Il 16-17 giugno 2025, 34 Paesi hanno partecipato alla Conferenza di alto livello promossa dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, in collaborazione con il Ministero della Salute francese dal titolo “Salute mentale in tutte le politiche: affrontare le sfide e progettare soluzioni condivise”, tenutasi a Parigi.
Il tema principale dell’evento si è focalizzato su come i paesi possono creare le connessioni necessarie per garantire che tutte le politiche siano sviluppate tenendo conto della salute mentale: dalle politiche sulla pianificazione degli spazi urbani ai supporti disponibili per il personale militare e di polizia.
Nell’occasione, 31 di questi Paesi hanno firmato un impegno politico per integrare la salute mentale in tutte le politiche pubbliche, superando un approccio settoriale e frammentato. Alla Conferenza era presente, tra gli altri, anche il Ministero della Salute italiano.
Il contesto e le principali priorità e azioni POLITICHE emerse dalla high-level conference
Un cittadino europeo su sei convive con un disturbo mentale, ma il 33% di queste persone non riceve alcuna cura. Tra i soggetti con psicosi, un quarto è completamente privo di assistenza formale. Ogni anno si registrano nella Regione oltre 150.000 suicidi, prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni. La pandemia ha aggravato la situazione, con un aumento del 25% di ansia e depressione, e un 15% delle adolescenti quindicenni che si dichiarano sempre sole.
Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti dei ministeri della Salute, dell’Istruzione, delle Politiche sociali, della Giustizia, dell’Abitazione, della Cultura e dell’Innovazione, insieme a esperti, accademici, ONG e persone con esperienze vissute. L’obiettivo comune: abbattere le barriere tra settori e adottare un approccio integrato e interministeriale per la promozione del benessere mentale.
Secondo una recente indagine dell’OMS condotta in 29 Paesi della Regione, il 90% ha sviluppato piani nazionali nuovi o aggiornati per la salute mentale, spesso in collaborazione con altri settori. Tuttavia, la loro attuazione efficace e sostenibile rimane una sfida.
L’atto finale della conferenza ha invitato i governi a garantire che la salute mentale diventi una responsabilità condivisa, intervenendo a livello legislativo, educativo, sociale e ambientale. Solo attraverso strategie coordinate sarà possibile migliorare in modo tangibile la qualità della vita delle persone e prevenire l’esclusione e la sofferenza silenziosa che ancora colpiscono milioni di cittadini europei.
Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.