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L’UE rafforza la certificazione dei Digital Identity Wallet

La Commissione Europea ha incaricato l’Agenzia dell’Unione Europea per la cybersicurezza (ENISA) di sviluppare uno schema di certificazione per i Digital Identity Wallets, strumenti fondamentali per l’identificazione digitale sicura all’interno dell’UE. Questa iniziativa è parte integrante del quadro normativo sull’identità digitale europea, entrato in vigore nel maggio 2024, che obbliga gli Stati membri a implementare almeno un wallet digitale entro il 2026.

La certificazione per i Digital Identity Wallets

L’obiettivo della certificazione è garantire che i Digital Identity Wallets rispettino standard rigorosi di sicurezza e protezione della privacy, consentendo agli utenti di conservare e condividere dati personali, come documenti d’identità o informazioni mediche, in modo sicuro. La standardizzazione garantirà l’interoperabilità tra i vari wallet nazionali, permettendo ai cittadini di utilizzare le loro identità digitali in tutto il territorio dell’Unione.

ENISA guiderà il processo di sviluppo di questo schema, collaborando strettamente con gli Stati membri e i principali attori del settore. Verranno inoltre integrate le certificazioni già esistenti, come quella per i servizi cloud e il 5G, per garantire un approccio armonizzato e robusto alle esigenze di sicurezza emergenti. Un gruppo di lavoro ad-hoc e una consultazione pubblica contribuiranno a perfezionare i requisiti tecnici e normativi necessari.

L’adozione di questi wallet digitali rappresenta un passo cruciale per la maturazione digitale dell’Unione Europea, rafforzando la fiducia e la sicurezza online dei cittadini. L’implementazione di uno schema di certificazione europeo garantirà che i wallet siano pronti a rispondere alle esigenze future di protezione dei dati e interoperabilità.

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G7: Riunione dei Ministri della Salute e riunione su Tecnologia e Digitale

La riunione dei Ministri della Salute del G7, che si terrà ad Ancona il 10 e 11 ottobre 2024, sarà un evento di rilievo, presieduto dal Ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci. Oltre ai Ministri dei Paesi del G7 e ai rappresentanti della Commissione Europea, vi parteciperanno Ministri di altri Paesi ospiti (come Albania, Brasile, India, Sudafrica e Arabia Saudita) e rappresentanti di organizzazioni internazionali come FAO, OMS e OCSE.

La Riunione dei Ministri della Salute

temi principali che verranno discussi si concentreranno su tre pilastri:

  • Architettura Sanitaria Globale e Prevenzione, nonché Preparazione e Risposta alle pandemie;
  • Invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione lungo tutto l’arco della vita e l’innovazione;
  • Approccio One Health, con particolare attenzione alla resistenza antimicrobica.

L’obiettivo è quello di individuare strategie dirette ad affrontare adeguatamente le crisi e le sfide attuali che hanno gravi costi sociali ed economici, contrastando le disuguaglianze e promuovendo la salute come valore e punto di forza delle nostre società.

L’obiettivo dei ministeri è di migliorare i sistemi sanitari e ad assicurare un accesso equo alle cure e a contromisure sicure, accessibili e di qualità, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, grazie a un migliore coordinamento a livello nazionale, regionale e globale.

Inoltre, si discuterà anche della necessità di adottare modelli alimentari sostenibili, al fine di contrastare l’obesità e le malattie cronico-degenerative e oncologiche e, allo stesso tempo, combattere la malnutrizione nei Paesi in via di sviluppo, incoraggiando soluzioni innovative, come la telemedicina e l’intelligenza artificiale. A tal proposito, i Ministri adotteranno un “Policy brief” sulle opportunità offerte dall’IA sia per gli operatori sanitari che per i pazienti.

I Ministri della Salute del G7 concluderanno l’incontro sottoscrivendo un Comunicato, in cui si impegnano ad affrontare le principali sfide sanitarie per garantire una vita sana a tutti. Nel mese di novembre, un’“Implementation conference” sulla resistenza antimicrobica chiuderà l’agenda dei lavori del G7 Salute italiano.

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Riunione su Tecnologia e Digitale

Infine, il 15 ottobre 2024 si terrà la riunione su Tecnologia e Digitale a Cernobbio (Lombardia), presieduta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti.

Con questo incontro, la Presidenza italiana si propone di promuovere lo sviluppo e l’uso etico e sicuro dei sistemi di intelligenza artificiale (IA), in particolare per il settore pubblico, in linea con i principi e i valori dei Paesi del G7. L’obiettivo è anche quello di condividere buone pratiche sui servizi pubblici digitali e di individuare caratteristiche comuni tra i diversi approcci all’identità digitale a livello internazionale.

L’incontro darà seguito agli impegni presi con l’adozione della Dichiarazione dei Ministri dell’Industria, Tecnologia e Digitale del G7 di Trento del 15 marzo scorso.

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Entrano in vigore le norme europee sull’identità digitale

L’identità digitale è uno strumento che funziona tramite portafogli digitali (wallet) disponibili su applicazioni per telefoni cellulari e altri dispositivi per:

  • identificarsi online e offline;
  • conservare e scambiare informazioni fornite dai governi, ad esempio nome, cognome, data di nascita, cittadinanza;
  • conservare e scambiare le informazioni fornite da fonti private affidabili;
  • utilizzare le informazioni per confermare il diritto di soggiornare, lavorare o studiare in un determinato Stato Membro.

Inoltre, permette ad ogni persona con una carta d’identità nazionale di avere anche un’identità digitale riconosciuta ovunque nell’UE, oltre a rappresentare un modo semplice e sicuro per controllare quante informazioni ciascun cittadino desidera condividere con i servizi che richiedono la condivisione di informazioni.

Il 20 Maggio 2024 sono entrate in vigore le norme relative all’istituzione di un’identità digitale europea, che dal 2026 permetteranno a tutti i cittadini e residenti dell’UE di beneficiare di un unico e personale portafoglio europeo di identità digitale. Il portafoglio, che sarà costituito da un’applicazione mobile emessa in ciascuno Stato membro, consentirà ai cittadini e ai residenti dell’UE di identificarsi online in piena sicurezza per accedere a servizi online pubblici e privati in tutta Europa.

Il nuovo regolamento si basa sul regolamento del 2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (regolamento eIDAS).

I portafogli di identità digitale dell’UE

I nuovi portafogli di identità digitale dell’UE – eID, si baseranno sulle informazioni già esistenti contenute all’interno dei sistemi nazionali degli Stati membri, amplificandone le funzionalità e l’usabilità e garantendo il riconoscimento reciproco dei portafogli tra tutti gli Stati membri.

La Commissione ha già investito 46 milioni di € a titolo del programma Europa digitale in quattro progetti pilota su vasta scala per testare il portafoglio di identità digitale dell’UE in una serie di casi d’uso quotidiano, tra cui “Potential” che mira a promuovere l’innovazione, la collaborazione e la crescita in sei settori dell’identità digitale: servizi governativi, banche, telecomunicazioni, patenti di guida mobili, firme elettroniche e sanità.

A tal proposito, è stato pubblicato un secondo invito a presentare proposte per progetti pilota su larga scala a sostegno della diffusione dei portafogli.

 

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Accordo provvisorio europeo per il nuovo portafoglio di identità digitale

Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla creazione di un quadro paneuropeo di identità digitale.

 

Secondo il testo concordato, questo nuovo portafoglio di identità digitale consentirà ai cittadini di identificarsi e autenticarsi online senza dover ricorrere a fornitori commerciali – una pratica che solleva problemi di fiducia, sicurezza e privacy.

 

Il portafoglio dell’UE sarà utilizzato su base volontaria. Durante i negoziati, gli eurodeputati hanno ottenuto disposizioni per salvaguardare i diritti dei cittadini e promuovere un sistema digitale inclusivo, evitando discriminazioni nei confronti di coloro che scelgono di non utilizzare il portafoglio digitale.

 

L’accordo prevede la gratuità delle “firme elettroniche qualificate” per gli utenti dei portafogli dell’UE, che sono le più affidabili e hanno lo stesso valore legale di una firma autografa, nonché le interazioni tra portafogli, per migliorare la fluidità degli scambi digitali. Gli eurodeputati hanno anche imposto la natura open-source del portafoglio per incoraggiare la trasparenza, l’innovazione e migliorare la sicurezza. Inoltre, hanno stabilito regole rigorose per la registrazione e la supervisione delle aziende coinvolte per garantire la responsabilità e la tracciabilità.

 

Attraverso il cosiddetto cruscotto della privacy, gli utenti potranno avere il pieno controllo dei propri dati e richiederne la cancellazione, come previsto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Inoltre, la normativa prevede il diritto di utilizzare uno pseudonimo.

 

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