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Entrano in vigore le norme europee sull’identità digitale

L’identità digitale è uno strumento che funziona tramite portafogli digitali (wallet) disponibili su applicazioni per telefoni cellulari e altri dispositivi per:

  • identificarsi online e offline;
  • conservare e scambiare informazioni fornite dai governi, ad esempio nome, cognome, data di nascita, cittadinanza;
  • conservare e scambiare le informazioni fornite da fonti private affidabili;
  • utilizzare le informazioni per confermare il diritto di soggiornare, lavorare o studiare in un determinato Stato Membro.

Inoltre, permette ad ogni persona con una carta d’identità nazionale di avere anche un’identità digitale riconosciuta ovunque nell’UE, oltre a rappresentare un modo semplice e sicuro per controllare quante informazioni ciascun cittadino desidera condividere con i servizi che richiedono la condivisione di informazioni.

Il 20 Maggio 2024 sono entrate in vigore le norme relative all’istituzione di un’identità digitale europea, che dal 2026 permetteranno a tutti i cittadini e residenti dell’UE di beneficiare di un unico e personale portafoglio europeo di identità digitale. Il portafoglio, che sarà costituito da un’applicazione mobile emessa in ciascuno Stato membro, consentirà ai cittadini e ai residenti dell’UE di identificarsi online in piena sicurezza per accedere a servizi online pubblici e privati in tutta Europa.

Il nuovo regolamento si basa sul regolamento del 2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (regolamento eIDAS).

I portafogli di identità digitale dell’UE

I nuovi portafogli di identità digitale dell’UE – eID, si baseranno sulle informazioni già esistenti contenute all’interno dei sistemi nazionali degli Stati membri, amplificandone le funzionalità e l’usabilità e garantendo il riconoscimento reciproco dei portafogli tra tutti gli Stati membri.

La Commissione ha già investito 46 milioni di € a titolo del programma Europa digitale in quattro progetti pilota su vasta scala per testare il portafoglio di identità digitale dell’UE in una serie di casi d’uso quotidiano, tra cui “Potential” che mira a promuovere l’innovazione, la collaborazione e la crescita in sei settori dell’identità digitale: servizi governativi, banche, telecomunicazioni, patenti di guida mobili, firme elettroniche e sanità.

A tal proposito, è stato pubblicato un secondo invito a presentare proposte per progetti pilota su larga scala a sostegno della diffusione dei portafogli.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Accordo provvisorio europeo per il nuovo portafoglio di identità digitale

Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla creazione di un quadro paneuropeo di identità digitale.

 

Secondo il testo concordato, questo nuovo portafoglio di identità digitale consentirà ai cittadini di identificarsi e autenticarsi online senza dover ricorrere a fornitori commerciali – una pratica che solleva problemi di fiducia, sicurezza e privacy.

 

Il portafoglio dell’UE sarà utilizzato su base volontaria. Durante i negoziati, gli eurodeputati hanno ottenuto disposizioni per salvaguardare i diritti dei cittadini e promuovere un sistema digitale inclusivo, evitando discriminazioni nei confronti di coloro che scelgono di non utilizzare il portafoglio digitale.

 

L’accordo prevede la gratuità delle “firme elettroniche qualificate” per gli utenti dei portafogli dell’UE, che sono le più affidabili e hanno lo stesso valore legale di una firma autografa, nonché le interazioni tra portafogli, per migliorare la fluidità degli scambi digitali. Gli eurodeputati hanno anche imposto la natura open-source del portafoglio per incoraggiare la trasparenza, l’innovazione e migliorare la sicurezza. Inoltre, hanno stabilito regole rigorose per la registrazione e la supervisione delle aziende coinvolte per garantire la responsabilità e la tracciabilità.

 

Attraverso il cosiddetto cruscotto della privacy, gli utenti potranno avere il pieno controllo dei propri dati e richiederne la cancellazione, come previsto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Inoltre, la normativa prevede il diritto di utilizzare uno pseudonimo.

 

Per maggiori informazioni si rimanda al seguente LINK.