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3 DICEMBRE: Giornata internazionale delle persone con disabilità

La Giornata internazionale delle persone con disabilità (IDPD) si celebra ogni anno il 3 dicembre. Il tema di quest’anno è “Amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile”.

La celebrazione di questa giornata si svolge sullo sfondo di sviluppi globali fondamentali, dal Summit of the Future al prossimo secondo Summit mondiale per lo sviluppo sociale. Questi eventi chiave si completeranno a vicenda nel fornire una tabella di marcia continua verso una pace e uno sviluppo sostenibili e inclusivi della disabilità.

Pertanto, il tema scelto mira a riconosce l’importante ruolo che le persone con disabilità svolgono nel creare un mondo più inclusivo e sostenibile per tutti. Sottolinea inoltre l’importanza della partecipazione di queste nei processi decisionali che influenzano le loro vite.

La Giornata internazionale delle persone con disabilità

Le persone con disabilità rappresentano il 16% della popolazione mondiale, ma raramente accedono a ruoli di leadership nel settore sanitario. In genere, si scontrano con numerose barriere che impediscono loro di accedere a questi ruoli, come discriminazione, stigma o esclusione dalle opportunità di istruzione e impiego.

L’OMS sta compiendo alcune azioni per rafforzare la leadership delle persone con disabilità nel settore sanitario, come includerle nei processi decisionali. Per supportare i governi e i partner del settore nel promuovere l’equità sanitaria, l’OMS ha pubblicato un nuovo strumento di pianificazione strategica del sistema sanitario, stilato in collaborazione con  i Ministeri della salute e le parti interessate pertinenti, tra cui le stesse persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative.

Il documento, oltre a garantire un accesso equo a servizi sanitari efficaci, includerà queste persone nella preparazione e nelle risposte alle emergenze sanitarie facendole accedere a interventi di sanità pubblica intersettoriali per raggiungere il più alto standard di salute raggiungibile.

 

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lotta contro il cancro

Survey HaDEA: accesso alle cure oncologiche per le persone con disabilità

L’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) della Commissione europea ha commissionato uno studio (HADEA/2022/OP/0021) destinato a definire le linee guida per aumentare l’accesso alle cure sanitarie per le persone con disabilità.

L’indagine affronterà importanti dimensioni dell’accesso all’assistenza sanitaria: copertura della popolazione, copertura dei servizi e dei beni sanitari, pagamenti out of pocket. Saranno inclusi nello studio anche aspetti relativi all’accesso allo screening del cancro, alla diagnosi e all’assistenza.

La survey dell’HaDEA per aumentare l’accesso all’assistenza sanitaria per le persone con disabilità

Una delle attività previste dallo studio consiste in un sondaggio indirizzato alle persone con disabilità, per raccogliere le loro opinioni e valutare il loro accesso agli screening, alle diagnosi, ai trattamenti e alle cure oncologiche.

La survey sarà disponibile fino al prossimo 8 dicembre.

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Salute mentale

L’EBC si appella al Parlamento UE per una Strategia sulla salute neurologica

Il 17 ottobre scorso, il Professor Claudio Bassetti, Vicepresidente dell’European Brain Council (EBC), ha presentato alla Sottocommissione per la Salute Pubblica (SANT) del Parlamento Europeo una relazione sull’importanza della salute cerebrale e sul crescente impatto dei disturbi neurologici in Europa.

Durante l’intervento, il Prof. Bassetti ha evidenziato che i disturbi cerebrali, comprendenti sia condizioni neurologiche che mentali, rappresentino la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale. Queste patologie, tra cui epilessia, depressione, Alzheimer, sclerosi multipla, Parkinson, ictus, schizofrenia, cefalee, disturbi d’ansia e dolore cronico, colpiscono milioni di cittadini dell’Unione Europea di tutte le età.

La relazione dell’EBC sull’importanza della salute neurologica

L’EBC ha sottolineato l’urgenza di un’azione coordinata a livello europeo per affrontare il crescente peso dei disturbi cerebrali, specialmente in considerazione dell’invecchiamento della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute cerebrale come “lo stato di funzionamento del cervello che consente a una persona di realizzare il proprio potenziale nel corso della vita, indipendentemente dalla presenza o assenza di disturbi”.

In risposta a questa sfida, l’EBC e la sua comunità hanno lanciato un appello ai membri del Parlamento Europeo per dare priorità alla salute cerebrale e al “capitale cerebrale” nelle politiche sanitarie e di ricerca. L’obiettivo è sviluppare una strategia europea comprensiva che promuova la ricerca sul cervello, migliori le cure per i pazienti e sostenga lo sviluppo di piani nazionali per la salute cerebrale entro il 2030-2031.

Il Professor Bassetti ha inoltre sottolineato l’importanza di comprendere il cervello non solo per affrontare i disturbi cerebrali, ma anche per permettere alle persone di prosperare, contribuendo positivamente ai mercati del lavoro, alle economie e alle società nel loro complesso. Ha evidenziato il concetto di “capitale cerebrale”, che include le risorse sociali, emotive e cognitive degli individui, e il suo ruolo cruciale nelle economie moderne. 

L’EBC ha ribadito la necessità di un piano d’azione europeo per la salute cerebrale, che coordini le risorse e massimizzi l’impatto delle politiche a beneficio dei milioni di europei affetti da disturbi cerebrali, delle loro famiglie e della società nel suo complesso. Questo approccio integrato mira a promuovere la ricerca, migliorare l’accesso alle cure e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute del cervello.

 

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G7 Inclusione e Disabilità: firmata la Carta di Solfagnano

Lo scorso ottobre l’Italia ha ospitato il primo G7 Inclusione e disabilità. L’incontro svoltosi a Solfagnano (Umbria) si è tenuto sotto la presidenza della Ministra italiana della disabilità Alessandra Locatelli, assieme ai Ministri del G7 che si occupano di disabilità, per discutere temi e priorità comuni, e per adottare un’agenda condivisa.

Ciò che ne è emerso è la Carta di Solfagnano, un documento storico, che rappresenta un punto di svolta nell’impegno internazionale per garantire i diritti delle persone con disabilità.

la Carta di Solfagnano.

Si tratta di un documento che si articola in 8 punti prioritari, ispirati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questi punti delineano le azioni concrete che i Paesi del G7 si impegnano a intraprendere per garantire l’inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita.

I principali punti della Carta sono:

  • piena partecipazione: garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di partecipare attivamente alla vita sociale, economica, culturale e politica;
  • progetti di vita individualizzati: sostegno allo sviluppo di progetti di vita personalizzati per ogni persona con disabilità, per aiutarle a raggiungere i propri obiettivi;
  • accessibilità: rendere accessibili tutti gli ambienti, i servizi e le tecnologie, eliminando ogni barriera architettonica e comunicativa;
  • educazione inclusiva: promuovere un’educazione inclusiva di qualità per tutti, valorizzando le differenze e i talenti di ogni studente;
  • occupazione: favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, superando gli stereotipi e le discriminazioni;
  • salute: garantire a tutti l’accesso a servizi sanitari di qualità, personalizzati e inclusivi;
  • partecipazione attiva: coinvolgere attivamente le persone con disabilità nella definizione delle politiche e dei servizi che le riguardano;
  • cooperazione internazionale: rafforzare la cooperazione tra i Paesi del G7 per condividere buone pratiche e promuovere l’inclusione a livello globale.

La Carta di Solfagnano rappresenta un punto di riferimento importante a livello internazionale, inquanto riconosce per l’appunto il valore di ogni individuo, indipendentemente dalle sue abilità, indica una strada da seguire, attraverso un percorso chiaro e concreto, incoraggia la collaborazione internazionale, anche con lo scambio di buone prassi, e coinvolge le persone con disabilità, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel processo decisionale.

L’incontro dei Ministri g7 per l’Inclusione e disabilità

Durante l’incontro, si è ribadito la comune convinzione nella tutela, promozione, monitoraggio e l’attuazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali per le persone con disabilità, sulla base della normativa internazionale esistente.

E’ stata sottolineata l’importanza di coinvolgere attivamente, consultando da vicino, ascoltare e agire in base alle raccomandazioni delle persone con disabilità, le loro famiglie, i caregiver e gli OPD e associazioni, che li rappresentano, al fine di aumentare l’efficacia delle politiche e dei programmi e per accelerare il cambiamento sociale, politico e culturale nelle nostre comunità.

E’ stato inoltre riaffermato con forza l’impegno a dimostrare leadership e ambizione, in linea con la UNCRPD, e a collaborare pienamente all’implementazione con tutti i partner istituzionali internazionali in rappresentanza delle persone con disabilità.

Infin, è stata sottolineata l’importanza della cooperazione internazionale per far avanzare la consapevolezza dei diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo.

Tali istanze verranno ribadite nel corso del vertice globale sulla disabilità che si terrà a Berlino il 2 e 3 aprile 2025.

 

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Carta europea della disabilità: il Consiglio adotta nuove direttive

Con l’ultimo atto comunitario l’Europa ha definitivamente ufficializzato l’adozione della Disability Card europea e del nuovo contrassegno di parcheggio per le persone con disabilità, completando gli iter necessari.  Il Consiglio “Ambiente” dell’Unione Europea del 14 ottobre ha infatti adottato il testo legislativo – il testo definitivo “multilingue” della direttiva.

LE nuove direttive

Il documento consentirà alle persone con disabilità di accedere a condizioni speciali e trattamenti preferenziali, come tariffe ridotte, accesso prioritario e posti auto riservati, durante soggiorni di breve durata nei paesi dell’UE. Le disposizioni si estendono anche ai cittadini extra-UE che risiedono legalmente negli stati membri dell’UE, consentendo loro di utilizzare queste carte durante i viaggi all’interno dell’UE.

Le autorità nazionali emetteranno sia la versione fisica che quella digitale della tessera per l’invalidità, mentre la tessera per il parcheggio verrà emessa fisicamente, con un’opzione per l’emissione digitale.

Queste misure saranno pienamente riconosciute in tutta l’UE come prova di disabilità o diritto a servizi correlati. Le direttive saranno ora firmate dal Consiglio e dal Parlamento europeo ed entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’EU. Gli Stati Membri avranno fino a tre anni e mezzo per attuare le modifiche necessarie.

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cure integrate digital health invecchiamento sano e attivo

G7: esiti dell’evento tecnico dedicato alla prevenzione e all’innovazione

Si è svolto a Genova gli scorsi 11 e 12 luglio l’evento di alto valore scientifico del G7, promosso dal Ministero della Salute, incentrato sull’invecchiamento attivo attraverso la prevenzione e l’innovazione con la partecipazione di oltre 400 esperti qualificati, nazionali e internazionali, della comunità scientifica e delle istituzioni. L’evento si è realizzato nell’ambito dei lavori preparatori della ministeriale del G7 Salute che si svolgerà il prossimo ottobre ad Ancona.

L’Evento tecnico del G7
SFONDO

Gli scenari demografici confermano una progressiva tendenza all’aumento dell’aspettativa di vita: questa longevità però deve essere accompagnata da politiche volte a garantire più salute. La prevenzione rappresenta una via obbligata per tutti i sistemi sanitari, anche in ottica di una maggiore sostenibilità. Pertanto, è necessario aumentare la quota di Fondo sanitario nazionale destinata alla prevenzione, che ad oggi è al 5%, ed orientare il servizio sanitario verso un cambio di paradigma che accanto alla cura veda sempre più protagonista la prevenzione.

Nel mondo si stima che gli over 65 raggiungeranno la soglia del 16% della popolazione nel 2050 e il 24% nel 2100. In Europa saranno 26 milioni gli over 85 e mezzo milione gli ultracentenari. Inoltre, nei 27 Stati dell’Ocse il 16% degli over 65 vive con gravi disabilità e il 33% con lievi disabilità. Per quanto concerne l’Italia, il 24% della popolazione è composto da over 65 e il trend demografico indica che nel 2050 potranno arrivare al 34%.

Inoltre, gli ultimi dati della sorveglianza Passi dell’Istituto superiore di sanità indicano che in Italia il 28% delle persone risulta completamente sedentarie, con un 10,4% di obesi e un 43% di persone alle quali è stato consigliato di perdere peso. Tali condizioni possono favorire l’insorgenza di malattie non trasmissibili. Si reputa quindi necessario rafforzare le strategie di prevenzione adottando corretti stili di vita, a partire da una sana alimentazione e da un’adeguata attività fisica.

LA SFIDA DELL’EVENTO SULL’INVECCHIAMENTO SANO E ATTIVO

Promuovere l’invecchiamento attivo e in salute riducendo il carico di malattie e di disabilità, attraverso la prevenzione lungo tutto il corso della vita e l’innovazione, è stato il grande tema dell’evento di alto valore scientifico del G7.

All’iniziativa ha collaborato anche l’Istituto italiano di tecnologia di Genova che per l’occasione ha presentato per la prima volta il prototipo di piede artificiale bio ispirato unico al mondo.

Inoltre, nei panel scientifici, si sono presentate le opportunità e le prospettive correlate agli investimenti in prevenzione e nelle strategie per colmare il gap di anni vissuti con disabilità. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle potenzialità dell’innovazione biomedica e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica per l’assistenza e la prevenzione.

Nello specifico l’evento ha toccato i seguenti temi:

  • innovazione biomedica per un invecchiamento in salute;
  • interventi sui determinanti di disabilità;
  • investire nella prevenzione in tutte le fasi della vita;
  • intelligenza artificiale, salute digitale e robotica.

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21 MARZO: Giornata mondiale della Sindrome di Down – WDSD

Oggi 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD), una giornata di sensibilizzazione globale celebrata ufficialmente dalle Nazioni Unite dal 2012.

La data del WDSD, ovvero il 21° giorno del 3° mese, è stata scelta per indicare l’unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa la sindrome di Down.

Il tema di quest’anno è “Porre fine agli stereotipi”, proposto per combattere le disuguaglianze che le persone con sindrome di Down vivono giornalmente in tutto il mondo. Infatti, spesso alle persone che soffrono di questa disabilità intellettiva vengono negate:

  • un’istruzione di qualità;
  • una buona assistenza sanitaria;
  • la possibilità di lavorare e guadagnare i propri soldi;
  • l’autorizzazione a prendere decisioni sulla propria vita;
  • ascolto e comprensione.

Pertanto, lo scopo di questa giornata è quello di creare un’unica voce globale che difenda i diritti, l’inclusione e il benessere delle persone con sindrome di Down.

L’iniziativa della Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD) 2024

Per sostenere questa giornata si è attivata la campagna “Lots Of Socks campaign”, l’idea è quella di indossare calzini spaiati o il paio che si ritiene più stravagante. Lo scopo è quello di attirare l’attenzione e cercare di avviare una conversazione per sensibilizzare le persone sulla sindrome di Down.

#GiornataMondialedellaSindromediDown #TantiCalzini

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EIGE: Indice sull’uguaglianza di genere 2023

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) presenta le conclusioni dell’indice sull’uguaglianza di genere. Introdotto dieci anni fa, EIGE è diventato un riferimento per analizzare la situazione della parità di genere nell’UE.

Nell’edizione di quest’anno si registra il maggiore incremento annuale mai raggiunto dall’indice: l’UE si posiziona con un punteggio complessivo pari a 70,2/100 punti, contro il 68,6 del 2022.

I paesi con i migliori risultat quali la Svezia, i Paesi Bassi e la Danimarca, continuano a rimanere ai primi posti dell’indice, mentre altri come Finlandia o la Francia registrano un calo. Questo dimostra chiaramente che i miglioramenti non possono essere dati per scontati, bensì vanno consolidati e sostenuti da misure volte a favorire il progresso.

Paesi come l’Italia, il Portogallo e Malta hanno registrato ampi miglioramenti in materia di uguaglianza di genere negli ultimi 10 anni, pur avendo ottenuto punteggi inferiori alla media dell’UE.

Tuttavia, permangono una serie di disuguaglianze di tipo strutturale, con particolare riferimento alla situazione economica, al tempo dedicato alle attività sociali, all’accesso ai servizi della salute. Inoltre, l’indice consente anche di rilevare informazioni specifiche sulle persone con disabilità in diversi ambiti della vita e i dati, purtroppo, evidenziano come le donne con disabilità siano ancora lasciate indietro in tutta l’Unione Europea.

Ancora lontani dal traguardo?

L’indice di quest’anno evidenzia che i progressi sono possibili, ma vanno consolidati mediante interventi in tutti gli ambiti della vita e in tutti gli Stati membri dell’UE. Il lavoro in questo senso non è finito. Bisogna adottare una prospettiva intersezionale, soprattutto per quanto riguarda il cambiamento climatico, un aspetto in cui le disuguaglianze di genere interessano persone e categorie diverse.

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Legge delega sulla disabilità: l’approvazione del primo decreto attuativo

Prosegue il percorso per l’attuazione della Legge delega sulla disabilità: in data 1° maggio 2023 il Consiglio dei Ministri, su proposta della Ministra per la disabilità Alessandra Locatelli, ha approvato, in via preliminare, il primo decreto legislativo che introduce norme relative alla “riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità”, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e) della Legge 22 dicembre 2021, n.227.

Le disposizioni mirano alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

  • uniformità, sul territorio nazionale, della tutela dei lavoratori con disabilità, garantendo a essi la fruizione di spazi fisici e postazioni lavorative;
  • accessibilità ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni ai fini di una piena inclusione.

Il decreto prevede che i sopracitati obiettivi entrino a far parte del sistema di valutazione dei risultati.

Nei casi di mancata attuazione o violazione degli obblighi previsti o dei livelli essenziali per l’inclusione sociale e l’accessibilità delle persone con disabilità, viene esteso il campo di applicazione dell’azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

È prevista l’introduzione di una figura specifica e qualificata nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, che si occuperà della programmazione strategica della piena accessibilità fisica e tecnologica di esse, individuando modalità e azioni dirette per realizzarla e proponendo tali attività come obiettivi programmatici e strategici della performance dell’amministrazione.

Tra le misure approvate dal Consiglio dei Ministri, inoltre, due proposte per il sostegno al terzo settore:

– un contributo alle imprese sociali provviste di figure professionali che accompagnano la persona con disabilità nel percorso di inserimento lavorativo;

– un contributo di 7 milioni di euro in favore degli enti del terzo settore che hanno assunto o assumeranno, con contratto a tempo indeterminato, persone con disabilità tra i 18 e i 35 anni nel periodo che intercorre tra il 1° agosto 2022 e il 31 dicembre 2023.

Come noto la Legge delega sulla disabilità ha una portata di ampio respiro e prevede, in linea con la Convenzione Onu, la definizione di un nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona al fine di elaborare progetti di vita personalizzati.

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