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G7: adottata la Dichiarazione per lo sviluppo e utilizzo etico dell’IA

Si è tenuta a Trento la seconda riunione ministeriale del G7 a guida italiana su Industria, Tecnologia e Digitale, conclusasi con l’adozione di una Dichiarazione congiunta per promuove lo sviluppo e l’utilizzo etico dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico.

L’obiettivo della presidenza italiana è stato dunque quello di promuovere lo sviluppo di un’IA che possa essere etica, sicura ed affidabile. I sistemi di intelligenza, in particolari quelli nel settore pubblico, devono poter creare un sistema digitale condiviso, efficiente, inclusivo e sicuro, in linea con le priorità e i valori che il gruppo del G7 intende esprimere.

Intelligenza Artificiale ETICA: la linea della presidenza del G7 Italiana

La linea italiana si iscrive coerentemente nel percorso e nello sviluppo che il G7 ha avuto sul tema durante le presidenze precedenti che si sono susseguite prima di quella del nostro paese.

In particolare, il focus italiano sullo sviluppo e sull’uso di sistemi di intelligenza artificiale prima di tutto etici e democratici, prima ancora che efficienti e condivisi, nasce dall’esperienza della presidenza giapponese, che aveva sviluppato un Processo di Hiroshima sull’Intelligenza Artificiale (HIAP).

La presidenza italiana intende dare forma e concretezza a quel processo attraverso la formulazione di un toolkit, che permetta di sviluppare l’intelligenza artificiale in modo etico e responsabile nel settore pubblico.

L’obiettivo è quello di sviluppare insieme agli stakeholder dei meccanismi di monitoraggio degli strumenti, che possano portare all’adozione del Codice di Condotta Internazionale, creato per le organizzazioni che si occupano dello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale avanzati.

Attraverso un processo condiviso e strutturale composto dall’analisi dei dati e dalla condivisione delle buone pratiche, sarà possibile dar vita ad un’infrastruttura pubblica digitale robusta, che possa garantire sicurezza, inclusione, e l’accesso a servizi pubblici essenziali e di qualità.

 

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75° anniversario della Giornata dei diritti umani

Quest’anno si commemora il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  (UDHR), che coincide con il 30° anniversario dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani.

Per 75 anni, l’ambizione principale della Dichiarazione è stata quella di infondere nella società l’uguaglianza, le libertà fondamentali e la giustizia. Inoltre, la Dichiarazione sancisce i diritti di tutti gli esseri umani ed è un modello globale per leggi e politiche internazionali, nazionali e locali ed un fondamento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Nella Giornata dei diritti umani che si celebrerà il 10 dicembre 2023, la Human Rights 75 (HR 75) cercherà di aumentare la conoscenza sull’universalità e l’indivisibilità dei diritti umani, soprattutto tra i giovani, ispirando le persone a creare un movimento di umanità condivisa, dando loro il potere di lottare per i propri diritti e prendere azione.

A tal proposito, per quest’occasione, l’ONU per i diritti umani terrà un evento di alto livello a Ginevra nelle giornate dell’11 e 12 dicembre 2023. Tra i partecipanti figurano Stati membri, organizzazioni della società civile, città e governi locali, difensori dei diritti umani, rappresentanti parlamentari, enti delle Nazioni Unite, accademici, esperti, giovani e artisti.

Registrazione

Per registrarsi e partecipare ai dibattiti online, cliccare QUI.

Per scaricare la locandina dell’evento, cliccare QUI.

Gli eventi collaterali si svolgeranno negli hub regionali, al Palazzo delle Nazioni e in sale virtuali.

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7ma Conferenza Ministeriale OMS su Ambiente e Salute: pubblicata la Dichiarazione di Budapest

Nell’ambito del processo europeo di Salute ed Ambiente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità diede vita alla fine degli anni ’80 ad un’iniziativa che prese il nome di Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute. L’evento si svolge ogni sette anni e vede il coinvolgimento dei ministri dell’ambiente e della salute di tutti i 53 paesi che prendono parte alla regione europea dell’OMS.

Giunta alla sua settima edizione, la Conferenza ministeriale dell’OMS sull’ambiente e la salute assumeva particolare rilevanza perché cade nel momento cruciale della ripresa alla luce della pandemia da Covid-19. L’aggravamento della crisi climatica ha generato impatti importanti e diseguali sulla salute, affliggendo soprattutto le comunità più vulnerabili ed esposte.

Al termine della conferenza è stata adottata la Dichiarazione di Budapest, documento congiunto che prevede un impegno sottoscritto dagli Stati Membri ad agire sulle sfide sanitarie legate alle minacce del cambiamento climatico, dell’inquinamento ambientale e dell’aria, nonché alla perdita di biodiversità.

I dati allarmanti imponevano un testo che fosse ambizioso e quanto più coercitivo nei confronti degli stati membri. Ogni anno infatti, si stima che solo nei 53 paesi che prendono parte all’OMS Europa ci siano 1,4 milioni di decessi collegati al rischio ambientale generalmente inteso, dovuto anche alle diseguaglianze sanitarie e sociali che il quadro attuale ha esacerbato.

Oltre a questo imponente numero di morti evitabili, che rappresentano il 15% del totale, si stima anche come 77 milioni di persone nella regione non avessero accesso ad acqua potabile sicura nel 2020, come le ondate di calore abbiano portato solo nella scorsa estate a più di 20.000 decessi confermati e come parte delle soluzioni previste nelle SDGs dell’agenda 2030 stiano procedendo molto a rilento.

I pregi della 7ma Conferenza Ministeriale e della Dichiarazione di Budapest

Il testo della Dichiarazione di Budapest è molto ambizioso; afferma e ribadisce l’impegno dei paesi ad accelerare su una serie di iniziative strutturali verso una transizione che permetta la creazione di società sane, resilienti, eque e sostenibili. Vi è una tabella di marcia ben dettagliata che illustra nel dettaglio i passi da compiere nel settennato che precede la fatidica data del 2030. Dal punto di vista della dimensione attuativa, La conferenza ministeriale prevede la creazione di un meccanismo di partenariati, gli EHP Partnership, che possa facilitare l’attuazione sinergica degli obiettivi firmati.

 

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