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1 Dicembre: Giornata mondiale contro l’AIDS

Il prossimo 1° dicembre si celebrerà, come ogni anno, la Giornata mondiale contro l’AIDS. L’evento riunisce persone da tutto il mondo per sensibilizzare sull’HIV/AIDS e dimostrare solidarietà internazionale di fronte alla patologia.

Il tema scelto per il 2025 porta lo slogan ” Prendi la strada giusta: la mia salute, il mio diritto!” e mira a diffondere la consapevolezza sullo stato della malattia e incoraggiare i progressi nella prevenzione, nel trattamento e nella cura dell’HIV/AIDS in tutto il mondo. Per combattere l’AIDS è necessario sostenere il diritto alla salute affrontando le disuguaglianze che ostacolano i progressi nella lotta alla malattia.

LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS 2025: alcuni dati

In vista della Giornata mondiale contro l’AIDS, il nuovo rapporto di sorveglianza sull’HIV/AIDS 2024 pubblicato dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) mostra che dall’inizio dell’epidemia nei primi anni ’80, oltre 2,6 milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi di AIDS nella regione europea dell’OMS, di cui oltre 650.000 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (UE/SEE). 

Solo nel 2023 sono state segnalate circa 113.000 diagnosi di AIDS in 47 dei 53 paesi della regione europea dell’OMS, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Questo aumento può essere in parte una conseguenza derivata dalle nuove politiche di test applicate nei paesi. Rispetto al 2022 nel 2023 si è verificato un aumento dei test HIV e quindi di conseguenza anche delle diagnosi.

Inoltre, questi dati evidenziano che, nonostante i notevoli progressi compiuti, quasi una persona su tre che vive con l’HIV non conosce ancora il proprio stato di sieropositività, dinamica che favorisce la diffusione del virus. Le stime mostrano che:

  • il 70% delle persone sieropositive che vivono nella regione dell’OMS/UE ne è effettivamente a conoscenza;
  • il 92% di coloro che vivono nell’UE/SEE è a conoscenza del proprio stato,
  • mentre solo il 40% delle persone che vivono con l’HIV nell’area dell’Europa orientale e in Asia centrale è conscio della sua sieropositività.

In questo scenario, l’Italia si colloca tra i paesi con la maggior percentuale di nuove diagnosi fra persone di oltre 40 anni (il 54%), dato dovuto anche ad un problema di ritardo nella diagnosi stessa (oltre il 60% dei casi).

La salute è un diritto umano. Tutti dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno, compresi i servizi di prevenzione, trattamento e assistenza dell’HIV. Proteggere i diritti significa garantire che l’assistenza sanitaria sia disponibile a tutti, senza alcuna discriminazione, indipendentemente dal loro stato di HIV, background, genere o luogo di residenza. Fornire ai cittadini strumenti di prevenzione rafforza e protegge le persone dalla diffusione del virus.

L’accesso equo alla prevenzione è fondamentale per fermare le nuove infezioni. Infine, è necessario affrontare lo stigma e la discriminazione che minano la lotta contro l’AIDS.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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UNITE: firmata la dichiarazione a sostegno dell’accordo pandemico dell’OMS

I parlamentari di tutto il mondo si sono riuniti al Summit globale UNITE di Berlino per firmare una dichiarazione a sostegno dell’Accordo sulla pandemia dell’Organizzazione mondiale della sanità. La dichiarazione, firmata dal Presidente di UNITE, dai membri del suo consiglio e dai parlamentari di tutto il mondo, segna un impegno significativo da parte dei parlamentari per rafforzare la preparazione alla pandemia, la risposta e l’accesso equo alla salute.

L’accordo pandemico dell’OMS

L’accordo sulla pandemia, attualmente in fase di negoziazione da parte degli Stati membri dell’OMS, mira a colmare le lacune esposte dalla pandemia di COVID-19 e le minacce poste da mpox e altre epidemie. Il documento dell’OMS rappresenta un’opportunità storica per prevenire le pandemie e rafforzare le nostre capacità di preparazione e risposta globali. I firmatari, con questa dichiarazione, vogliono mostrare il loro sostegno all’accordo, e soprattutto il loro impegno a garantire che i suoi principi di equità, solidarietà e cooperazione globale siano pienamente realizzati in ogni nazione, al fine di garantire la sicurezza sanitaria globale e salvaguardare le popolazioni da future pandemie.

La dichiarazione parlamentare globale sottolinea quattro impegni chiave:

  1. Equità al centro: garantire un accesso equo agli strumenti sanitari correlati alla pandemia in base alle esigenze di salute pubblica per tutti, in particolare nei paesi con minori risorse.
  2. Solidarietà globale: rafforzare la cooperazione internazionale per costruire sistemi sanitari resilienti in grado di prevenire e rispondere alle pandemie.
  3. Azione legislativa: sostenere la ratifica e l’attuazione dell’accordo sulla pandemia all’interno delle legislature nazionali, ove opportuno.
  4. Combattere la disinformazione: fornire alle comunità informazioni sanitarie basate su prove per contrastare la diffusione di informazioni errate dannose.

L’accordo sottolinea anche l’importanza di finanziamenti sostenibili, ricerca e sviluppo e sforzi di rafforzamento delle capacità per garantire che i paesi possano rispondere rapidamente ed efficacemente alle emergenze sanitarie.

Come parte del loro impegno, i parlamentari lavoreranno a stretto contatto con l’OMS e altre organizzazioni internazionali per garantire che il Pandemic Agreement venga implementato in un modo che avvantaggi tutti i paesi, in particolare quelli con risorse limitate. Si prevede che la dichiarazione firmata a Berlino agisca da catalizzatore per l’azione parlamentare globale, promuovendo la collaborazione e la solidarietà tra le nazioni.

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OMS: Esiti del primo incontro della NMP- Novel Medicines Platform

Nel 2023, l’OMS/Europa ha istituito la Piattaforma per l’accesso ai Nuovi Medicinali (NMP). Questa piattaforma è un meccanismo di collaborazione multistakeholder volto a promuovere il dialogo e lo scambio di conoscenze tra Stati membri, attori non statali, altre organizzazioni partner e parti interessate, per identificare azioni concrete volte a migliorare l’accesso dei pazienti a medicinali efficaci, nuovi e costosi nella regione europea dell’OMS.

In questo contesto, il 2 e 3 luglio scorsi, l’NMP ha riunito a Copenaghen le parti interessate di tutta la Regione europea dell’OMS per creare una collaborazione e discutere i progressi generali e le proposte tecniche avanzate dalla piattaforma e dai suoi quattro gruppi di lavoro, concordandone lo sviluppo e l’attuazione futuri.

L’ incontro del NMP

Durante l’incontro della Novel Medicines Platform, Hans Henri P. Kluge (Direttore Regionale dell’OMS per l’Europa) ha sostenuto il miglioramento dell’accesso ai farmaci dei paesi più piccoli della regione. L’incontro ha fornito un canale per uno scambio diretto tra i rappresentanti dell’industria, Stati membri e membri della Small Countries Initiative, paesi della regione con una popolazione inferiore ai 2 milioni di abitanti. Questi paesi hanno espresso preoccupazioni sul fatto che le loro dimensioni comportino un potere negoziale limitato, con conseguenti prezzi più alti e problemi persistenti nella catena di fornitura. A tal proposito, Natasha Azzopardi-Muscat (Direttrice della Divisione delle politiche e dei sistemi sanitari nazionali dell’OMS/Europa) sottolinea che “sebbene la convocazione di tutte le parti interessate sia un contributo importante di per sé, desideriamo che l’NMP non serva semplicemente come forum di discussione. Piuttosto, rimaniamo fiduciosi che fornisca proposte realizzabili che riflettano aree di potenziale collaborazione tra le parti interessate”.

Ad oggi, e in conformità con il Framework of Engagement with non-State Actors dell’OMS, 50 Stati membri e 49 attori non statali e altri partner hanno aderito all’NMP. Questi stakeholder hanno fornito candidature per partecipare a quattro gruppi di lavoro a tempo limitato, che si terranno da giugno 2023 a dicembre 2025 e si concentreranno sui temi di trasparenza, solidarietà, sostenibilità e nuovi antimicrobici.

L’incontro è stato quindi occasione per tutti i gruppi di lavoro di condividere le loro bozze di proposte, consentendo la consultazione e la definizione delle priorità da parte di tutte le parti interessate. Tutte le proposte e i risultati prioritari che si concentrano sui progetti dimostrativi fungeranno da prove di concetto per un futuro ampliamento e implementazione in tutta la regione.

 

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