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OMS: Nuove linee guida per sperimentazioni cliniche più efficaci ed eque

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto nuove linee guida “Guidance for best practices for clinical trials” volte a migliorare la progettazione, l’esecuzione e la supervisione delle sperimentazioni cliniche nei paesi di tutti i livelli di reddito. Queste linee guida mirano a rafforzare i sistemi di ricerca e sviluppo (R&S) guidati dai paesi, promuovendo un accesso più equo a interventi sanitari sicuri ed efficaci. L’obiettivo finale è rendere questi interventi più accessibili e convenienti in tutto il mondo, garantendo progressi più rapidi nella salute globale.

Sviluppata attraverso ampie consultazioni con quasi 3.000 stakeholder da 48 paesi, la guida dell’OMS copre un’ampia gamma di interventi sanitari, tra cui prodotti farmaceutici, vaccini, diagnosi, cure preventive e trattamenti tradizionali.

Le nuove linee guida OMS sulle sperimentazioni cliniche

Per la prima volta, l’OMS fornisce raccomandazioni specifiche per le autorità sanitarie e di regolamentazione nazionali, nonché per i finanziatori, su come migliorare le sperimentazioni cliniche. Le linee guida affrontano sfide chiave, tra cui una progettazione scadente delle sperimentazioni, la mancanza di diversità nelle popolazioni partecipanti, infrastrutture inadeguate e ritardi burocratici, che possono comportare costi significativi, sia in termini di denaro che di vite umane.

Esiste una significativa disparità tra i paesi ad alto reddito (HIC) e i paesi a basso e medio reddito (LMIC) quando si tratta di sperimentazioni cliniche. Nel 2022, sono stati condotti oltre 27.000 studi clinici in 86 HIC, rispetto ai quasi 25.000 in 131 LMIC. Spesso, gli LMIC vengono inclusi negli studi clinici a causa del loro elevato carico di malattia, ma i dati generati avvantaggiano principalmente gli HIC, con scarso impatto sugli stessi LMIC.

Inoltre, nel 2022, meno del 5% degli studi clinici ha coinvolto donne incinte e solo il 13% ha incluso bambini. Questa sottorappresentazione riduce la qualità delle prove per questi gruppi e limita il loro accesso agli interventi necessari. Le linee guida richiedono pertanto, una maggiore inclusione delle popolazioni a rischio negli studi clinici fin dalle prime fasi, con un’attenzione alle valutazioni della sicurezza e ai processi di consenso etico.

Infine, il documento dell’OMS, sostiene l’implementazione degli ecosistemi nazionali di R&S attraverso finanziamenti sostenibili per supportare un migliore processo decisionale e accelerare l’adozione di innovazioni sanitarie a livello globale.

 

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JRC: documento sulle sinergie dei fondi europei tra le regioni UE

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione UE ha pubblicato il documento “In search for the best match. Complementarities between R&I funds across EU regions”, sull’integrazione dei fondi per la ricerca e l’innovazione (R&I) tra le regioni europee. Il documento JRC mostra la distribuzione geografica e il livello di concentrazione dei fondi di ricerca e sviluppo europei.

Il ruolo del JRC nel panorama UE di Ricerca ed Innovazione

L’UE gestisce almeno tre strumenti principali a sostegno della R&I nelle sue regioni: la politica di coesione, Horizon Europe e il Fondo per la ripresa e la resilienza (RRF).

La politica di coesione e Horizon 2020, insieme, contribuiscono in modo determinante alla spesa per ricerca e sviluppo nella maggior parte delle regioni dell’Europa orientale (spesso nella misura del 20% o più) e in molte regioni del Mediterraneo. La politica di coesione in materia di R&I e i fondi di Horizon 2020 presentano livelli di concentrazione regionale molto diversi lungo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest. Tuttavia, i fondi di Horizon 2020 sono molto più concentrati a livello territoriale rispetto a quelli della politica di coesione, e la maggior parte è destinata a poche aree leader nella R&I, il che può aumentare il rischio di disparità regionali.

Nell’Europa dell’Est e in alcune parti del Mediterraneo, persino le regioni a medio reddito e più sviluppate dei Paesi dell’Europa dell’Est non riescono ad attrarre importi di Horizon 2020 superiori a quelli assegnati dalla politica di coesione.

In terzo luogo, l’RRF fornisce un sostegno sostanziale alla R&I sia nei Paesi con risultati deboli che in quelli con buoni risultati in termini di innovazione, collocandosi tra la politica di coesione e Horizon in termini di concentrazione.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il documento JRC presso il seguente LINK.

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HERA Invest: 100 milioni di € per soluzioni innovative contro le minacce sanitarie

La Commissione Europea e la Banca Europea per gli investimenti hanno dato vita all’istituzione di HERA Invest, un’iniziativa faro della neonata Autorità Europea per la Preparazione e la Risposta alle minacce sanitarie, specie transfrontaliere ed emergenziali, per implementare soluzioni innovative da utilizzare contro le minacce sanitarie prioritarie.

HERA Invest si colloca nel programma InvestEU, che sostiene la ricerca e lo sviluppo sulle minacce sanitarie transfrontaliere più urgenti; l’integrazione ha un valore di 100 milioni di € che saranno finanziati mediante il programma EU4Health.

Da dove nasce HERA Invest e chi può beneficiarne

Al momento non è semplice per le imprese accedere a finanziamenti pubblici e privati che garantiscano il sufficiente sviluppo di soluzioni all’avanguardia in ambito sanitario e scientifico, soprattutto nel caso delle Piccole e Medie Imprese (PMI). Garantire un accesso ai fondi per coloro che hanno un progetto realmente innovativo e di sviluppo in questo campo è fondamentale. Il programma intende dunque includere tali PMI che possano contribuire a rispondere alle gravi crisi e minacce sanitarie dei nostri tempi, dagli agenti patogeni con potenziale pandemico alla resistenza agli antibiotici.

HERA Invest si concentrerà sulla prevenzione e preparazione alle emergenze sanitarie, contribuendo attraverso una serie di sfide chiave quali: la promozione di ricerca e sviluppo in tutta Europa per migliorare l’autonomia strategica, la riduzione dei fallimenti del mercato attraverso gli investimenti pubblici che incentivino quelli privati, nuove contromisure per proteggere le minacce sanitarie.

HERA Invest intende apportare contributi principalmente alle seguenti questioni:

1. Agenti patogeni con potenziale pandemico o epidemico.

2. Minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari da incidenti o intenzionali.

3. Resistenza antimicrobica.

Inoltre HERA Invest, gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), offre prestiti di capitale di rischio coprendo fino al 50% dei costi totali del progetto. Le domande sono attualmente aperte e la BEI valuta l’ammissibilità dell’operazione seguendo criteri definiti, valutando la fattibilità commerciale e scientifica dei progetti.

 

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