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OMS: pubblicato il rapporto globale 2024 sulla prevenzione e controllo delle infezioni

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha presentato il Global Report on Infection Prevention and Control 2024, un’analisi completa che evidenzia l‘impatto delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria (HAI) e della resistenza antimicrobica (AMR) sui sistemi sanitari globali.

Il rapporto sottolinea come, nonostante i progressi, le HAI rimangano una delle principali sfide per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.

il Global Report on Infection Prevention and Control 2024

Le HAI colpiscono ogni anno milioni di pazienti, con un’incidenza significativamente maggiore nei paesi a basso e medio reddito. Circa il 30% dei pazienti in terapia intensiva può contrarre un’infezione correlata all’assistenza sanitaria. Inoltre, la resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia crescente, con un tasso di mortalità 2-3 volte superiore rispetto alle infezioni trattabili con antibiotici.

Grazie alle lezioni apprese durante la pandemia di COVID-19, molti paesi hanno rafforzato i programmi di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC). Tuttavia, il rapporto evidenzia disinvestimenti recenti in alcune aree critiche, come i servizi di acqua, igiene e sanificazione (WASH).

Pertanto, l’OMS ha definito otto direzioni strategiche per migliorare la prevenzione delle infezioni entro il 2030, tra cui:

  • Implementazione di programmi IPC nazionali con budget dedicati
  • Formazione continua per gli operatori sanitari su pratiche IPC
  • Sorveglianza delle infezioni e miglioramento dei sistemi di monitoraggio
  • Promozione di una cultura della sicurezza e dell’igiene negli ambienti sanitari

Il rapporto, infine, invita i governi e le istituzioni sanitarie a investire in risorse e formazione per raggiungere gli obiettivi fissati, sottolineando il ritorno economico e il miglioramento della qualità dell’assistenza.

 

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18-24 NOVEMBRE: Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica

Dal 18-24 novembre si tiene la Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica (World AMR Awareness Week – WAAW), una campagna globale che si celebra ogni anno per migliorare la consapevolezza e la comprensione della resistenza antimicrobica. L’obiettivo di questa ricorrenza è incoraggiare le migliori pratiche tra il pubblico, gli stakeholder di One Health ed i decisori politici, che svolgono tutti un ruolo fondamentale nel ridurre l’ulteriore insorgenza e diffusione della resistenza antimicrobica.

la Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica 2024

La resistenza antimicrobica (AMR) si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti non rispondono più agli agenti antimicrobici. Come risultato della resistenza ai farmaci, gli antibiotici e altri agenti antimicrobici diventano inefficaci e le infezioni diventano difficili o impossibili da trattare, aumentando il rischio di diffusione della malattia, malattia grave e morte.

La WAAW mira a promuovere le best practice tra gli stakeholder di One Health per ridurre l’insorgenza e la diffusione di infezioni resistenti ai farmaci. Il tema del 2024 è “Istruire. Sostenere. Agire ora” ed è stato scelto in base al feedback di un sondaggio online tra le parti interessate dei settori della salute umana, animale, vegetale e ambientale, che ha raccolto quasi 200 risposte a livello globale.

L’ AMR è una crisi socioeconomica e sanitaria globale urgente. Ha un impatto significativo sulla salute umana e animale, sulla produzione alimentare e sull’ambiente. I patogeni resistenti ai farmaci rappresentano una minaccia per tutti, ovunque. Tuttavia, si può fare molto di più per aumentare la consapevolezza del pubblico e delle parti interessate.

Pertanto, il tema di quest’anno invita la comunità globale a educare le parti interessate sulla resistenza antimicrobica, a sostenere impegni coraggiosi e ad adottare azioni concrete in risposta alla resistenza antimicrobica. L’incontro di alto livello dell’UNGA del 2024 sulla resistenza antimicrobica e la quarta conferenza ministeriale globale di alto livello sulla resistenza antimicrobica, ad esempio, offrono una finestra di opportunità critica per impegni politici e finanziari, nonché una maggiore responsabilità in risposta alla resistenza antimicrobica. Sono necessarie una leadership politica, un’advocacy e una responsabilità più forti a tutti i livelli ed è giunto il momento di agire.

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OMS: aumentare i servizi HIV per debellare l’AIDS tra i bambini

Nonostante i progressi nella riduzione delle infezioni da HIV e dei decessi correlati all’AIDS tra i bambini, il nuovo rapporto Transforming Vision Into Reality dell’Alleanza globale per porre fine all’AIDS nei bambini entro il 2030 (fondata nel 2022 dall’OMS, UNAIDS e dall’UNICEF), evidenzia l’urgenza di un maggiore impegno.

I progressi compiuti nel campo dell’HIV

I programmi volti a prevenire la trasmissione verticale dell’HIV hanno evitato 4 milioni di infezioni tra i bambini dal 2000, e le nuove infezioni globali tra i bambini sono diminuite del 38% dal 2015. Tuttavia, nonostante questi risultati positivi, i servizi per l’HIV nei paesi più colpiti devono essere potenziati per raggiungere l’obiettivo di porre fine all’AIDS entro il 2030.

Molti paesi dell’Alleanza Globale stanno raggiungendo una copertura significativa della terapia antiretrovirale tra le donne in gravidanza e in allattamento, ma restano grandi sfide. Paesi come Uganda, Tanzania e Sudafrica hanno raggiunto coperture vicine al 100%, mentre altri come Mozambico e Zambia sono al 90%.

Tuttavia, nonostante i progressi, il mondo non è ancora sulla buona strada per raggiungere gli impegni relativi all’HIV per i bambini e gli adolescenti. Il ritmo dei progressi è rallentato e le sfide restano particolarmente rilevanti nei paesi dell’Africa occidentale e centrale.

Un altro aspetto critico è il crescente divario di trattamento terapeutico tra adulti e bambini affetti da HIV, che richiede un’attenzione immediata. Solo il 57% dei bambini che vivono con l’HIV riceve un trattamento salvavita, rispetto al 77% degli adulti. Le disuguaglianze di genere e le violazioni dei diritti umani aumentano la vulnerabilità all’HIV riducendo anche la capacità di accedere ai servizi essenziali.

Per debellare la malattia è pertanto necessario investire nei sistemi di laboratorio per garantire che i neonati esposti vengano rapidamente sottoposti a test e che quelli risultati positivi vengano prontamente avviati a un trattamento antiretrovirale appropriato all’età. Solo così sarà possibile colmare il divario diagnostico e a garantire un’erogazione di servizi più incentrata sul bambino.

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Infezioni respiratorie invernali, il rapporto dell’ECDC

Un rapporto recentemente pubblicato dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) offre un’analisi dettagliata della situazione epidemiologica delle infezioni respiratorie acute (IRA) nei paesi dell’UE/SEE (Unione Europea/Stati membri dell’Area Economica Europea).

Le stagioni invernali nell’emisfero settentrionale portano un aumento delle IRA causate da vari agenti patogeni, tra cui il SARS-CoV-2, l’influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e altri virus e batteri stagionali. Questa co-circolazione di patogeni mette una pressione aggiuntiva sui sistemi sanitari, con un incremento delle visite ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri, soprattutto tra pazienti con condizioni preesistenti o fattori di rischio.

Nel contesto delle IRA, l’influenza e l’RSV hanno storicamente causato il maggior impatto in termini di morbilità, mortalità e assenteismo lavorativo/scolastico, mentre il SARS-CoV-2 ha segnato un impatto significativo soprattutto tra il 2020 e il 2023, senza seguire un chiaro andamento stagionale. È previsto che diversi patogeni respiratori continueranno a co-circolare nei prossimi mesi invernali, contribuendo ad aumentare la gravità delle malattie respiratorie, come avviene di consueto in questa stagione.

Le misure non farmaceutiche adottate durante la pandemia di COVID-19 hanno portato a una riduzione della circolazione di patogeni respiratori, comportando un calo dell’immunità della popolazione. Questo potrebbe aumentare il carico di malattie respiratorie, soprattutto tra i bambini e coloro con limitata esposizione pregressa. L’ECDC monitora influenza, COVID-19 e altre infezioni respiratorie virali nell’UE/SEE attraverso sistemi di sorveglianza sentinella basati su definizioni di caso precise.

Recenti dati evidenziano che il SARS-CoV-2 sia stato rilevato a livelli più elevati rispetto all’RSV e all’influenza, in molte aree. La positività dei test per il COVID-19, soprattutto tra i bambini di età 0-4 anni, è stata particolarmente alta (intorno al 60%) durante il periodo che va dalla settimana 25 alla 43 del 2023.

L’impegno dell’ECDC nel definire strategie di risposta

L’ECDC collabora con l’OMS per valutare e classificare le varianti di SARS-CoV-2 in circolazione, classificandole come varianti sotto monitoraggio, di interesse o di preoccupazione. Si prevede che molti altri patogeni respiratori circoleranno insieme nei prossimi mesi invernali, aumentando la morbilità. Pertanto, l’OMS raccomanda vaccini trivalenti per l’influenza stagionale 2023/24.

La strategia principale per affrontare la situazione è la vaccinazione, che rimane fondamentale per prevenire forme gravi di COVID-19 e influenza. L’ECDC raccomanda una focalizzazione sulle persone anziane e vulnerabili, nonché sugli operatori sanitari, per massimizzare l’efficacia delle campagne di vaccinazione. Promuovere l’igiene personale e diffondere informazioni chiare e affidabili sono altrettanto cruciali per migliorare l’aderenza alla vaccinazione e limitare la diffusione dei patogeni respiratori.

 

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