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Rafforzare il ruolo degli organismi per la parità: adottate due direttive

Il Consiglio UE ha adottato formalmente due direttive tese a rafforzare il ruolo degli organismi per la parità in tutta l’Unione. Gli organismi per la parità sono stati istituiti al fine di promuovere e difende la parità di trattamento, combattere le discriminazioni e offrire assistenza indipendente alle vittime, conducendo sondaggi, pubblicando rapporti indipendenti e formulando raccomandazioni su questioni relative alla discriminazione.

Queste ultime, infatti, potranno contattare queste istituzioni ogni qualvolta subiscono discriminazioni, sia che esse siano basate sulla disabilità, sia che si basino su altri motivi, quali l’età, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, a seconda della legge antidiscriminazione pertinente e del mandato accordato all’Organismo per la Parità nei rispettivi Paesi.

Le nuove “Direttive sugli standard per gli Organismi per la Parità”

Le nuove norme adottate miglioreranno l’efficacia di tali organismi e ne garantiranno l’indipendenza stabilendo requisiti minimi comuni attraverso una serie di ambiti chiave, tra cui:

  • competenze rafforzate per consentire agli organismi per la parità di combattere la discriminazione per motivi di religione o convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale nel settore dell’occupazione e la discriminazione fondata sul sesso nel settore della sicurezza sociale;
  • l’obbligo giuridico di indipendenza degli organismi per la parità da influenze esterne;
  • l’obbligo giuridico di dotare gli organismi per la parità di risorse umane, tecniche e finanziarie sufficienti;
  • l’obbligo per le istituzioni pubbliche di consultare gli organismi per la parità su questioni relative alla discriminazione e di conferire agli organismi per la parità il potere di condurre attività volte a prevenire le discriminazioni e promuovere la parità di trattamento, ad esempio promuovendo azioni positive e l’integrazione della parità;
  • maggiori poteri di svolgere indagini e ricorrere alla risoluzione delle controversie nei casi di discriminazione, in linea con il diritto e le prassi nazionali.

Le direttive saranno ora firmate ed entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare la legislazione nazionale alle disposizioni delle direttive.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Salute mentale

Commissione Lancet sulla Salute Mentale: le raccomandazioni ad un anno dalla pubblicazione

I risultati dell’indagine condotta nel 2022 dal Global Mental Health Peer Network hanno rivelato che l’80% di oltre 400 partecipanti provenienti da 45 paesi in tutto il mondo concorda sul fatto che “lo stigma e la discriminazione possono essere più dannosi dell’impatto della condizione di salute mentale stessa”. Questa significativa scoperta ha spinto gli autori dell’ultimo rapporto della Commissione Lancet a focalizzarsi su sfide cruciali, tra cui l’auto-stigma, legislazioni discriminatorie, e ostacoli nell’accesso alle cure per la salute mentale. Le testimonianze provenienti da diverse regioni del mondo hanno enfatizzato l’urgenza di contrastare le percezioni negative associate alle condizioni di salute mentale.

In risposta a queste sfide, la Commissione Lancet ha emesso un appello rivolto all’intera comunità sanitaria, esortandola a unirsi per porre fine a ogni forma di stigma e discriminazione. Le raccomandazioni presenti nel rapporto spaziano dall’implementazione di un nuovo toolkit anti-stigma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla fornitura di formazione anti-stigma per il personale sanitario, a cura della World Psychiatric Association (WPA) e del International Council Nurses (ICN).

Il rapporto sottolinea altresì l’importanza di interventi mirati sul luogo di lavoro e di collaborazioni significative con i media. United for Global Mental Health (UnitedGMH) ha svolto un ruolo chiave nel facilitare discussioni nei media, diffondendo un Manifesto per l’azione contro lo stigma e coinvolgendo numerose associazioni mediatiche. Le iniziative intraprese in meno di un anno rappresentano un inequivocabile segno di progresso e dedizione, testimonianti l’impegno della Commissione, dei sostenitori della salute mentale e dei lettori di The Lancet.

Nonostante le sfide ancora da affrontare, il crescente interesse globale sulla salute mentale indica uno slancio positivo.

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