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Consiglio dell’UE: approvata la posizione sul bilancio annuale per il 2025

Il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo sulla posizione relativa al progetto di bilancio per l’anno 2025.

Il bilancio complessivo ammonta a €191,53 miliardi in impegni (contro i 199,7 miliardi di € proposti dalla Commissione) e €146,21 miliardi in pagamenti, escludendo gli stanziamenti previsti per strumenti speciali al di fuori del quadro finanziario pluriennale (QFP).

la posizione del Consiglio sul bilancio 2025

Il Consiglio ha adottato un approccio prudente, evidenziando l’importanza di mantenere la solidarietà dell’UE con il popolo ucraino e di rispondere alle crisi correlate. La dotazione finanziaria per il 2025 deve essere realistica, in linea con le esigenze effettive, garantire una gestione oculata e lasciare margini sufficienti sotto i tetti del QFP per affrontare circostanze impreviste e le sfide dell’Unione.

Allo stesso tempo, il bilancio per il 2025 deve fornire risorse adeguate per garantire l’attuazione delle politiche e dei programmi dell’UE e consentire il pagamento degli impegni già presi nei tempi dovuti. Il Consiglio accoglie con favore il fatto che il progetto di bilancio per il 2025 sia allineato con l’accordo sulla revisione del QFP 2021-2027, come delineato nelle conclusioni del Consiglio Europeo del 1 febbraio 2024.

 

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Sicurezza informatica: Consiglio UE, al lavoro per un’Europa più sicura e resiliente

Il 21 Maggio 2024, a valle del dibattito orientativo su un approccio collaborativo per un’attuazione coerente della legislazione recentemente adottata nei settori digitale e informatico tenuto dai Ministri, il Consiglio ha approvato due serie di conclusioni sul futuro della politica digitale dell’UE e sul futuro della cybersicurezza.

Le Conclusioni del Consiglio sul futuro della Politica Digital dell’UE

La serie di conclusioni sul futuro della politica digitale riguarda temi quali norme e governance digitali, effetti sociali della digitalizzazione, tecnologie digitali e all’avanguardia, infrastrutture sicure e resilienti in tutta l’UE, strategia in materia di dati, competenze digitali, transizione verde e digitale, pubblica amministrazione digitale e dimensione internazionale della politica digitale dell’UE.

Nel dettaglio, sono state individuate le principali priorità della politica digitale dell’UE che gli Stati membri desiderano siano affrontate nel prossimo ciclo legislativo:

  • Attuazione efficace, coerente ed efficiente degli atti legislativi adottati.
  • Approccio europeo comune alle tecnologie digitali innovative, per supportare la competitività dell’UE e garantire la protezione della sicurezza economica dell’UE, preservando allo stesso tempo l’apertura economica ed il dinamismo.
  • Ambiente online più sicuro, responsabile ed affidabile, in linea con la dichiarazione di Louvain-la-Neuve.
  • La trasformazione digitale deve andare di pari passo con la transizione verde.
  • Attrarre e mantenere una forza lavoro qualificata dal punto di vista digitale, in particolare le donne, e colmare il divario digitale.
  • Garantire infrastrutture digitali sicure e resilienti in tutta l’UE.
  • Dimensione internazionale della politica digitale dell’UE, accogliendo con favore il rafforzamento dei partenariati digitali e degli accordi commerciali digitali.
LE Conclusioni del Consiglio sul futuro della Cybersicurezza

Le conclusioni sul futuro della cybersicurezza, hanno invece l’obiettivo di fornire orientamenti e stabilire i principi per la costruzione di un’Unione più cybersicura e più resiliente.

Negli ultimi anni le minacce alla cybersicurezza sono aumentate significativamente in termini di livello, complessità e portata. A ciò si aggiunge un aumento considerevole delle tensioni geopolitiche a livello mondiale.

Le conclusioni del Consiglio possono essere così riassunte:

  • Invito a concentrarsi su attuazione, rafforzamento del coordinamento e della collaborazione, ad evitare la frammentazione delle norme in materia di cybersicurezza nella legislazione settoriale, a precisare ruoli e responsabilità, rafforzare la cooperazione nella lotta alla criminalità informativa.
  • Garantire sostegno alle micro e alle piccole imprese.
  • Rispondere alle sfide poste dalle nuove tecnologie.
  • Necessità di colmare il divario di competenze, grazie ad un approccio multipartecipativo, che preveda la collaborazione con il settore pubblico e privato e quello accademico.
  • Necessità di finanziamenti adeguati, anche attraendo capitali privati.
  • Porre in rilievo la dimensione esterna, favorendo una politica internazionale attiva, in particolare nel contesto transatlantico.
  • Definire una strategia riveduta in tema di cybersicurezza.

 

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Rafforzare il ruolo degli organismi per la parità: adottate due direttive

Il Consiglio UE ha adottato formalmente due direttive tese a rafforzare il ruolo degli organismi per la parità in tutta l’Unione. Gli organismi per la parità sono stati istituiti al fine di promuovere e difende la parità di trattamento, combattere le discriminazioni e offrire assistenza indipendente alle vittime, conducendo sondaggi, pubblicando rapporti indipendenti e formulando raccomandazioni su questioni relative alla discriminazione.

Queste ultime, infatti, potranno contattare queste istituzioni ogni qualvolta subiscono discriminazioni, sia che esse siano basate sulla disabilità, sia che si basino su altri motivi, quali l’età, l’etnia, il genere o l’orientamento sessuale, a seconda della legge antidiscriminazione pertinente e del mandato accordato all’Organismo per la Parità nei rispettivi Paesi.

Le nuove “Direttive sugli standard per gli Organismi per la Parità”

Le nuove norme adottate miglioreranno l’efficacia di tali organismi e ne garantiranno l’indipendenza stabilendo requisiti minimi comuni attraverso una serie di ambiti chiave, tra cui:

  • competenze rafforzate per consentire agli organismi per la parità di combattere la discriminazione per motivi di religione o convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale nel settore dell’occupazione e la discriminazione fondata sul sesso nel settore della sicurezza sociale;
  • l’obbligo giuridico di indipendenza degli organismi per la parità da influenze esterne;
  • l’obbligo giuridico di dotare gli organismi per la parità di risorse umane, tecniche e finanziarie sufficienti;
  • l’obbligo per le istituzioni pubbliche di consultare gli organismi per la parità su questioni relative alla discriminazione e di conferire agli organismi per la parità il potere di condurre attività volte a prevenire le discriminazioni e promuovere la parità di trattamento, ad esempio promuovendo azioni positive e l’integrazione della parità;
  • maggiori poteri di svolgere indagini e ricorrere alla risoluzione delle controversie nei casi di discriminazione, in linea con il diritto e le prassi nazionali.

Le direttive saranno ora firmate ed entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare la legislazione nazionale alle disposizioni delle direttive.

 

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Lotta alla violenza sulle donne: adottata la Direttiva UE

Il Consiglio dell’UE ha dato il via libera alla Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. L’approvazione definitiva della prima legge europea che stabilisce norme volte a combattere la violenza contro le donne giunge a poco più di due anni dalla proposta presentata dalla Commissione europea e segna un’importante passo avanti nella lotta contro questi crimini.

La Direttiva europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

La Direttiva riconosce espressamente come reati in tutta l’UE, rendendoli penalmente perseguibili, le mutilazioni genitali femminili, il matrimonio forzato, la condivisione non consensuale di immagini intime, lo stalking online, le molestie online e l’incitamento alla violenza o all’odio online. Questi crimini saranno punibili con pene detentive e sono previste anche una serie di circostanze aggravanti che comportano sanzioni più severe, come, ad esempio, l’esercizio della violenza contro una persona vulnerabile o un minore.

La nuova legge contiene, inoltre, norme per facilitare la denuncia da parte delle vittime di violenza, così come misure volte alla prevenzione e disposizioni dettagliate sulle misure di assistenza e protezione che gli Stati membri dovrebbero fornire alle vittime.

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE, gli Stati membri avranno tempo tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva per recepirla nel proprio diritto nazionale.

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Evento “Converging technologies-Towards healthcare of the future”

Le tecnologie convergenti, come le biotecnologie e le nanotecnologie, l’ingegneria, la digitalizzazione e i big data, hanno il potere di trasformare profondamente la sanità del futuro. Relatori provenienti sia dal mondo accademico che da quello politico approfondiranno questi temi ed il loro potenziale impatto durante la Conferenza “La convergenza delle tecnologie che abilitano la ricerca e l’innovazione per l’assistenza sanitaria del futuro”, che si terrà i prossimi 28 e 29 maggio 2024 presso The EGG, Bruxelles.

Il programma sarà quindi un’opportunità per ottenere maggiori informazioni sul potenziale delle tecnologie e degli approcci innovativi per un migliore benessere e salute.

L’evento è promosso dalla Presidenza belga del Consiglio Europeo in collaborazione con la DG RTD della Commissione Europea, ed è coordinata dal Dipartimento per l’Economia, la Scienza e l’Innovazione del governo fiammingo, il Dipartimento di ricerca del servizio pubblico della Vallonia, il Dipartimento per la cura del governo fiammingo e Sciensano.

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Evento “Un’Europa unita contro vecchie e nuove pandemie”

I prossimi 14 e 15 maggio si svolgerà ad Anversa, in Belgio, la conferenza “Un’Europa unita contro vecchie e nuove pandemie”.

L’evento fornirà una panoramica delle lezioni apprese dal COVID e offrirà soluzioni per essere preparati a livello globale per le future minacce sanitarie. Verrà discusso il ruolo dei partenariati europei nella preparazione alla pandemia, con esperti provenienti da tutto il mondo che terranno keynote speeches e presentazioni sul tema della preparazione pandemica.

La conferenza è promossa dalla presidenza belga del Consiglio Europeo in collaborazione con la DG RTD della Commissione Europea, ed è coordinata dal Dipartimento per l’Economia, la Scienza e l’Innovazione del governo fiammingo, il Dipartimento di ricerca del servizio pubblico della Vallonia, il Dipartimento per la cura del governo fiammingo e Sciensano.

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Consiglio UE: adottato un quadro giuridico per un portafoglio digitale sicuro

Nel giugno 2021, la Commissione ha proposto un quadro per un’identità digitale europea attraverso un portafoglio digitale accessibile a tutti i cittadini e le imprese dell’UE. Questo quadro modifica il regolamento eIDAS del 2014, fondamentale per l’accesso sicuro ai servizi pubblici e le transazioni online transfrontaliere.

Il regolamento richiede agli Stati membri di emettere un portafoglio digitale conforme a standard tecnici comuni, accelerando l’attuazione attraverso una raccomandazione per definire l’architettura tecnica e evitare la frammentazione. Dopo negoziati interistituzionali, è stato raggiunto un accordo provvisorio nel giugno 2023, finalizzato nell’8 novembre 2023, con Romana Jerković come relatrice del Parlamento europeo.

Il regolamento riveduto sottolinea un cambio di paradigma nell’identità digitale in Europa, mirando a garantire un accesso universale a identificazioni e autenticazioni elettroniche sicure. Gli Stati membri forniranno portafogli digitali che collegano le identità nazionali a altri attributi personali, consentendo ai cittadini di dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici facilmente tramite cellulare. I nuovi portafogli europei di identità digitale permetteranno l’accesso a servizi online in tutta l’UE senza necessità di identificazioni private o condivisione eccessiva di dati personali. Il controllo degli utenti garantirà la condivisione solo delle informazioni necessarie.

I co-legislatori hanno mantenuto l’impostazione generale della proposta della Commissione per un quadro aggiornato sull’identità digitale, estendendone i benefici al settore privato e mobile. Il regolamento riveduto prevede un portafoglio con pannello di gestione delle transazioni, segnalazione di violazioni dei dati e interazione tra portafogli. I cittadini potranno utilizzare i regimi nazionali di identificazione elettronica e ottenere la firma elettronica gratuita per usi non professionali. Entro il 2026, ogni Stato membro dovrà offrire un portafoglio di identità digitale ai cittadini e accettare quelli di altri Stati membri. Sono state garantite garanzie contro la discriminazione per chi sceglie di non utilizzare il portafoglio, il cui utilizzo rimarrà sempre volontario. Il codice dei portafogli sarà open source, con margini di flessibilità per gli Stati membri. Infine, il regolamento chiarisce l’ambito dei certificati qualificati per l’autenticazione dei siti web, garantendo la sicurezza e la trasparenza nell’identificazione online.

Il regolamento riveduto sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE nelle prossime settimane ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione. Il regolamento sarà pienamente attuato entro il 2026.

 

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