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La Commissione europea potenzia la rete degli European Digital Innovation Hubs – EDIH

La Commissione europea ha annunciato un significativo finanziamento per diversi centri europei per l’innovazione digitale nell’ambito del programma Digital Europe. Questi hub aiuteranno le PMI e gli enti pubblici a testare e implementare soluzioni di IA, garantire la conformità alla legge sull’IA e rafforzare l’ecosistema europeo dell’IA.

Gli European Digital Innovation Hubs – EDIH

La Commissione europea ha annunciato ulteriori finanziamenti per 83 centri europei per l’innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIH) al fine di rafforzare la rete tra gli Stati membri dell’UE e i paesi associati. Questi hub, che fanno parte di un totale di 102 EDIH che ricevono sostegno nell’ambito del programma Europa digitale (2025-2027) con un bilancio di 342 milioni di euro, opereranno ora come centri di esperienza per l’IA. In possesso del marchio STEP per l’eccellenza nelle tecnologie strategiche, promuoveranno la politica AI first dell’UE aiutando le aziende e le organizzazioni pubbliche a testare e implementare soluzioni di IA, garantire la conformità con l’AI Act e integrare le tecnologie europee di IA.

Gli EDIH assistono già migliaia di PMI e amministrazioni pubbliche nella digitalizzazione e ora fungeranno da helpdesk di prima linea per l’IA al fine di promuovere l’ecosistema di IA dell’UE. Un secondo bando di finanziamento è previsto per novembre 2025 al fine di espandere e consolidare ulteriormente la rete.

 

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EIC Pathfinder Challenges 2025: focus su diagnosi e trattamento dei tumori

Il Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC) ha avviato ufficialmente le Pathfinder Challenges 2025, uno strumento cardine di Horizon Europe dedicato alla ricerca di frontiera nel deep-tech. Con un budget complessivo di 120 milioni di euro, l’iniziativa sostiene portafogli di progetti ad alto rischio e impatto, capaci di sviluppare tecnologie radicalmente nuove e di rispondere alle grandi sfide globali, tra cui quelle in ambito sanitario.

EIC Pathfinder Challenges 2025: Il focus sull’oncologia e l’AI generativa

Tra le sfide lanciate quest’anno spicca il tema “Generative-AI based Agents to Revolutionize Medical Diagnosis and Treatment of Cancer”, che mira a sfruttare l’intelligenza artificiale generativa per trasformare la diagnosi e le terapie oncologiche. Si tratta di un ambito ad alto potenziale, in grado di aprire nuovi scenari per la medicina personalizzata e di rafforzare la capacità dei sistemi sanitari di rispondere efficacemente al carico delle malattie oncologiche.

Le indicazioni dall’Info Day

Durante l’EIC Pathfinder Challenges Info Day, la Commissione europea ha illustrato in dettaglio le modalità di candidatura e le specificità della sfida dedicata alla salute. L’evento ha offerto chiarimenti pratici su criteri di eleggibilità, requisiti per la costruzione dei consorzi e strumenti a supporto dei partecipanti, fornendo indicazioni utili a tutti gli interessati a presentare proposte progettuali.

Candidature e scadenze

Le proposte possono essere presentate da consorzi composti da almeno tre entità giuridiche indipendenti di diversi Stati membri o Paesi associati, mentre candidature singole o a due partner sono ammesse esclusivamente nell’ambito dei Pathfinder Challenges.

Il termine per l’invio delle candidature è fissato al 29 ottobre 2025, tramite il Funding and Tenders Portal.

 

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digital health

Save the date: European Research & Innovation Days 2025

La Commissione Europea ha annunciato che la sesta edizione degli European Research & Innovation Days, l’evento di punta dedicato a ricerca e innovazione, si terrà il 16 e 17 settembre 2025 presso The Square a Bruxelles, con possibilità di partecipazione anche online.

L’edizione 2025 si colloca in un momento strategico per il dibattito sul prossimo bilancio pluriennale dell’UE e per lo sviluppo di iniziative chiave come la Startup and Scaleup Strategy, la European Life Sciences Strategy, l’AI in Science Strategy e gli atti normativi sull’European Innovation Area e sull’European Research Area.

L’evento riunirà responsabili politici, ricercatori, imprese, stakeholder e cittadini per discutere il ruolo della ricerca e dell’innovazione nel rafforzare la competitività, la sostenibilità e la leadership industriale dell’Europa. Sono previsti panel tematici, discussioni di alto livello e opportunità di networking per contribuire a definire le priorità future dell’agenda europea R&I.

 

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Altro

FP10: pubblicato il position paper di EARTO su ricerca e innovazione in campo sanitario

Il 12 dicembre 2024, EARTO (European Association of Research and Technology Organisations) ha pubblicato il proprio position paper, che evidenzia le priorità per la ricerca e l’innovazione sanitaria nel prossimo Programma Quadro Europeo FP10.

Il documento, intitolato “EARTO Input on Health Research and Innovation for the next European Framework Programme (FP10)”, sottolinea il ruolo centrale delle Organizzazioni di Ricerca e Tecnologia (RTO) nel promuovere il trasferimento di tecnologie emergenti al mercato, migliorando l’efficacia della catena di innovazione sanitaria. In particolare, tali tecnologie trovano applicazione nella biomedicina, nei prodotti farmaceutici, nei dispositivi medici e negli strumenti digitali per la salute.

Il position paper di EARTO

Il settore sanitario europeo è sottoposto a crescenti pressioni a causa di fattori quali l’invecchiamento della popolazione, le malattie croniche, i problemi di salute legati al clima, le sfide per la salute mentale, la resistenza antimicrobica, le potenziali pandemie future e la sostenibilità economica dei sistemi sanitari.

EARTO propone sette priorità strategiche per affrontare queste sfide, tra le quali il potenziamento dei finanziamenti per le tecnologie sanitarie, il sostegno alle PMI innovative e lo sviluppo di soluzioni trasversali basate sull’intelligenza artificiale applicata alla ricerca medica. Questi interventi mirano a creare un ecosistema innovativo in grado di rispondere alle importanti esigenze sanitarie europee.

Il position paper intende stimolare il dialogo tra ricercatori, imprese, policy maker e altri attori chiave per orientare le politiche europee verso soluzioni concrete e sostenibili.

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digital health

La Commissione pubblica la prima bozza del Codice di Condotta per l’IA ad uso generale

La Commissione Europea ha reso disponibile la prima bozza del Codice di Condotta per l’Intelligenza Artificiale ad uso generale, uno strumento volto a supportare l’implementazione del AI Act e a promuovere lo sviluppo sicuro e affidabile dei sistemi di IA in Europa.

Il processo di elaborazione del Codice di Condotta

La bozza è stata realizzata con il contributo di esperti indipendenti, selezionati dall’AI Office per guidare i gruppi di lavoro dedicati. Questo documento è frutto di una consultazione di stakeholder appartenenti a differenti settori della società e di un workshop che ha coinvolto i fornitori di modelli di IA ad uso generale.

Obiettivi del Codice di Condotta

Il Codice di Condotta ha l’obiettivo di facilitare l’applicazione delle regole previste per i modelli di IA ad uso generale, in vista dell’entrata in vigore delle disposizioni dell’AI Act ad agosto 2025.

Il Codice di Condotta si concentra su alcuni aspetti chiave, tra cui:

  • Trasparenza e rispetto delle norme sul copyright, fondamentali per i fornitori di modelli di IA;
  • Valutazione e mitigazione dei rischi sistemici, con l’obiettivo di individuare e affrontare le possibili criticità derivanti dai modelli più avanzati di IA ad uso generale.

La pubblicazione finale del Codice di Condotta è prevista per maggio 2025.

 

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digital health

AI ACT: La Commissione Europea apre una consultazione pubblica per definire le linee guida

La Commissione Europea, attraverso il suo Ufficio per l’Intelligenza Artificiale (AI Office), ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere contributi sul rafforzamento del quadro normativo dell’Intelligenza Artificiale (IA). Questo processo mira a migliorare l’Artificial Intelligence Act (AI Act), definendo in modo più chiaro i sistemi di IA e le pratiche vietate, per garantire che lo sviluppo tecnologico rispetti i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini dell’Unione.

Una regolamentazione più precisa per il futuro dell’IA

L’AI Act, la prima normativa completa sull’intelligenza artificiale al mondo, entrerà in vigore il 2 febbraio 2025. Per prepararsi a questa scadenza, la consultazione punta a elaborare linee guida che aiutino autorità nazionali, fornitori di IA e operatori a comprendere meglio i requisiti previsti dalla normativa.

Un’attenzione particolare è riservata ai modelli di IA generativa (GPAI), come i chatbot e i generatori di contenuti, che saranno regolamentati con un codice di condotta specifico. Tra i temi al centro del dibattito ci sono:

  • Trasparenza, per garantire che gli utenti siano informati sull’interazione con sistemi di IA.
  • Gestione del copyright, per tutelare i diritti dei creatori di contenuti.
  • Mitigazione dei rischi, per prevenire utilizzi impropri o dannosi della tecnologia.
Gli obiettivi della consultazione pubblica

Aperta fino all’11 dicembre 2024, la consultazione coinvolge una vasta gamma di attori, tra cui:

  • Fornitori di tecnologie di IA
  • Imprese e organizzazioni
  • Autorità pubbliche
  • Istituti di ricerca
  • Rappresentanti della società civile.

I contributi raccolti aiuteranno la Commissione a fornire indicazioni pratiche su casi d’uso concreti, migliorando la definizione dei sistemi di IA e delle pratiche proibite. L’obiettivo è arricchire l’AI Act con esempi applicabili che supportino una regolamentazione efficace e condivisa.

L’approccio dell’AI Act

L’AI Act si basa su un sistema a quattro livelli di rischio, concepito per bilanciare innovazione e tutela dei diritti fondamentali:

  1. Rischio minimo: Sistemi come i filtri anti-spam, per cui non sono previsti obblighi particolari.
  2. Rischio specifico: Richiede trasparenza per applicazioni come chatbot, che devono dichiarare la loro natura non umana.
  3. Rischio elevato: Include software per la sanità o il reclutamento, soggetti a rigorose misure di sicurezza e supervisione.
  4. Rischio inaccettabile: Applicazioni vietate, come il “social scoring” o l’uso indiscriminato del riconoscimento biometrico, in quanto minacciano i diritti fondamentali.

 

Per accedere al modulo della consultazione, si prega di consultare il seguente LINK.

 

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digital health

Report OMS 2023-2024 sul progresso della salute digitale in Europa

La trasformazione digitale del settore sanitario sta registrando importanti progressi nella Regione Europea dell’OMS, come evidenziato dal report biennale dell’OMS Europa sull’Action Plan per la salute digitale nella Regione Europea 2023–2030. Questo report, accompagnato da un nuovo set di azioni illustrative, riflette le necessità in evoluzione e gli ultimi sviluppi nel campo della salute digitale, delineando i risultati raggiunti in tutte le 18 aree chiave del piano d’azione.

Il lavoro di OMS Europa in questi due anni sulla salute digitale

In questi due anni, l’OMS Europa ha lavorato con i 53 Stati Membri della Regione per promuovere l’adozione di soluzioni digitali orientate al paziente, migliorare l’accesso alle cure e rafforzare i sistemi sanitari. Tra i principali obiettivi raggiunti, figurano lo sviluppo di linee guida, il rafforzamento delle competenze in ambito digitale e l’implementazione di reti di collaborazione che favoriscono l’innovazione e la condivisione delle conoscenze.

Principali risultati del report e prospettive future

Grazie a partnership con organizzazioni internazionali, istituzioni accademiche e società civile, sono stati pubblicati 14 report tecnici, tra cui studi sull’intelligenza artificiale (AI), la telemedicina e l’equità nella salute digitale. Inoltre, iniziative come il Decoding Data and Digital Health e il Strategic Partners’ Initiative for Data and Digital Health, che coinvolge oltre 100 istituzioni in 24 Paesi, hanno favorito la collaborazione regionale.

Dal 2022, oltre 30 Paesi hanno beneficiato di attività di formazione per rafforzare l’alfabetizzazione digitale, mentre 15 Paesi hanno dato priorità al miglioramento dei sistemi informativi sanitari e all’espansione della telemedicina, con particolare attenzione alle aree rurali. Guardando al futuro, l’OMS Europa si concentrerà su temi come l’utilizzo dell’AI in sanità, la sostenibilità climatica, l’invecchiamento sano e la lotta alla resistenza antimicrobica, puntando a garantire un accesso equo e sicuro alle tecnologie digitali.

Con l’inizio del terzo anno dell’Action Plan, l’OMS Europa continuerà a supportare gli Stati Membri nello sviluppo di soluzioni innovative, ospitando il terzo Simposio OMS sul futuro dei sistemi sanitari nell’era digitale nel 2025 e lavorando alla creazione di un quadro europeo per misurare l’equità nella salute digitale.

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digital health

Gruppo di esperti indipendenti sull’Intelligenza Artificiale: online la consultazione

Nell’ambito dell’applicazione della normativa AI Act sull’Intelligenza Artificiale in Europa, è stata pubblicata la consultazione della Commissione UE sul Regolamento di esecuzione che istituisce un gruppo scientifico di esperti indipendenti, aperta fino al 15 novembre 2024.

Il Regolamento prevede l’istituzione di un gruppo scientifico di esperti indipendenti a supporto e assistenza dell’AI Office e delle autorità nazionali di vigilanza del mercato.

La survey mira dunque a raccogliere pareri e feedback, con il fine ultimo di stabilire le norme per la costituzione e il funzionamento di tale gruppo di esperti scientifici.

E’ possibile partecipare alla consultazione cliccando al seguente LINK.

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comunicazione in salute

La fiducia: Il fondamento dei sistemi sanitari

L’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie pubblica lo studio “La fiducia: Il fondamento dei sistemi sanitari” (Trust The foundation of health systems) che analizza l’impatto sulla qualità dell’assistenza sanitaria, sulla funzionalità e sugli esiti della salute.

Lo studio “La fiducia: Il fondamento dei sistemi sanitari”

Lo studio analizza il ruolo critico della fiducia all’interno dei sistemi sanitari, esplorando il suo impatto sulla qualità dell’assistenza sanitaria, sulla funzionalità e sugli esiti della salute. La fiducia è fondamentale perché i pazienti cerchino un aiuto tempestivo, condividano le informazioni e aderiscano ai piani di cura.

Per il pubblico, la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza, di agire nel proprio interesse e di adattarsi alle mutevoli esigenze è essenziale. I politici, invece, devono avere fiducia nel fatto che le risorse che mettono a disposizione dei sistemi sanitari vengano utilizzate bene. Pertanto, questo policy brief si distingue per l’integrazione di prospettive provenienti da filosofia, sociologia, economia, psicologia e medicina. È orientato al futuro ed esplora l’impatto sulla fiducia delle nuove tecnologie sanitarie, della privacy dei dati e dell’intelligenza artificiale.

Inoltre, sottolinea la necessità di trasparenza, responsabilità e lotta alla disinformazione per costruire e proteggere la fiducia. Per fare questo, chiede l’impegno attivo di una gamma diversificata di stakeholder e la promozione della collaborazione per mantenere la fiducia e affrontare gli squilibri di potere.

Infine, lo studio sottolinea il ruolo della fiducia nella trasformazione del sistema sanitario, sottolineando che senza di essa è impossibile ottenere un’assistenza efficace ed equa. Lo studio auspica una leadership affidabile, basata sulla trasparenza e sulla comunicazione, e una migliore misurazione e comprensione della natura dinamica della fiducia, per sostenere la legittimità e la funzionalità dei sistemi sanitari.

 

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digital health

AI ACT: la Commissione UE firma la convenzione quadro del Consiglio d’Europa

Il 1 agosto 2024 l’AI ACT, la normativa che regola l’IA in UE, è entrata in vigore. La Commissione UE ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, che segna il primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sul tema.

Caratteristiche della convenzione quadro

La convenzione firmata a Vilnius stabilisce un quadro comune per garantire che i sistemi di Intelligenza Artificiale rispettino i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, promuovendo al contempo innovazione e fiducia.

Tra i principi fondamentali vi sono l’approccio basato sul rischio, la trasparenza lungo l’intera catena del valore dei sistemi IA, obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi considerati ad alto rischio e la possibilità di vietare quelli che rappresentano una minaccia per i diritti fondamentali.

La convenzione quadro, che ha coinvolto numerosi paesi e organizzazioni internazionali, sarà implementata nell’UE tramite il regolamento sull’IA, con l’approvazione finale del Parlamento europeo e del Consiglio.

Caratteristiche sul regolamento AI ACT

L’AI ACT è la prima legislazione globale sull’intelligenza artificiale, che mira a bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti fondamentali, ponendo l’UE come leader globale nella regolamentazione dell’IA.

Il regolamento prevede un approccio basato sul rischio, distinguendo tra applicazioni di IA a basso, medio e alto rischio. Le tecnologie considerate ad alto rischio, come il riconoscimento facciale e i sistemi di IA che influenzano le decisioni umane, saranno soggette a regole più rigide. Sono vietate le applicazioni di IA che violano i diritti umani fondamentali, come il punteggio sociale utilizzato per classificare i cittadini in base al loro comportamento.

 

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