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Parlamento Europeo: approvato il Data Act

È stata approvata la nuova legge Data Act dal Parlamento Europeo, con 481 voti a favore, 31 contrari e 71 astensioni, che disciplina la condivisione dei dati generati dall’uso di prodotti connessi o di servizi correlati e che consentirà agli utenti di accedere e verificare i dati che generano.

La normativa mira anche a contribuire allo sviluppo di nuovi servizi, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, dove sono necessarie grandi quantità di dati per l’addestramento degli algoritmi. Secondo la nuova legge, in circostanze eccezionali o di emergenza, gli enti pubblici potranno accedere e utilizzare i dati in possesso del settore privato.

Il Parlamento ha anche ottenuto l’introduzione di una definizione chiara del segreto commerciale per evitare trasferimenti illegali di dati e fughe di dati verso Paesi con normative più deboli in materia di protezione. La nuova legge dovrebbe inoltre facilitare la possibilità di passare da un fornitore di servizi cloud all’altro, introducendo salvaguardie contro i trasferimenti internazionali illegali di dati da parte di queste aziende.

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REVERT: l’intervista al prof. Mario Rovelli del Policlinico Tor Vergata di Roma

Il progetto REVERT, di cui ProMIS è capofila delle attività di comunicazione e disseminazione, nel 2023 è entrato nel clou delle sue attività: è, infatti, partito lo studio clinico che validerà un sistema decisionale clinico predittivo basato su algoritmi di intelligenza artificiale in grado di identificare l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con tumore del colon-retto.

Proprio su questa importate attività, il Prof. Mario Roselli, direttore dell’Oncologia medica del Policlinico Tor Vergata, coordinatore dei centri clinici europei coinvolti nel trial clinico, ha rilasciato un’intervista a “Medicina e Informazione Web TV”, per descrivere in sintesi i possibili benefici dello studio di progetto per i pazienti affetti da tale patologia.

 

LO STUDIO CLINICO REVERT

Il progetto REVERT”, afferma il prof. Roselli, “si focalizza su pazienti che sono affetti da un tumore allo stato avanzato o metastatico e, quindi, sono difficili da trattare perché vanno oltre la possibilità di un intervento chirurgico. Pertanto, la loro strategia terapeutica si focalizza essenzialmente su un trattamento di tipo farmacologico

Il modello predittivo del progetto REVERT”, continua il prof. Roselli, “si basa sul supporto che l’intelligenza artificiale può dare all’oncologo medico nella scelta. L’intelligenza artificiale si basa sulla una valutazione di una banca dati e sulla capacità dell’algoritmo nell’offrire al clinico medico le possibilità di scelta dell’una o dell’altra associazione di farmaci”. In questo l’oncologo ha la possibilità di identificare quei pazienti che potrebbero più facilmente rispondere a determinati tipi di situazione.

 

IL TUMORE AL COLON RETTO

Il tumore del colon retto rappresenta la terza neoplasia negli uomini e la seconda nella donna. Nei casi in cui la malattia si presenta in fase metastatica, in particolare nei pazienti non candidabili alla chirurgia – almeno in una prima fase – è cruciale la scelta della terapia più idonea in base alla tipologia di tumore e alle sue caratteristiche molecolari per ottimizzare la scelta terapeutica.

Per vedere l’intervista cliccare sul seguente LINK.

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AI Act: un passo avanti per regolare l’intelligenza artificiale a livello europeo

Con i loro emendamenti alla proposta della Commissione per l’AI Act, i membri del Parlamento europeo mirano a garantire che sistemi AI siano supervisionati da persone, siano sicuri, trasparenti, rintracciabili, non discriminatori ed ecologicamente sostenibili.

Le regole stabiliscono obblighi per fornitori e utenti a seconda del livello di rischio che l’AI può generare. I membri del Parlamento europeo hanno apportato modifiche sostanziali all’elenco incluso nell’AI Act per includere divieti sull’utilizzo intrusivo e discriminatorio di sistemi AI, come:

  • Sistemi di identificazione biometrica a distanza “in tempo reale” in luoghi accessibili al pubblico;
  • Sistemi di identificazione biometrica a distanza “post”, con l’unica eccezione delle forze dell’ordine per il perseguimento di reati gravi e solo previa autorizzazione giudiziaria;
  • Sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio, genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico);
  • Sistemi di polizia preventiva (basati su profilazione, localizzazione o comportamento criminale passato);
  • Sistemi di riconoscimento delle emozioni nell’applicazione della legge, nella gestione delle frontiere, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni educative;
  • Raccolta indiscriminata di dati biometrici da social media o da registrazioni di circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale (violando i diritti umani e il diritto alla privacy).

I membri del Parlamento europeo hanno ampliato la classificazione delle aree ad alto rischio per includere danni alla salute delle persone, alla sicurezza, ai diritti fondamentali o all’ambiente (aggiungendo i sistemi AI per influenzare gli elettori nelle campagne politiche e nei sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media).

Inoltre, sono stati inclusi obblighi per i fornitori di modelli di base che dovranno garantire una protezione solida dei diritti fondamentali, della salute e della sicurezza, dell’ambiente, della democrazia e dello stato di diritto. I modelli di base generativi, come GPT, dovranno rispettare ulteriori requisiti di trasparenza, come indicare che il contenuto è stato generato da AI, progettare il modello in modo da impedirgli di generare contenuti illegali e pubblicare riassunti dei dati protetti da copyright utilizzati per l’addestramento.

Per maggiori informazioni sull’AI Act prega di consultare il seguente LINK.