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G7: conclusa la prima riunione dei Ministri della Salute

Il 28 febbraio u.s si è aperta la prima riunione dei Ministri della Salute del G7, nella quale la commissaria Kyriakides si è unita ai suoi omologhi di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America per fare il punto sui negoziati in corso presso l’OMS.

I Ministri della Sanità in tale occasione hanno adottato una dichiarazione congiunta esprimendo il loro forte sostegno per la positiva conclusione dei negoziati sull’Accordo sulla pandemia e sugli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (IHR). Inoltre, i Ministri si sono impegnati a continuare a lavorare con tutti i paesi e le parti interessate per adottare norme efficaci e attuabili che possano salvare vite umane e rafforzare l’equità in tutto il mondo.

i punti salienti della prima riunione dei Ministri della Salute del G7

Nel corso della ministeriale sono state approfondite le tematiche relative alle strategie di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie e al sostegno ai paesi più vulnerabili per migliorare la resilienza dei sistemi sanitari. Al centro del confronto anche la promozione delle attività di prevenzione lungo tutto il corso della vita, con particolare attenzione agli stili di vita corretti e alla prevenzione delle malattie croniche, oncologiche e non trasmissibili anche attraverso l’innovazione tecnologica, inclusa l’intelligenza artificiale. È stato inoltre condiviso l’obiettivo di migliorare la cooperazione multidisciplinare in ottica One Health per tutelare la salute umana, animale e dell’ambiente e per ridurre il rischio di future emergenze sanitarie legate al cambiamento climatico, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità.

I ministri hanno sottolineato l’importanza dell’accordo pandemico e della revisione delle norme internazionali per far fronte agli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e per colmare le lacune attuali lungo l’intero ciclo, dalla prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie.

La dichiarazione evidenzia inoltre i diversi sforzi che i membri del G7 hanno intrapreso negli ultimi anni e l’ulteriore impegno a sostenere la diversificazione regionale della produzione di contromisure mediche, con azioni come l’iniziativa Team Europe da 1,3 miliardi di euro sulla produzione e l’accesso a vaccini, medicinali e servizi sanitari in Africa.

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Missione di Team Europe: l’UE e l’Africa rafforzano la cooperazione

La missione ministeriale sulla salute guidata dalla presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea e dal “Team Europe”  presso l’Unione africana, avvenuta dal 5 al 7 febbraio scorsi, ha visto dichiarazioni di impegno significativo verso obiettivi comuni.

La commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, il ministro belga per la cooperazione allo sviluppo Caroline Gennez e i rappresentanti dei servizi della Commissione europea (DG HERA, INTPA e SANTE) e di dieci Stati membri dell’UE, hanno visitato l’Armauer Hansen Research Institute (AHRI) ad Addis Abeba, in Etiopia in uno sforzo collaborativo per rafforzare le iniziative sanitarie in tutta l’Africa.

Quest’iniziativa simboleggia l’ambizione della Commissione europea di rafforzare il partenariato tra l’Africa e l’UE. La missione ha dato così un seguito al dialogo basato sui precedenti sforzi congiunti avviati al sesto vertice UE-UA a Bruxelles nel 2022, che porterà ad indentificare gli elementi costitutivi per un partenariato sanitario ancora più forte tra le nostre due regioni, accelerando la parità di accesso alla salute e raggiungendo così l’obiettivo della nuova strategia sanitaria globale dell’UE.

I PUNTI SALIENTI DELLA MISSIONE

Uno dei momenti salienti della missione è stata la firma dell’iniziativa congiunta Africa CDC – Commissione europea sul sequenziamento genomico, un accordo da 6 milioni di euro tra HERA e i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC), per progetti da attuare in collaborazione con la Società Africana di Medicina di Laboratorio e la Fondazione Africa per la Salute Pubblica. L’iniziativa mira a rafforzare la sorveglianza degli agenti patogeni e la capacità dei laboratori di sanità pubblica in tutto il continente.

La visita ha incluso anche una sosta all’innovativo programma di rilevamento della tubercolosi in Etiopia dell’APOPO, che opera all’interno delle strutture dell’AHRI, evidenziando un’importante partnership volta a combattere la tubercolosi (TBC) in una delle megalopoli africane.

Altri risultati chiave della missione includono un impegno di 9 milioni di euro da parte della Commissione europea per il periodo 2024-2027, per contribuire a rafforzare le capacità complessive dell’Africa CDC, e un memorandum d’intesa firmato tra Africa CDC ed Enabel, l’Agenzia belga per lo sviluppo. Questi accordi, volti a rafforzare le capacità di rilevamento rapido e di risposta alle epidemie, mirano a migliorare efficacemente l’architettura complessiva della sicurezza sanitaria dell’Africa.

Il dialogo ha affrontato anche gli aiuti umanitari, concentrandosi sui bisogni sanitari delle popolazioni vulnerabili colpite dalle crisi, in particolare donne e ragazze. Le discussioni hanno inoltre evidenziato l’importanza di aumentare il sostegno alle crisi che mancano di attenzione internazionale e la potenziale istituzione di un’Agenzia umanitaria africana.

I PROSSIMI PASSI

Queste priorità saranno al centro del prossimo Forum umanitario europeo che si terrà a Bruxelles il 18 e 19 marzo 2024. L’Unione Africana e l’Unione Europea proseguiranno ulteriormente la discussione sul partenariato Africa-UE sulla salute globale durante un prossimo incontro di alto livello che si terrà a Bruxelles il 20 marzo 2024.

 

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