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Sicurezza sanitaria: la Commissione fa il punto sul lavoro di HERA

La relazione della Commissione sul lavoro svolto dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) mette in evidenza i risultati conseguiti nel rafforzare le capacità di preparazione e risposta a livello dell’UE, nonché nell’assumere nuovi compiti, affrontando ad esempio le questioni relative alla catena di approvvigionamento nei casi di carenza di medicinali critici.

La relazione della Commissione sul lavoro svolto da HERA

La relazione riconosce inoltre la posizione centrale dell’HERA nel quadro rafforzato di sicurezza sanitaria, in quanto contribuisce a far sì che l’UE sia meglio attrezzata per sviluppare, produrre e diffondere prodotti medici necessari per rispondere alle minacce per la salute. Vengono al contempo individuati gli ambiti in cui sono necessari miglioramenti per sfruttare al meglio il potenziale dell’HERA al fine di proteggere i cittadini e rafforzare la preparazione dell’Europa.

Il riesame conferma che la struttura particolare della Commissione sul lavoro svolto dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie all’interno della Commissione consente relazioni strette e costanti con le principali parti interessate, quali Stati membri, industria, società civile e agenzie dell’UE. Ciò ha contribuito all’efficacia di un’azione europea congiunta e di una cooperazione con gli attori mondiali per aumentare la sicurezza sanitaria. La relazione mette in luce anche gli ambiti in cui è necessario più lavoro, ad esempio per potenziare il coordinamento e la cooperazione con gli Stati membri e garantire flessibilità nel lavoro dell’HERA volto alla preparazione. 

L’HERA è stata istituita rapidamente nell’ottobre 2021, nel pieno della pandemia di COVID-19. La decisione con cui è stata stabilita come servizio della Commissione prevedeva perciò che quest’ultima effettuasse un riesame approfondito entro il 2025. La relazione adottata in data 26.03.2025 riesamina l’attuazione delle operazioni e il funzionamento dell’HERA, e contribuisce all’impegno generale della Commissione volto a rafforzare la sicurezza sanitaria e la preparazione nell’Unione, potenziando la resilienza e la preparazione in linea con quanto indicato nella relazione del Presidente Niinistö.  

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Parlamento europeo: adottata la relazione sul ciclo del Semestre 2025

Dal 11 al 14 marzo a Strasburgo, si è svolta la terza sessione plenaria dell’anno del Parlamento europeo, che prevede un totale di 15 sessioni plenarie (12 a Strasburgo e tre a Bruxelles).

Nel dettaglio, in questa sessione il Parlamento UE ha adottato il Rapporto sul Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2025, che evidenzia le sfide macroeconomiche, tra cui la sostenibilità fiscale e l’aumento del rapporto debito/PIL.

Il Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2025

Il Semestre Europeo è un ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio all’interno dell’Unione Europea. Per il 2025, il Parlamento Europeo ha adottato il 12 marzo una risoluzione relativa al coordinamento delle politiche economiche, sottolineando l’importanza di mantenere finanze pubbliche sane per sostenere una crescita sostenibile.

Inoltre, il Rapporto sottolinea la necessità di un’azione coordinata dell’UE per affrontare l’aumento dei costi abitativi, l’accesso alla sanità, all’istruzione e il rafforzamento delle protezioni sociali.

Infine, il Parlamento sollecita politiche trasparenti e responsabili, riforme strutturali e una migliore attuazione delle Raccomandazioni Specifiche per Paese, al fine di sostenere la stabilità economica ed affrontare i fattori a lungo termine della sostenibilità di bilancio, tra cui: la sostenibilità e la corretta erogazione dei sistemi pensionistici pubblici, i sistemi sanitari, i sistemi di assistenza a lungo termine, le sfide demografiche (quali l’invecchiamento della popolazione) e garantire la preparazione agli sviluppi negativi, compresi i rischi fisici legati ai cambiamenti climatici.

 

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COVID-19: Relazione dell’ECA sulla risposta dell’UE alla pandemia

La Corte dei conti europea (ECA) ha pubblicato la relazione speciale “La risposta dell’UE alla pandemia di COVID-19”.

La relazione riporta i risultati dell’audit della Corte nei confronti dell’operato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) durante la pandemia di COVID-19.

Il rapporto evidenzia che entrambe le agenzie hanno generalmente risposto bene, ma non erano completamente preparate per una crisi sanitaria prolungata.

Relazione dell’ECA

L’ECDC, incaricato di identificare e valutare le minacce delle malattie trasmissibili, e l’EMA, responsabile della valutazione e dell’approvazione dei medicinali, hanno entrambi attivato rapidamente i loro piani di emergenza mentre la pandemia si sviluppava. Tuttavia, nessuna delle due agenzie era completamente preparata per un’emergenza sanitaria prolungata di questa portata.

Una scoperta chiave è stata che, nelle prime settimane dell’epidemia, l’ECDC ha sottovalutato la gravità del COVID-19. Sebbene abbia adattato la sua risposta man mano che sono diventati disponibili più dati, le sue linee guida non sono state sempre tempestive. Tuttavia, i paesi con capacità scientifiche limitate hanno espresso apprezzamento nei confronti delle linee guida ECDC, anche se le autorità nazionali non sempre le hanno seguite. Una sfida importante per l’ECDC è stata la qualità incoerente dei dati raccolti dagli stati membri, che ha reso difficile sviluppare una risposta coesa.

L’EMA ha svolto un ruolo cruciale nell’accelerare l’approvazione dei vaccini e dei trattamenti per il COVID-19 sfruttando la flessibilità normativa e conducendo revisioni continue. Mentre è riuscita a prevenire importanti interruzioni alle sue altre attività, la pandemia ha causato ritardi nelle ispezioni. Nonostante gli sforzi, l’iniziativa dell’EMA di promuovere sperimentazioni cliniche più ampie a livello dell’UE ha avuto meno successo.

Entrambe le agenzie hanno migliorato la loro comunicazione pubblica durante la pandemia. L’ECDC ha iniziato a pubblicare aggiornamenti relativi al COVID-19 e l’EMA ha aumentato la trasparenza nella comunicazione su vaccini e trattamenti. Tuttavia, l’audit ha rilevato che queste comunicazioni non erano sempre accessibili al grande pubblico.

Il rapporto dell’ECA si conclude con alcune raccomandazioni: per quanto riguarda l’ECDC affinché migliori l’organizzazione e le procedure interne, all’EMA affinché perfezioni i suoi processi e alla Commissione europea affinché definisca meglio i ruoli della sua neonata Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) per garantire un coordinamento più fluido con l’ECDC e l’EMA in future crisi sanitarie.

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Relazione ESPAS sulle sfide ed opportunità dell’Europa

Il Sistema europeo di analisi delle strategie e delle policies (ESPAS) ha presentato la sua quarta relazione circa le tendenze geopolitiche globali (Global Trends Report), dal nome: “Scegliere il futuro dell’Europa”. Tale iniziativa è concepita per sostenere la leadership politica che si insedierà dopo le elezioni europee del prossimo giugno, nel tentativo di fornire un supporto teso all’orientamento nel vasto panorama tematico.

La relazione presenta le sfide e le opportunità in 10 aree tematiche differenti, che spaziano dalla geopolitica stretta, alla crescita economica, allo sviluppo demografico con il relativo invecchiamento della popolazione europea, l’emergenza ambientale, la transizione energetica, l’accelerazione digitale, l’equità, la salute, il lavoro e la democrazia

Il rapporto descrive le tendenze previste da quest’anno sino al 2040, sottolineando il modo in cui esse interagiscono tra loro, evidenziando le scelte strategiche da intraprendere per poter garantire una visione resiliente e di lungo periodo.

Cos’è l’ESPAS e di cosa tratta

L’ESPAS è un’iniziativa interistituzionale costituita da nove istituzioni e organismi dell’UE. L’ESPAS si dedica alla promozione della previsione strategica e della governance in previsione delle principali questioni politiche, tra rischi ed opportunità. Le relazioni sulle tendenze globali sono il prodotto di punta dell’iniziativa.

La salute: una sfida globale

Nella parte relativa alla salute vengono evidenziate le lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19, sottolineando l’importanza dei sistemi di allerta precoce e della preparazione, insieme alla cooperazione internazionale per la gestione delle emergenze sanitarie.

La relazione pone l’accento sulle disuguaglianze di salute globali, l’impatto del cambiamento climatico sulla salute e la necessità di affrontare la resistenza antimicrobica. Si concentra anche sull’innovazione tecnologica nella sanità, sulle minacce della cyber security e sull’importanza della ricerca e del sostegno finanziario per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile in materia di salute. Per l’UE, si evidenziano sfide come l’invecchiamento della popolazione e l’importanza della cooperazione tra Stati membri per garantire una risposta efficace alle emergenze sanitarie future.

 

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9ª Relazione sulla Coesione: ridurre i divari nelle regioni e negli Stati dell’UE

La Commissione ha appena reso pubblica la sua 9ª Relazione sulla Coesione, che evidenzia il successo della politica nell’abbattere le disparità economiche, sociali e territoriali all’interno dell’Unione Europea (UE).

Questo documento mette in luce i significativi progressi compiuti nel ridurre i divari tra gli Stati membri e le regioni, consolidando nel contempo il mercato unico europeo e promuovendo gli investimenti nell’ambito del capitale umano e dello sviluppo sostenibile.

LA RELAZIONE sulla coesione

La relazione, pubblicata ogni tre anni, offre una valutazione esaustiva della situazione attuale della coesione economica, sociale e territoriale all’interno dell’UE, evidenziando i progressi compiuti e le lezioni apprese. Inoltre, pone l’accento sul ruolo centrale dell’UE nel promuovere lo sviluppo regionale.

Basandosi su una vasta gamma di indicatori, come la prosperità, l’occupazione, i livelli di istruzione e la governance, questo rapporto fornisce una panoramica dettagliata dell’evoluzione della coesione e analizza le tendenze emergenti e le sfide attuali che influenzano le regioni dell’UE. A tal proposito, un esempio riportato nella 9ª Relazione sottolinea l’importanza del sostegno finanziario fornito dalla politica di coesione nel periodo 2014-2020, che ha contribuito alla creazione di oltre 4,4 milioni di imprese e alla generazione di 370.000 posti di lavoro.

Utilizzando questi dati e analisi, il documento della Commissione mira a fornire una guida per le politiche e gli investimenti futuri dell’UE, al fine di agevolare una crescita sostenibile e bilanciata a lungo termine in tutte le regioni europee.

le reazioni del Comitato delle Regioni

Durante il 10° Vertice europeo delle Regioni e delle Città, il CoR, insieme ai partner fondatori della coalizione europea #CohesionAlliance, ha lanciato un appello congiunto alle istituzioni europee e ai governi nazionali per mantenere la Politica di Coesione come pilastro principale del modello di sviluppo dell’UE nel prossimo decennio. L’appello stabilisce i principi su cui dovrebbe basarsi la futura politica regionale dell’UE al fine di rimanere un pilastro fondamentale del modello di sviluppo dell’UE e la politica di investimento a lungo termine, decentralizzata, del futuro bilancio dell’UE.

A tal proposito, nel novembre 2023, il CoR ha adottato all’unanimità un’opinione sul futuro della Politica di Coesione dopo il 2027, quando il periodo di programmazione attuale sarà terminato. Il Presidente del Comitato europeo delle regioni, Vasco Alves Cordeiro (PT/PES), ed il Presidente della COTER, Emil Boc, sono i co-relatori del testo che raccoglie le principali richieste delle regioni e delle città su come rendere più flessibile, robusta e per tutti i territori la politica regionale dell’UE nel prossimo decennio.

Il Presidente del CoR ha dichiarato: “Affrontiamolo: la Politica di Coesione come la conosciamo è a rischio e questo non è il momento di restare fermi. Il 9° rapporto sulla coesione conferma i risultati inequivocabili della Politica di Coesione nel sostenere tutte le regioni di fronte alle sfide con cui i cittadini europei si trovano ad affrontare. Fornisce un caso inequivocabile sulla necessità di una Politica di Coesione più forte in futuro basata sui suoi principi di partenariato e governance multilevel. Mobilitiamoci e uniamoci attorno a una nuova Politica di Coesione che continui a sostenere tutte le regioni.”

 

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Relazione di previsione strategica Ue 2023

La Commissione europea ha presentato la relazione di previsione strategica 2023, nella quale analizza le modalità per porre “la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa” e propone interventi concreti a tal fine.

L’UE è impegnata in una transizione profonda e ambiziosa per realizzare nei prossimi decenni la neutralità climatica ed un’effettiva sostenibilità. Questa transizione verso la sostenibilità sarà fondamentale per rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’UE, assicurarne la competitività a lungo termine, sostenerne il modello di economia sociale di mercato e consolidarne la leadership mondiale nella nuova economia a zero emissioni nette.

A tal proposito, la relazione 2023 passa in rassegna le sfide che attendono l’Unione nel percorso di transizione verso la sostenibilità nella sua duplice componente economica e sociale, indicando 10 ambiti di intervento per garantire che la transizione verso la sostenibilità rimanga incentrata sul benessere della persona e della società.

I dieci ambiti d’intervento della relazione strategica
  1. Nuovo contratto sociale europeo, con rinnovate politiche di protezione sociale e un’attenzione particolare alla disponibilità di servizi sociali di alta qualità.
  2. Approfondimento del mercato unico per promuovere un’economia resiliente a zero emissioni nette, con particolare attenzione all’autonomia strategica aperta e alla sicurezza economica.
  3. Aumento dell’offerta dell’UE sulla scena mondiale per rafforzare la cooperazione con i partner fondamentali.
  4. Sostegno all’evoluzione di produzione e consumo verso la sostenibilità, orientando la regolamentazione e promuovendo stili di vita equilibrati.
  5. Evoluzione in una “Europa degli investimenti” mediante interventi pubblici per incentivare i flussi finanziari verso le transizioni.
  6. Adeguamento dei bilanci pubblici alla sostenibilità grazie all’efficienza dell’imposizione e della spesa pubblica.
  7. Ulteriore spostamento degli indicatori politici ed economici verso il benessere sostenibile e inclusivo, anche adeguando il PIL relativamente a diversi fattori.
  8. Possibilità per tutti gli europei di contribuire alla transizione tramite una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’enfasi sulle competenze future.
  9. Rafforzamento della democrazia imperniando la formazione delle politiche sull’equità generazionale così da rafforzare il sostegno alle transizioni.
  10. Integrazione della protezione civile con la “prevenzione civile” tramite il potenziamento dello strumentario dell’UE in materia di preparazione e risposta.

Infine, nel dettaglio, l’analisi presentata nella relazione di previsione strategica 2023 si fonda su un esercizio di previsione inclusivo e partecipativo svolto dal Centro comune di ricerca (JRC), integrato da ampie consultazioni con gli Stati membri, con altre istituzioni dell’UE nel quadro dell’ESPAS e con i contributi dei cittadini raccolti tramite un apposito invito sul portale “Have yor say“. I risultati dell’esercizio di previsione sono presentati, infine, nella relazione della serie “Science for Policy” del JRC intitolato “Verso un’Europa equa e sostenibile al 2050: scelte sociali ed economiche nelle transizioni verso la sostenibilità.”

 

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DOCUMENTI UTILI

Relazione di previsione strategica Ue 2023

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Relazione sullo stato di attuazione del PNRR 31 maggio 2023

LO STATO DI ATTUAZIONE 2023

La Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza identifica la presenza di due “elementi di debolezza” in tre aree della Missione 6, relative sia all’ambito del Dm 77 (territorio) – per l’investimento 1.1 “case di comunità (Cdc) e presa in carico della persona” e l’investimento 1.3 “Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue sue strutture” (ospedali di comunità) – sia per l’investimento 1.2 “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”: tutti e tre gli ambiti sono “critici” per le due voci “Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità di materiali” ed “Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda.

IL SECONDO SEMESTRE 2023

Il primo step di rilevo, da centrare entro questo mese di giugno, è l’aumento del numero di borse di studio in medicina generale, con l’assegnazione di 1.800 borse (M6 C2-14). In totale – si legge nella Relazione – entro giugno 2024 (M6 C2-15), è prevista l’assegnazione di ulteriori 900 borse per un totale di 2.700 assegnazioni in più. Le attività del triennio formativo 2021-2024 sono iniziate a maggio 2022, dopo che il ministro della Salute aveva ripartito tra le Regioni le risorse per finanziare le prime 900 borse di studio per i medici di medicina generale.

Il sito del ministero della Salute dà poi conto di una serie di adempimenti che entro giugno, tra Milestone (qualità) e Target (quantità), andranno soddisfatti: oltre alle 1.800 borse per la Medicina generale, il completamento della procedura di iscrizione ai corsi di formazione manageriale, le reingegnerizzazione del NSis a livello locale e il completamento del patrimonio informativo (servizi applicativi), la stipula dei contratti per le Cot e quella dei contratti per l’interconnessione aziendale alla voce “casa come primo luogo di cura”.

 

Per scaricare la relazione sullo stato di attuazione PNRR si prega di consultare il seguente LINK.

Per maggiori informazioni si prega di consultare l’articolo sulla relazione sullo stato di attuazione PNRR de Il Sole 24 Ore presso il seguente LINK.