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Commissione UE: Proposta la bozza di bilancio UE 2025

La Commissione ha proposto un bilancio annuale dell’UE di 199,7 miliardi di euro per il 2025. Il bilancio sarà integrato da una stima di 72 miliardi di euro di esborsi nell’ambito di NextGenerationEU. Questa consistente dotazione finanziaria sosterrà l’UE nel soddisfare le sue priorità politiche, integrando al contempo i cambiamenti concordati nella revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) nel febbraio 2024.

Il bilancio UE 2025

La bozza di bilancio 2025 indirizza i fondi dove possono fare la differenza maggiore, in cooperazione e in linea con le esigenze degli Stati membri dell’UE e dei partner UE in tutto il mondo per rendere l’Europa più resiliente e adatta al futuro a vantaggio dei cittadini e delle aziende. Ciò sarà fatto promuovendo le transizioni verdi e digitali, creando posti di lavoro e rafforzando al contempo l’autonomia strategica e il ruolo globale dell’Europa. Inoltre, il bilancio consentirà il supporto alle tecnologie critiche chiave attraverso la piattaforma Strategic Technologies for Europe (STEP).

Gli importi del bilancio verranno stanziati per le diverse priorità come segue:

  • 53,8 miliardi di euro per la politica agricola comune e 0,9 miliardi di euro per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, per gli agricoltori e i pescatori europei, ma anche per rafforzare la resilienza dei settori agroalimentare e della pesca e per fornire il margine necessario per la gestione delle crisi.
  • 49,2 miliardi di euro per lo sviluppo regionale e la coesione a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale, nonché delle infrastrutture a sostegno della transizione verde e dei progetti prioritari dell’Unione.
  • 16,3 miliardi di euro per sostenere i partner UE e gli interessi correlati nel mondo, di cui, tra gli altri, 10,9 miliardi di euro nell’ambito dello Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale (NDICI — Europa globale), 2,2 miliardi di euro per lo Strumento di assistenza preadesione (IPA III) e 0,5 miliardi di euro per il Fondo di crescita per i Balcani occidentali, nonché 1,9 miliardi di euro per gli Aiuti umanitari (HUMA).
  • Saranno disponibili ulteriori 4,3 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni nell’ambito dello strumento per l’Ucraina, cui si aggiungeranno 10,9 miliardi di euro sotto forma di prestiti.
  • 13,5 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione, di cui principalmente 12,7 miliardi di euro per Horizon Europe, il programma di ricerca di punta dell’Unione. Il progetto di bilancio include anche il finanziamento dell’European Chips Act nell’ambito di Horizon Europe e tramite ridistribuzione da altri programmi.
  • 4,6 miliardi di euro per investimenti strategici europei, di cui 2,8 miliardi di euro per il meccanismo per collegare l’Europa per migliorare le infrastrutture transfrontaliere; 1,1 miliardi di euro per il programma Europa digitale per dare forma al futuro digitale dell’Unione; e 378 milioni di euro per InvestEU per le priorità chiave (ricerca e innovazione, doppia transizione verde e digitale, settore sanitario e tecnologie strategiche).
  • 2,1 miliardi di euro di spesa dedicata allo spazio, principalmente per il Programma spaziale europeo, che riunirà l’azione dell’Unione in questo settore strategico.
  • 11,8 miliardi di euro per resilienza e valori, di cui, tra gli altri, 5,2 miliardi di euro per i crescenti costi di prestito per NGEU, 4 miliardi di euro per Erasmus+ per creare opportunità di istruzione e mobilità per le persone, 352 milioni di euro per sostenere artisti e creatori in tutta Europa e 235 milioni di euro per promuovere giustizia, diritti e valori.
  • 2,4 miliardi di euro per l’ambiente e l’azione per il clima, di cui principalmente 771 milioni di euro per il programma LIFE a sostegno della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici e 1,5 miliardi di euro per il Fondo per una transizione giusta per garantire che la transizione verde funzioni per tutti.
  • 2,7 miliardi di euro per la protezione delle frontiere, di cui principalmente 1,4 miliardi di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) e 997 milioni di euro (contributo totale dell’UE) per l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex).
  • 2,1 miliardi di euro per la spesa legata alla migrazione all’interno dell’UE , di cui principalmente 1,9 miliardi di euro per sostenere migranti e richiedenti asilo, in linea con i valori e le priorità UE.
  • 1,8 miliardi di euro per affrontare le sfide della difesa, di cui principalmente 1,4 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo delle capacità e la ricerca nell’ambito del Fondo europeo per la difesa (FES) e 244,5 milioni di euro per sostenere la mobilità militare.
  • 977 milioni di euro per garantire il funzionamento del mercato unico, di cui 613 milioni di euro per il programma per il mercato unico e 205 milioni di euro per lavori in materia di lotta contro le frodi, fiscalità e dogane.
  • 583 milioni di euro per EU4Health per garantire una risposta sanitaria completa alle esigenze delle persone, nonché 203 milioni di euro per il meccanismo di protezione civile dell’Unione (rescEU) per poter dispiegare rapidamente assistenza operativa in caso di crisi.
  • 784 milioni di euro per la sicurezza, di cui 334 milioni di euro destinati al Fondo per la sicurezza interna (ISF), che combatterà il terrorismo, la radicalizzazione, la criminalità organizzata e la criminalità informatica.
  • 196 milioni di euro per connessioni satellitari sicure nell’ambito del nuovo programma dell’Unione per la connettività sicura.

Il progetto di bilancio per il 2025 fa parte del bilancio a lungo termine dell’Unione adottato alla fine del  2020 e modificato nel febbraio 2024, compresi i successivi adeguamenti tecnici, e mira a trasformare le sue priorità in risultati annuali concreti.

Il bilancio annuale per il 2025 dovrà essere formalmente adottato dall’Autorità di bilancio entro la fine dell’anno.

 

Per visualizzare la pagina dedicata alle Q&A relative al Bilancio UE 2025, si prega di consultare il seguente LINK.

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Valutazione intermedia del Dispositivo di Ripresa e Resilienza: le conclusioni del Consiglio

I ministri hanno adottato conclusioni sull’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) presentate dalla Commissione al Consiglio il 21 febbraio 2024. Le conclusioni fanno il punto dei progressi compiuti nell’attuazione dell’RRF e fungono da orientamenti politici per la Commissione e gli Stati membri nel contesto della valutazione intermedia dell’RRF.

Tale valutazione è prevista dal regolamento RRF e sarà seguita da una valutazione ex post nel 2028, che esaminerà complessivamente l’impatto del dispositivo una volta attuate tutte le misure incluse nei piani per la ripresa.

La valutazione intermedia del dispositivo e le conclusioni del Consiglio:

Nelle conclusioni adottate, il Consiglio ha riconosciuto il contributo positivo dell’RRF alle transizioni verde e digitale, nonché ad altre priorità dell’UE. In particolare, ha preso atto dell’incentivo per gli Stati membri ad attuare le Raccomandazioni Specifiche per Paese (RSP), sottolineando l’importanza di accelerare le riforme strutturali. Inoltre, ha accolto con favore l’orientamento dell’RRF verso il potenziamento della titolarità nazionale e ha posto l’accento sull’importanza della realizzazione e dell’attuazione.

Tuttavia, il Consiglio ha concordato sul fatto che la valutazione intermedia non permette ancora una valutazione completa dell’impatto dell’RRF e ha espresso altresì la necessità della valutazione finale prevista per il 2028, al fine di avere uno sguardo completo sull’impatto complessivo del dispositivo. Inoltre, i Ministri invitano la Commissione e gli Stati membri, ad identificare le modalità concrete per razionalizzare e migliorare l’attuazione del dispositivo e dei piani per la ripresa e la resilienza, garantendo nel contempo la tutela degli interessi finanziari dell’Unione, sottolineando l’importanza del rapido completamento degli investimenti e delle riforme entro agosto 2026 per conseguire pienamente gli obiettivi del dispositivo.

PANORAMA POLITICO

Il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) è il programma dell’UE di sostegno finanziario in risposta alle sfide poste dalla pandemia all’economia europea, facente parte del NextGenerationEU.

Gli Stati membri hanno presentato piani per la ripresa e la resilienza (PRR) alla Commissione, impegnando 648 miliardi di EUR per riforme e investimenti entro il 2026. In questo contesto si iscrive infatti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR)

 

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Commissione UE: pubblicata la relazione generale UE per il 2023

La Commissione Europea ha pubblicato l’edizione 2023 della relazione generale sulle attività dell’UE, in linea con il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. La relazione illustra i principali risultati conseguiti nel 2023 e mostra come, in un momento di realtà geopolitiche mutevoli, l’UE si sia concentrata sul soddisfacimento delle aspirazioni dei cittadini e sulla risposta alle sfide emerse.

Inoltre, a livello interno, l’UE ha perseguito le sue priorità fondamentali, continuando a sostenere l’economia grazie al piano per la ripresa NextGenerationEU da 800 miliardi di € e intensificando le azioni volte a rafforzare la propria competitività mediante il potenziamento dell’industria a zero emissioni nette, grazie alla quale è possibile creare posti di lavoro di qualità e conseguire l’obiettivo climatico dell’Unione. L’UE ha inoltre compiuto progressi significativi nell’ambito della transizione digitale, dal regolamento sui chip alla prima normativa globale sull’intelligenza artificiale.

Infine, guardando al futuro dell’UE, il 2024 sarà un anno speciale in quanto verranno elette nuove generazione di leader. Questa sarà un’opportunità per riflettere su come la democrazia consente di rendere le nostre società più eque, le nostre industrie più competitive, e le nostre economie più resilienti.

 

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Per visualizzare le relazioni degli anni precedenti, si prega di cliccare sopra al seguente LINK.

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NextGenerationEU: avviata l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza

La seconda relazione annuale sull’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) illustra i progressi compiuti con il RRF per aumentare la resilienza economica e sociale degli Stati membri e per realizzare REPowerEU, la risposta dell’UE alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico globale causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

Il rapporto evidenzia i vantaggi di questo strumento unico basato sui risultati, in cui il pagamento dei fondi UE è subordinato al raggiungimento di tappe e obiettivi concordati che rispondono alle sfide specifiche degli Stati membri e alle priorità dell’UE. Il rapporto mostra inoltre che sono stati fatti notevoli passi avanti in termini di trasparenza e protezione degli interessi finanziari dell’UE.

Il rapporto illustra numerosi esempi di come i finanziamenti del RRF abbiano contribuito a realizzare riforme e investimenti trasformativi. Sono stati compiuti importanti progressi nella realizzazione di tutti e sei i pilastri politici del RRF. In questo modo, il RRF sta guidando cambiamenti positivi in settori quali il clima e le transizioni digitali, l’azione sociale, l’assistenza sanitaria e la resilienza socioeconomica e istituzionale. I suoi effetti non si sentono solo in ogni Stato membro, ma sostengono la convergenza economica e la coesione sociale e territoriale in tutta l’Unione.

SPOTLIGHT ITALIA: PROGRESSI COMPIUTI

La recente revisione del regolamento sul RRF prevede che gli Stati Membri pubblichino informazioni sui 100 destinatari finali che ricevono i maggiori finanziamenti del RRF. La Commissione ha chiesto agli Stati membri di rendere rapidamente disponibili questi dati e li sta consolidando nel Quadro di valutazione della ripresa e della resilienza, un portale online che traccia i progressi nell’attuazione del RRF nel suo complesso e di ciascun RRP nazionale. Inoltre, per aumentare ulteriormente la visibilità e la trasparenza, quest’anno la Commissione ha lanciato una mappa interattiva online dei progetti sostenuti dal RRF in ogni Stato membro. Ad oggi, 15 Stati membri, tra cui l’Italia, hanno fornito i dati.

Diversi Stati membri stanno intraprendendo riforme e investimenti specifici per l’assistenza alla salute mentale e una revisione completa delle strategie sanitarie nazionali. Ad esempio, Italia, Lituania e Portogallo stanno riorganizzando i loro sistemi sanitari per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria a livello locale.

L’Italia ha inoltre sostenuto progetti volti ad aumentare l’autonomia delle persone con disabilità. I progetti consistono nel rinnovamento degli spazi domestici e nella fornitura di informazioni e dispositivi di comunicazione alle persone con disabilità, accompagnati da una formazione sulle competenze digitali.

Per maggiori informazioni sulla relazione sul dispositivo per la ripresa e la resilienza si prega di consultare il seguente LINK.

Per scaricare la relazione sul dispositivo per la ripresa e la resilienza si prega di consultare il seguente LINK.

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Il nuovo sito del PN Inclusione e Lotta alla povertà è online

Il PN capitalizza l’esperienza maturata con il precedente PON Inclusione 2014-2020 ed ha come obiettivo cardine la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alla povertà, attraverso un approccio integrato che ne affronti le cause profonde.

Nello specifico, il PN intende adottare un approccio integrato per rispondere alle esigenze della popolazione di riferimento in tutte le fasi della vita, affrontando le cause profonde dell’esclusione sociale e della povertà e, in coerenza con quanto definito dal Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali, recependo i principi del vivere dignitosamente; promuovere la salute e garantire l’assistenza; adeguare la protezione sociale al nuovo mondo.

Il programma del PN inclusione:

Il Programma presenta 5 principali finalità:

  • Finanziamento di servizi o attività innovativi che costituiscano la base per la definizione di nuovi livelli essenziali delle prestazioni.
  • Azioni rivolte a target specifici di popolazione o a contesti territoriali che presentano elementi di marginalità e/o di disagio quali, ad esempio, le grandi periferie urbane, nell’ottica di combattere le condizioni di marginalità estrema.
  • Attivazione di linee di intervento dedicate a fasce di popolazione non adeguatamente intercettate in sede di PNRR e di altri fondi nazionali.
  • Integrazione delle progettualità proposte dal PNRR, con particolare riferimento alla componente servizi, sia ai fini di integrare ed estendere il finanziamento dei servizi nel tempo, sia arricchendo l’offerta di servizi di base (PNRR).
  • Rafforzamento della capacità amministrativa, al fine di rafforzare la capacità del sistema, gestionale e manageriale, con riferimento soprattutto agli ATS, Ambiti Territoriali Sociali.

Il PN è, infine, strutturato su 4 Priorità principali, ciascuna delle quali è articolata in uno o più Obiettivi Specifici (OS):

  • Sostegno all’inclusione sociale e lotta alla povertà
  • Child Guarantee
  • Contrasto alla deprivazione materiale
  • Interventi infrastrutturali per l’inclusione socio-economica

La dotazione finanziaria ammonta a 4.079.865.834 di euro, di cui 1.816.933.000 € di quota FSE+, 326.680.000 € di quota FESR e 1.936.252.834 € di quota nazionale.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

Per informazioni sul Programma Nazionale Equità nella Salute, collegato al PN Inclusione si prega di consultare il seguente LINK.