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ProMIS organizza un webinar sulle “Valli regionali dell’innovazione” nell’Unione Europea. 12 luglio 2023

ProMIS organizza un webinar il 12 luglio 2023 alle ore 10:30 dal titolo “Le «Valli regionali dell’innovazione» nell’Unione Europea: affrontare la sfida del miglioramento dell’assistenza sanitaria” nell’ambito dell’iniziativa faro 3Accelerare e rafforzare l’innovazione negli ecosistemi europei dell’innovazione nell’insieme dell’UE e ridurre il divario in termini di innovazione” della Commissione Europea.

Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento cliccare sul seguente LINK.

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Progetto REVERT: lancio di uno studio clinico a supporto dei pazienti affetti da tumore al colon-retto avanzato

Al via il trial clinico del progetto REVERT (taRgeted thErapy for adVanced colorEctal canceR paTients), finanziato nell’ambito del Programma Horizon Europe 2020, che vede l’Italia in prima fila al servizio della medicina predittiva in ambito oncologico grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Il progetto REVERT viene portato avanti in collaborazione con il centro di coordinamento Europeo dell’IRCCS San Raffaele ed il centro di coordinamento del trial clinico dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Il Policlinico Universitario di Tor Vergata coordinerà i Centri Europei coinvolti nel trial clinico, che mira alla validazione pre-marketing di un sistema decisionale clinico, basato su algoritmi di predizione della risposta al trattamento in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto in fase avanzata.

I dati sul tumore del colon-retto e l’importanza di Revert

Il tumore del colon-retto rappresenta la terza causa di neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne, con incidenza minore soltanto ai tumori polmonari e mammari.

Dall’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica “I numeri del cancro in Italia 2022” si stima per l’anno in riferimento 48.100 nuovi casi (26.000 negli uomini e 22.100 nelle donne, in crescita rispetto al 2020 rispettivamente del +1,5% e del +1,6%), manifestatisi con sempre maggiore frequenza tra gli under 50, tra i quali le diagnosi sono raddoppiate con un tasso di mortalità previsto in aumento fino al 2030.

Inoltre, circa il 50% dei pazienti con cancro del colon-retto locale sviluppa in seconda istanza delle metastasi a distanza e quasi il 21% dei pazienti presenta tali metastasi già nel momento stesso della prima diagnosi. In questo contesto, urge porre l’accento sulla selezione del primo trattamento farmacologico nella malattia metastatica, che rappresenta un passaggio cruciale nel percorso terapeutico di questi pazienti, consentendo un significativo miglioramento dei tassi di risposta e della sopravvivenza globale, grazie all’associazione tra farmaci chemioterapici e farmaci a bersaglio molecolare.

L’utilizzo ambizioso ed innovativo dell’Intelligenza Artificiale in REVERT

La Prof.ssa Fiorella Guadagni, Coordinatrice del Progetto e della Biobanca BioBIM® e banca dati associata dell’IRCCS San Raffaele, nonché Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso l’Università Telematica San Raffaele Roma, spiega: “Il progetto nasce dall’esperienza realizzata al San Raffaele di Roma, dove già nel 2006 è stata creata una banca biologica e banca dati interistituzionale e multidisciplinare per l’applicazione di metodologie di intelligenza artificiale finalizzate alla messa a punto di protocolli di medicina predittiva.

L’obiettivo è quello di costruire un innovativo sistema di supporto decisionale basato sull’intelligenza artificiale utilizzando l’esperienza e i dati del mondo reale di diversi ospedali che operano nel sistema sanitario dell’UE per un modello innovativo di terapia combinatoriale, basato su un approccio di medicina personalizzata, che identifica l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con cancro colorettale”.

Attraverso questo modello innovativo, basato su tecniche di Intelligenza Artificiale, si intende personalizzare il trattamento terapeutico dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico – non suscettibili di intervento chirurgico – identificando, di volta in volta, quello più efficace.

Lo studio clinico verificherà l’efficacia predittiva dell’Intelligenza Artificiale sulla scelta del migliore trattamento in un’ottica ‘personalizzata’”, spiega il Prof. Mario Roselli, Direttore dell’Unità di Oncologia Medica del Policlinico Universitario Tor Vergata e Professore Ordinario presso l’Ateneo. “L’algoritmo decisionale, infatti, è stato precedentemente “educato”, tramite valutazione retrospettiva dei profili clinici di pazienti già trattati nelle Unità di Oncologia partecipanti al progetto e che, in base alla loro risposta al trattamento, sono stati definiti ‘responder’ o ‘non responder’.

Tale algoritmo, applicato ai nuovi pazienti arruolati nello studio clinico consentirà di supportare lo sperimentatore verso la migliore scelta terapeutica. Sebbene il trial REVERT sia specificamente rivolto alla patologia colorettale metastatica, si prevede che i suoi risultati possano avere un impatto positivo su altre tipologie di tumore.”

I partner del progetto REVERT

Tra i partner Europei, oltre l’IRCCS San Raffaele in qualità di centro di coordinamento del progetto, e l’Università di Roma “Tor Vergata”, REVERT vede coinvolte 7 Unità di Oncologia Medica appartenenti a 3 diverse Nazioni Europee, quali: l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (centro coordinatore clinico), l’Università di Firenze e quella Palermo, l’Institutul Regional de Oncologie Iasi e il Clusterul Regional Inovativ de Imagistica Moleculara Structurala (entrambe in Romania) e il Servicio Murciano De Salud (Spagna) che si occuperanno dell’arruolamento dei pazienti.

Tra i partner non prettamente clinici di REVERT che partecipano al progetto si annoverano: ProMIS –Programma Mattone Internazionale Salute, responsabile della disseminazione e comunicazione dei risultati, Malmo Universitet (Svezia), Umea Universitet (Svezia), Genxpro GMBH (Germania), Bundesanstalt Fuermaterialforschung Und-Pruefung (Germania), Biovariance GMBH (Germania), Fundacion Universitaria San Antonio (Spagna), Luxembourg Institute of Health (Lussemburgo) e Olomedia (Italia).

 

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Presentazione del Progetto ProMIS – TSI Cure Integrate al Forum “La Sanità che Cambia” di Bergamo

Il 14 e il 15 giugno 2023, la Fiera di Bergamo ospiterà il Forum “La Sanità che cambiail Sistema Sanitario Italiano a confronto con i Sistemi Sanitari Europei“. Due giorni interamente dedicati al mondo sanitario con ospiti e relatori di prestigio nazionale e internazionale.

I temi del forum “la Sanità che cambia”

Molti saranno i temi protagonisti delle due giornate che porteranno alcuni focus come il ruolo dell’ integrazione socio sanitaria, della telemedicina e dell’importanza dei dispositivi medici per l’innovazione. In particolare, la giornata del 15 giugno, dedicata al confronto dei vari sistemi sanitari europei vedrà la partecipazione del ProMIS attraverso l’intervento del Direttore dell’Area Sanità e sociale della Regione Veneto Antonio Maritati che presenterà il “Progetto ProMIS – Iniziativa di sistema: TSI Cure Integrate(Technical Support Instrument)”.

L’evento sarà quindi un’occasione per mettere in relazione e in condivisione le idee e proposte delle strutture sanitarie pubbliche e private, del mondo no profit, della Regione Lombardia e di altre regioni di tutto il nord. L’incontro è organizzato dal «Laboratorio Sanità 20/30 Lombardia» e promosso ATS Bergamo con il patrocinio di AGENAS, Regione Lombardia, Consiglio regionale della Lombardia, Ordine dei Biologi della Lombardia (OBL) e tanti altri stakeholder pubblici e privati.

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Lo sviluppo delle valli regionali dell’innovazione

La Commissione Europea è alla ricerca di nuove “Regional Innovation Valleys”, ossia di valli regionali dell’innovazione impegnate a migliorare il coordinamento e la direzionalità dei loro investimenti e delle loro politiche di R&I, a livello regionale.

Per questo motivo la Commissione ha aperto un questionario che consente alle regioni di esprimere il loro interesse a diventare valle regionali dell’innovazione grazie al lavoro che già svolgono nell’ambito delle rispettive strategie di specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy – S3), in risposta alle sfide ed esigenze locali specifiche, contribuendo, nel contempo, alle priorità strategiche dell’Unione.

Tra le sfide elencate e ritenute interessanti appare anche “il miglioramento dell’assistenza sanitaria”.

Il questionario si inserisce all’interno della “Nuova agenda europea per l’innovazione”, comunicazione della CE dove vengono definite alcune misure che intendono migliorare i risultati dell’UE in materia di innovazione e a concretizzare gli obiettivi e le priorità del nuovo Spazio europeo della ricerca.

L’agenda europea per l’innovazione individua 5 iniziative faro:

  1. migliorare l’accesso ai finanziamenti per le start-up

  2. introdurre degli spazi di sperimentazione normativa

  3. contribuire allo sviluppo di valli regionali dell’innovazione

  4. attrarre talenti nell’innovazione

  5. sostenere gli Stati membri nell’elaborazione delle politiche pubbliche.

Nello specifico, l’iniziativa faro n.3 “Accelerare e rafforzare l’innovazione negli ecosistemi europei dell’innovazione nell’insieme dell’UE e ridurre il divario in termini di innovazione” mira ad accelerare l’innovazione e a sbloccare l’eccellenza in tutta l’UE ricorrendo a vari strumenti. Si incentra sulla creazione delle condizioni adeguate per la nascita di valli regionali dell’innovazione interconnesse nell’intero territorio dell’UE, in particolare coinvolgendo le regioni meno efficienti in termini di innovazione, fondandosi su settori strategici di eccellenza e specializzazione regionale, a sostegno delle principali priorità dell’UE.

È possibile completare la survey entro il 18 settembre 2023.

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Pubblicata l’analisi del Piano Strategico di Horizon Europe 2025-27

Lo scorso 25 maggio è stata pubblicata l’analisi relativa al Piano Strategico di Horizon Europe per il triennio 2025-27, uno studio preparatorio in vista della pubblicazione del prossimo Piano Strategico relativo agli investimenti del programma quadro di Ricerca ed Innovazione transnazionale più grande al mondo.

L’analisi è il risultato di un processo di co-creazione tra i servizi interni della Commissione europea e gli Stati membri dell’UE e servirà come base analitica per lo sviluppo del prossimo Piano Strategico Horizon Europe e come supporto alla Commissione per preparare gli ultimi due anni del settennato del programma (2021-2027).

Il documento analizza lo stato attuale della R&I nell’UE e valuta quali cambiamenti sarebbero necessari alla luce del primo Piano strategico Horizon Europe 2021-2024. L’analisi esamina gli sviluppi rispetto alle future sfide globali e fornisce esempi del ruolo che la R&I svolge nell’affrontarle. In aggiunta, il documento incorpora i risultati della recente consultazione pubblica sul futuro della R&I europea, e altri dati raccolti tramite il coinvolgimento di cittadini e parti interessate.

Infine, l’analisi del piano strategico fornisce una panoramica delle attuali attività nell’ambito e identifica i gap esistenti, utilizzando i dati sull’attuazione di Horizon Europe.

IL TEMA DELLA SALUTE NEL PIANO STRATEGICO DI HORIZON EUROPE

Per quanto riguarda il tema sanitario, a livello di trend futuri, sfide ed opportunità, l’analisi segnala come la pandemia COVID-19 abbia certamente aumentato la consapevolezza dei rischi individuali, sociali, economici e politici associati alle minacce per la salute.

Il report indica come principali sfide future il concomitante aumento delle malattie non trasmissibili (dovute all’invecchiamento demografico della generazione dei baby boomers), e le minacce per la salute associate a microbi resistenti agli antibiotici. Altri trend egualmente trattati nell’analisi sono quelli delle relazioni tra ecologia, salute ambientale e salute umana (OneHealth); il miglioramento della resilienza e la trasformazione digitale dei sistemi sanitari e assistenziali; l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore medico e la salute mentale.

Tutte queste sfide, sottolinea il report, dovranno essere affrontate utilizzando in maniera appropriata le risorse dei sistemi sanitari e delle industrie farmaceutiche per garantire risultati equi e socialmente desiderabili.

Infine, l’analisi mostra come grazie ai progressi nel settore medico, le aspettative della società nei confronti dei sistemi sanitari siano in aumento, sia in termini di efficacia che di velocità di innovazione e cambiamento.

Riguardo ai risultati delle consultazioni pubbliche, pubblicate ad Aprile, i key topics identificati dagli stakeholders in ambito Salute sono:

  • Cancro (prevenzione, cura, trattamento, medicina personalizzata, sviluppo di vaccini, terapie mirate, tumori aggressivi);
  • Malattie rare (diagnostica, cura);
  • Demenza (prevenzione, trattamento);
  • Malattie cardiovascolari (prevenzione, cura);
  • Autoimmunità e malattie degenerative (prevenzione, trattamento);
  • Malattie infettive (prevenzione, cura, controllo virale);
  • Malattie croniche (nuovi rimedi);
  • Sviluppo di nuovi diagnostici, vaccini e terapie contro le malattie trascurate;
  • Morbo di Alzheimer (cura);
  • Resistenza antimicrobica;
  • Approccio multidisciplinare alla ricerca sulla salute, compresa la diagnosi medica assistita dall’intelligenza artificiale.

Infine, particolarmente interessante è l’analisi dei gap di ricerca identificati dalla Commissione, che mettono in luce quelle che potrebbero essere le prossime “destinazioni” all’interno del Cluster 1 di Horizon per il biennio 2025-2027.

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CE – Pubblicati gli inviti a presentare proposte per creare ecosistemi di innovazione più connessi

La Commissione mette a disposizione 122 milioni di € nell’ambito dell’iniziativa “Ecosistemi europei dell’innovazione” di Horizon Europe, e dell’ Interregional Innovation Investments Instrument (I3) del Fondo europeo di sviluppo regionale (European Regional Development Fund – ERDF). Questi inviti a presentare proposte mirano a rafforzare e promuovere gli ecosistemi europei dell’innovazione, collegando tutti i territori dell’UE allo scopo di rispondere alle sfide sociali e promuovere una maggiore coesione.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato:

“Questi inviti aiutano le regioni europee a prosperare in ecosistemi di innovazione dinamici. Promuovono la coesione e le collaborazioni interregionali. Ciò garantisce che tutti contribuiscano alla leadership dell’Europa in materia di innovazione e ne traggano vantaggio. Dalla diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili al rafforzamento della sicurezza alimentare globale. Dalla promozione della trasformazione digitale e della cibersicurezza alla rivoluzione dell’assistenza sanitaria. Le opportunità sono illimitate.”

Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, dichiara:

“Questi inviti costituiscono uno sforzo congiunto dei fondi della politica di coesione e di Orizzonte Europa per sostenere gli attori dell’innovazione nelle regioni con livelli diversi di sviluppo economico e di risultati in termini di innovazione. Questa opportunità consente alle regioni europee di unire le forze e di proporre progetti di innovazione interregionali nel quadro di strategie di specializzazione intelligente, allo scopo di colmare il divario in termini di innovazione e apportare benefici tangibili a tutte le regioni.”

Inoltre, contribuiscono a un’iniziativa chiave della “nuova agenda europea per l’innovazione”, volta a promuovere le “valli regionali dell’innovazione” interconnesse in tutta l’UE.

In particolare l’agenda, che si concentrerà sull’eccellenza scientifica e sulla forza del mercato unico e delle società democratiche, servirà a sviluppare nuove tecnologie per affrontare le sfide sociali più pressanti e a immetterle sul mercato, ed è sviluppata per offrire all’Europa un ruolo di protagonista sulla scena mondiale dell’innovazione.

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Studio sull’impatto del COVID-19 sulla parità di genere nella ricerca e nell’innovazione

Una nuova relazione del gruppo di esperti della Commissione sull’impatto del COVID-19 sulla parità di genere nella ricerca e nell’innovazione sostiene che la pandemia abbia esacerbato le disuguaglianze nella ricerca e nell’innovazione (R&I).

Il rapporto illustra come la chiusura delle strutture di ricerca, la riduzione delle opportunità di networking, la sospensione della mobilità internazionale e la sovrapposizione di lavoro e vita privata abbiano messo in luce criticità e disuguaglianze di genere nel sistema di R&I.

La pandemia di COVID-19 ha colpito in particolare le donne e i gruppi che già prima della pandemia erano meno visibili nelle carriere di ricerca. Diversi studi mostrano una diminuzione della produttività accademica delle ricercatrici, in particolare di quelle all’inizio della carriera.

Inoltre, le donne avevano una quantità sproporzionata di responsabilità di cura, compresa l’istruzione domestica, che ha portato a una riduzione del tempo per condurre ricerche, rispetto a coloro che non avevano tali responsabilità. Questi ulteriori ostacoli non sono stati affrontati adeguatamente dalla comunità R&I.

Il rapporto offre inoltre una serie di raccomandazioni concrete e sollecita gli attori della R&I e i responsabili politici a mitigare gli effetti di genere della pandemia, anche attraverso programmi di finanziamento della ricerca mirati e la ridefinizione dei criteri di valutazione della ricerca.

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