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Report ProMIS: modelli organizzativi e governance in salute per Regioni e PPAA

È stato pubblicato il nuovo documento “Organizzazione e governance nelle Regioni/PPAA per la partecipazione ai processi europei in materia di salute”. Il report 2025 rappresenta un aggiornamento rispetto all’analisi condotta dal ProMIS nel 2021 e fotografa l’evoluzione dei modelli organizzativi regionali fino al 2024.

LE DIMENSIONI CHIAVE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI REGIONALI

Il report analizza i modelli organizzativi regionali attraverso otto parametri chiave:

  • disponibilità al cambiamento
  • struttura e governance
  • servizi di supporto
  • finanziamenti a supporto
  • empowerment degli stakeholder
  • metodi di valutazione
  • gestione dell’innovazione
  • formazione delle competenze

Dall’analisi emerge un quadro comparativo tra 2021 e 2024, restituendo l’immagine di un sistema nazionale in movimento. Alcune Regioni e Province Autonome hanno consolidato la governance e potenziato i servizi di supporto, altre stanno ancora lavorando alla definizione di modelli più solidi. Un contributo rilevante è stato offerto dal Piano di Formazione Nazionale di ProMIS, che ha sostenuto empowerment, crescita delle competenze e collaborazione interregionale.

Il documento costituisce uno strumento strategico per decisori politici, amministrazioni regionali e stakeholder della salute: consente di individuare margini di miglioramento, diffondere buone pratiche replicabili e rafforzare la partecipazione ai programmi e fondi europei in materia di salute.

Il nuovo report conferma che innovazione, formazione continua e cooperazione interregionale sono i fattori determinanti per rendere il sistema sanitario nazionale più coeso, competitivo e integrato con l’Europa.

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Nutrizione e stile di vita sano: la guida WHO per prevenire malattie croniche

La Nutrizione è un pilastro fondamentale della prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, responsabili di oltre l’80% dei decessi nella regione europea dell’OMS.

Nutrizione per la prevenzione delle malattie

Le linee guida WHO/Europa sottolineano che una dieta equilibrata deve includere frutta, verdura, legumi, cereali integrali e noci, limitando zuccheri liberi, grassi saturi e trans e riducendo il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno. L’alcol costituisce un fattore di rischio significativo: ogni quantità consumata aumenta i pericoli per la salute e la scelta più sicura è non assumerlo.

Le raccomandazioni coprono tutte le fasi della vita: dall’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi, alla gravidanza e al post-partum, fino a un invecchiamento sano e attivo. Il mantenimento di un indice di massa corporea compreso tra 18,5 e 25 è indicato come obiettivo essenziale per ridurre il rischio di malattie non trasmissibili negli adulti.

I dati raccolti mostrano che nella regione europea un bambino su quattro e sei adulti su dieci sono in sovrappeso o obesi. Inoltre, l’assunzione media di sale è ampiamente superiore al limite consigliato, contribuendo a elevati tassi di ipertensione, infarti e ictus. Oltre ad una nutrizione errata, anche il consumo di alcol rimane un elemento preoccupante, con circa 800.000 decessi all’anno, un terzo del totale globale.

Un ulteriore elemento critico è l’esposizione dei più giovani a pubblicità mirate di alimenti ricchi di zuccheri, sale e grassi non salutari, oltre che di bevande alcoliche, veicolate soprattutto dai social media.

WHO/Europa sostiene i Paesi attraverso pacchetti di interventi rapidi, i cosiddetti “quick buys” sulla nutrizione. Questi includono la riformulazione degli alimenti per eliminare i grassi trans e ridurre zuccheri, sodio e grassi saturi; l’introduzione di etichette nutrizionali chiare per agevolare scelte consapevoli; campagne di comunicazione per promuovere un maggiore consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

L’insieme di queste misure mira a creare ambienti favorevoli a uno stile di vita sano, contrastando l’obesità e rafforzando la prevenzione delle malattie croniche a livello individuale e collettivo.

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Salute Globale

La salute guida la nuova strategia europea

Nel contesto geopolitico e socioeconomico attuale, la salute rappresenta una leva fondamentale per la sicurezza e la competitività dell’Unione Europea. È questo il messaggio forte e chiaro del report “Investing in Health for a Competitive, Secure, and Resilient Europe”, pubblicato dalla Partnership for Health System Sustainability and Resilience (PHSSR), con il supporto del World Economic Forum.

Il documento segna un cambiamento di rotta: invita i decisori politici europei a superare la visione della salute come spesa passiva, promuovendola invece come un investimento strategico e trasversale. Il report sottolinea che i sistemi sanitari resilienti non solo tutelano il benessere della popolazione, ma rafforzano anche l’autonomia, la produttività e la preparazione dell’Europa alle future crisi sanitarie, ambientali e geopolitiche.

Investire in salute per generare valore economico e sociale

Uno degli aspetti più rilevanti messi in evidenza dal report è l’impatto economico positivo degli investimenti in sanità. Secondo le stime della PHSSR, ogni euro investito nel settore sanitario può generare fino a 14 euro di ritorni, grazie a una maggiore produttività, alla riduzione dell’assenteismo, al contenimento dei costi legati alle malattie croniche e alla diminuzione delle disuguaglianze sociali. La salute, dunque, si configura come un vero e proprio asset strategico per la crescita inclusiva e sostenibile dell’Europa.

Per valorizzare al meglio questi investimenti, il documento propone l’adozione di indicatori comuni a livello europeo, utili per monitorare e valutare l’impatto delle politiche sanitarie nel tempo. Questo approccio basato sui dati può favorire una maggiore responsabilità istituzionale, migliorare la trasparenza e contribuire a garantire continuità e coerenza nelle scelte di lungo periodo.

Il rapporto PHSSR sottolinea l’urgenza di promuovere una governance multilivello e partecipativa, capace di coinvolgere in modo strutturato istituzioni europee, governi nazionali, settore privato, accademia e società civile. Solo un’azione concertata e fondata sull’evidenza scientifica potrà rendere possibile la trasformazione dei sistemi sanitari europei in motori di innovazione, coesione sociale e resilienza.

Guardando al futuro, si leva un invito deciso all’Unione Europea a riconoscere la salute come componente essenziale della propria identità politica e strategica. Non si tratta semplicemente di rafforzare i sistemi sanitari esistenti, ma di valorizzarli come motori di progresso, stabilità e coesione per l’intera società europea. Solo integrando pienamente la salute nelle priorità dell’Unione sarà possibile affrontare con efficacia le sfide del presente e costruire una base solida per la resilienza del futuro.

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Intelligenza artificiale e comunicazione sanitaria: l’analisi dell’Università di Zurigo e WHO/Europe

Un recente studio intitolato “Responsible artificial intelligence in public health: a Delphi study on risk communication, community engagement and infodemic management” analizza opportunità e criticità legate all’impiego dell’intelligenza artificiale in tre ambiti chiave della sanità pubblica: la comunicazione del rischio, il coinvolgimento delle comunità e la gestione dell’infodemia.

Il lavoro è stato coordinato dall’Università di Zurigo in collaborazione con l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO/Europe).

Lo studio si basa su un’indagine Delphi condotta su 54 esperti internazionali provenienti da 27 Paesi, attivi nei settori della salute pubblica, della tecnologia, della comunicazione e dell’etica, e individua principi guida e azioni prioritarie per promuovere un utilizzo etico e responsabile dell’IA nei contesti sanitari.

Principi guida per l’uso dell’intelligenza artificiale in sanità

Dall’analisi emergono numerose opportunità per l’impiego dell’IA nella personalizzazione dei messaggi sanitari e nel monitoraggio delle informazioni online, con particolare efficacia nel contrasto alla disinformazione. Tuttavia, vengono segnalati anche rischi significativi, tra cui bias algoritmici, violazioni della privacy e perdita di fiducia da parte del pubblico.

L’intelligenza artificiale è considerata meno adatta, al momento, a sostituire il coinvolgimento diretto delle comunità, che resta un elemento centrale nelle strategie di comunicazione sanitaria. Tra gli output dello studio sono stati individuati sette principi guida per un utilizzo responsabile dell’IA nella salute pubblica, con enfasi su equità, trasparenza, inclusività e controllo umano.

Le azioni raccomandate comprendono la definizione di norme e regolamenti chiari per l’uso dell’IA nei contesti sanitari, l’investimento in formazione e infrastrutture digitali, lo sviluppo di sistemi di feedback e l’attivazione di iniziative per rafforzare la fiducia pubblica nell’utilizzo delle tecnologie emergenti.

Lo studio rappresenta un contributo rilevante per orientare le politiche sanitarie a livello nazionale e internazionale. I risultati offrono indicazioni utili alle istituzioni che intendono integrare strumenti basati su intelligenza artificiale nelle strategie di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze.

Promuovere un uso responsabile di queste tecnologie è essenziale per rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e migliorare l’efficacia della comunicazione con la popolazione.

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Salute Globale comunicazione in salute

Webinar ECDC: focus malattie da Aedes in Europa

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) organizza un webinar focalizzato sull’evoluzione della situazione epidemiologica dei casi autoctoni di malattie trasmesse da zanzare del genere Aedes, con particolare attenzione ai recenti casi di virus Chikungunya segnalati in Europa continentale.

Il webinar si terrà online il prossimo 6 agosto, dalle ore 14:00 alle ore 15:00.

Il webinar focus dell’ecdc: “situazione epidemiologica dei casi autoctoni di malattie trasmesse da Aedes in Europa nel 2025”

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa principalmente dalle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus. I sintomi più comuni sono febbre improvvisa e dolori articolari intensi, che in alcuni casi possono persistere per mesi. Altri sintomi possono includere mal di testa, stanchezza, eruzioni cutanee e nausea. Sebbene la mortalità sia bassa, l’impatto sulla qualità della vita può essere significativo, soprattutto nei soggetti vulnerabili.

Nel corso del webinar l’ECDC illustrerà i principali sviluppi epidemiologici del 2025, che hanno visto l’emergere precoce di casi autoctoni nell’Unione europea. Saranno inoltre presentate le nuove linee guida di sanità pubblica elaborate dall’ECDC per supportare le autorità nazionali nella valutazione del rischio e nell’adozione di misure preventive nei confronti delle arbovirosi, tra cui Chikungunya, Dengue e Zika.

L’evento è rivolto a operatori sanitari, esperti di sorveglianza epidemiologica, autorità pubbliche e professionisti coinvolti nella gestione e nella comunicazione del rischio sanitario.

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lotta contro il cancro

OBS‑PACE: un hub che analizza l’attuazione del Piano europeo per la lotta contro il cancro

È online OBS‑PACE, la nuova piattaforma sviluppata dall’European Observatory on Health Systems and Policies in collaborazione con la Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (DG SANTE) della Commissione Europea. Il sito rappresenta un punto di accesso strategico a conoscenze ed esperienze maturate nei diversi paesi europei nell’ambito dell’attuazione del Piano Europeo di Lotta contro il Cancro (European Beating Cancer Plan – EBCP).

cos’è OBS‑PACE

OBS‑PACE, acronimo di Learning from Progress in Addressing Cancer in Europe, mette a disposizione un archivio strutturato di studi di caso riguardanti interventi concreti nella prevenzione, diagnosi, trattamento e miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici. Le buone pratiche sono descritte in modo omogeneo attraverso template condivisi, facilitando confronti tra paesi e regioni.

La piattaforma è arricchita da analisi tematiche trasversali, articoli di approfondimento e contributi video che evidenziano tendenze, opportunità e sfide comuni nei sistemi sanitari europei. Inoltre, OBS‑PACE svolge un ruolo complementare rispetto al Cancer Inequalities Registry, offrendo elementi qualitativi che aiutano a comprendere e affrontare le disparità esistenti nell’accesso e nella qualità delle cure oncologiche.

Uno degli obiettivi centrali è favorire una cultura della condivisione e dell’apprendimento tra i diversi attori del settore salute – decisori, clinici, ricercatori e stakeholder della società civile – contribuendo a rendere più efficaci e sostenibili le politiche sanitarie contro il cancro.

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PREDI‑LYNCH: il nuovo progetto UE per la diagnosi precoce del cancro nella sindrome di Lynch

La Commissione Europea lo scorso maggio ha ufficialmente lanciato il progetto europeo PREDI‑LYNCH (Validated Non-Invasive Liquid Biopsy Tests for Cancer PREDIction in Lynch Syndrome), finanziato nell’ambito della missione Horizon Europe sul cancro.

Questo progetto mira a sviluppare e implementare test non invasivi basati sulla biopsia liquida per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, dell’endometrio e dell’uroteliale nelle persone affette dalla sindrome di Lynch, la sindrome ereditaria monogenica predisponente al cancro più comune al mondo.

Il progetto PREDI‑LYNCH

Il consorzio è guidato dall’Ospedale Universitario di Oslo e conta 28 partner provenienti da 16 paesi europei, tra cui ricercatori, medici, aziende biotecnologiche e organizzazioni di pazienti. Ha una durata di 6 anni (2025-2031) con un 13,6 milioni €. L’obiettivo a lungo termine è quello di offrire una soluzione multi-omica (un approccio che integra più fonti di informazioni biologiche, consentendo una visione più completa della malattia), per test più accessibili, più efficaci e a basso costo, garantendo la diagnosi precoce del cancro nelle persone con sindrome di Lynch.

Il progetto utilizzerà inoltre l’intelligenza artificiale per identificare i marcatori tumorali e garantire che i metodi siano applicabili a diversi sistemi sanitari. Inoltre, saranno valutate le implicazioni socioeconomiche ed etiche per garantire che le soluzioni siano in linea con le esigenze dei pazienti e della società e che siano implementabili in diversi contesti sanitari.

Nel dettaglio, PREDI‑LYNCH prevede le seguenti attività chiave:

  • sviluppo e validazione di test predittivi basati su sangue e urine;

  • approcci multi-omici con supporto di intelligenza artificiale;

  • creazione di una biobanca europea e svolgimento di trial clinici multinazionali;

  • valutazione dell’impatto etico, economico e sociale dei test;

  • diffusione dei risultati e supporto politico per l’adozione su base europea

Tra i partner di progetto, per quanto riguarda l’Italia, partecipa la Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori.

 

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Napoli ospita gli Stati Generali della Prevenzione

Si sono svolti a Napoli, lunedì 16 e martedì 17 giugno, gli Stati Generali della Prevenzione, un evento di portata nazionale promosso dal Ministero della Salute. La manifestazione, alla sua prima edizione, ha rappresentato un momento strategico di confronto tra istituzioni, mondo scientifico, professioni sanitarie e società civile per rafforzare il ruolo della prevenzione come pilastro della salute pubblica.

Il programma, articolato in sessioni plenarie e parallele, ha visto la partecipazione dei principali protagonisti del Servizio Sanitario Nazionale, delle Regioni, delle Province autonome e delle società scientifiche. Tra i temi al centro del dibattito: la sostenibilità del sistema sanitario, la promozione della salute nei luoghi di vita e lavoro, le opportunità offerte dal National Health Prevention Hub e la pianificazione del nuovo Piano Nazionale della Prevenzione.

I lavori si sono aperti, alla presenza del Presidente della Repubblica, con gli interventi di autorevoli rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Ampio spazio è stato dedicato anche al dialogo europeo e internazionale, con la presenza di esponenti della Commissione europea e dell’OCSE.

Durante le sessioni dedicate alla prevenzione oncologica sono intervenuti Paola Mantellini, coordinatrice dell’Osservatorio Nazionale Screening che ha sede operativa presso ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica, Regione Toscana), e Danilo Cereda, dirigente dell’Unità Prevenzione della Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia. Entrambi partecipano alla Joint Action EUCanScreen, iniziativa europea per il rafforzamento degli screening oncologici, a cui aderisce anche ProMIS. I relatori hanno sottolineato come la prevenzione rappresenti un investimento strategico per la salute pubblica e per il futuro delle nuove generazioni. Hanno inoltre evidenziato l’importanza di una cultura della prevenzione che coinvolga istituzioni, professionisti sanitari, comunità e cittadini, invitando a rafforzare il dialogo e la collaborazione su strategie comuni e sostenibili.

Oltre alle sessioni tecnico-scientifiche, l’evento ha offerto attività aperte alla cittadinanza presso il Villaggio della Prevenzione, con workshop, punti informativi e screening gratuiti organizzati dall’ASL Napoli 1.

Gli Stati Generali della Prevenzione si sono confermati un laboratorio di idee e proposte per un’azione preventiva sempre più integrata e innovativa, fondamentale per affrontare le sfide sanitarie e sociali del nostro tempo.

Le registrazioni delle sessioni sono disponibili ai seguenti link:

 

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OMS: sondaggio globale sulle campagne di salute

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), agenzia specializzata delle Nazioni Unite che guida e coordina la sanità pubblica a livello globale, ha avviato una consultazione pubblica online per raccogliere opinioni, suggerimenti e osservazioni sulle proprie campagne di salute pubblica.

La consultazione è aperta a cittadini, professionisti sanitari, istituzioni, organizzazioni e stakeholder interessati a contribuire al miglioramento delle strategie comunicative dell’OMS. L’obiettivo è rendere le campagne future più chiare, accessibili e rilevanti, garantendo che i messaggi rispondano ai bisogni informativi reali delle popolazioni nei diversi contesti territoriali.

Il questionario è disponibile in più lingue, può essere compilato in forma anonima e richiede solo pochi minuti. I dati raccolti contribuiranno a ottimizzare le future campagne OMS su temi prioritari come la prevenzione delle malattie croniche, la salute mentale, le vaccinazioni e il contrasto alla disinformazione sanitaria.

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Together Against Cancer: dialoghi su ricerca e innovazione

Il 17 giugno 2025, la Commissione Europea organizza a Varsavia, in collaborazione con la Presidenza polacca del Consiglio dell’UE, la conferenza ibrida “Together Against Cancer through Research and Innovation”.

L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto su come la ricerca e l’innovazione possano sostenere gli obiettivi della Missione sul Cancro dell’UE, con particolare attenzione a:

  • Prevenzione: strategie e buone pratiche per ridurre l’incidenza della malattia;
  • diagnosi precoce: tecnologie emergenti e approcci integrati;
  • qualità della vita: supporto ai pazienti durante e dopo le cure.

Parteciperanno esperti del mondo accademico, rappresentanti istituzionali, professionisti sanitari, cittadini, policy maker e organizzazioni attive nel settore. Durante l’evento si esploreranno inoltre le sinergie tra i programmi europei, come Horizon Europe, EU4Health e Digital Europe, e si offrirà una panoramica sulle opportunità di finanziamento e sulle iniziative in corso.

L’evento sarà strutturato in sessioni plenarie, tavole rotonde e momenti di dialogo con stakeholder chiave a livello europeo.

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