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Salute Globale

OMS: Progressi degli Stati membri OMS sul PABS, elemento chiave dell’accordo pandemico

Gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno partecipato, dal 15 al 19 settembre 2025, al secondo incontro intergovernativo per proseguire lo sviluppo del Pathogens Access and Benefit Sharing system (PABS), un allegato fondamentale dell’Accordo pandemico adottato dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2025.

Un meccanismo per una condivisione equa e trasparente

Il sistema PABS mira a garantire un accesso sicuro, trasparente e responsabile ai materiali patogeni e alle informazioni genetiche, assicurando al contempo una distribuzione equa e tempestiva dei benefici derivanti, come vaccini, terapie, diagnostici e altre contromisure sanitarie.

Questo strumento rappresenta un pilastro strategico dell’Accordo pandemico, volto a migliorare la preparazione globale e la capacità di risposta coordinata alle future emergenze sanitarie.

Progresso dei negoziati e prossime tappe

Come stabilito dall’Assemblea Mondiale della Sanità, l’Intergovernmental Working Group (IGWG) – gruppo di lavoro intergovernativo a composizione aperta – è incaricato di redigere e negoziare l’allegato PABS.

Nel corso della riunione, i delegati hanno raggiunto un’ampia convergenza su aspetti tecnici e operativi e compiuto progressi significativi nella definizione del meccanismo. Il primo progetto di testo dell’allegato PABS sarà elaborato tra novembre e dicembre 2025, con l’obiettivo di presentare i risultati alla 79ª Assemblea Mondiale della Sanità nel 2026.

Un passo avanti nella governance globale della salute

Durante la riunione, l’OMS ha riconosciuto i risultati ottenuti dagli Stati membri nell’ambito della revisione del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), entrato ufficialmente in vigore il 19 settembre 2025.

La combinazione tra la revisione del RSI e l’adozione dell’Accordo pandemico rappresenta un avanzamento rilevante per la governance globale della salute, rafforzando i meccanismi di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie.

 

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Salute Globale

Vaccini: inaugurato a Siena l’ EVH – European Vaccine Hub

Lo scorso maggio è stato lanciato l’European Vaccines Hub for Pandemic Readiness” (EVH), un centro pan-europeo dedicato allo sviluppo di vaccini contro patogeni a rischio epidemico-pandemico.

Con la firma dell’Accordo di Finanziamento avvenuta il 21 maggio, si compie un passo trasformativo per il rafforzamento della capacità di risposta europea alle emergenze pandemiche. Il progetto EVH è finanziato da HERA (Commissione Europea) attraverso il programma EU4Health, con un contributo fino a 102 milioni di euro.

L’obiettivo è quello di rafforzare la capacità dell’UE di rispondere in modo tempestivo a future crisi sanitarie e potenziare l’autonomia strategica del continente nel settore biofarmaceutico.

L’iniziativa EVH

L’iniziativa nasce dalla lezione della pandemia di COVID-19 e intende garantire che l’Europa sia pronta a produrre rapidamente vaccini e medicinali essenziali in caso di nuove emergenze.

L’Hub rivoluzionerà lo sviluppo dei vaccini grazie a una struttura agile e decentralizzata. Organizzerà la ricerca collaborativa a livello europeo, garantirà la sostenibilità e la prosecuzione delle attività oltre il finanziamento iniziale. L’obiettivo finale è rafforzare la capacità dell’Europa di proteggere i cittadini e sostenere l’economia di fronte a minacce sanitarie globali.

L’EVH si concentrerà su una serie di azioni prioritarie, tra cui:

  • Accelerare lo sviluppo dei vaccini a meno di quattro mesi dall’identificazione della sequenza genomica di un patogeno.
  • Avviare una strategia di vaccini prototipo basata su tecnologie di piattaforma all’avanguardia.
  • Valorizzare risorse pubbliche e private.
  • Promuovere studi preclinici, studi di Fase I/II e studi con modelli di infezione umana controllata (CHIM).
  • Offrire accesso diretto a impianti di produzione di vaccini, siti per trial clinici, laboratori analitici, trasferimenti tecnologici e produzione ampliata tramite partnership con l’industria.

Il consorzio EVH è composto da un Comitato Direttivo per le decisioni strategiche e un Team di Coordinamento per la gestione operativa. Inoltre, conta 11 beneficiari e 13 entità affiliate ed associate, provenienti da 7 Paesi europei, tra cui istituzioni leader nello sviluppo di vaccini e responsabili della preparazione anti-pandemica nei rispettivi paesi. Il progetto è coordinato dalla Sclavo Vaccines Association ETS (SVA), organizzazione no-profit con sede a Siena impegnata nella ricerca e nello sviluppo di vaccini, e vede la partecipazione della Fondazione Biotecnopolo di Siena e dell’Università di Siena.

L’Hub sarà sostenuto finanziariamente anche attraverso InvestEU e programmi sanitari europei, con un approccio collaborativo che coinvolgerà Stati membri e attori privati del settore vaccini.

La struttura e gli obiettivi

L’EVH si concentrerà sullo sviluppo di vaccini contro patogeni a rischio di infezioni epidemico-pandemiche. La sua struttura si articola in quattro aree strategiche:

  1. scoperta e sviluppo di tecnologie per vaccini ed anticorpi monoclonali, guidata dalla Fondazione Biotecnopolo di Siena (Italia);
  2. studi pre-clinici, a cura dell’Istituto Pasteur (Francia);
  3. studi clinici, gestiti da Vaccinopolis (UAntwerpen, Belgio)
  4. produzione, coordinata da DZIF e ZEPAI (Germania).

Grazie a questa organizzazione, il progetto EVH contribuirà alla creazione di un sistema integrato di ricerca e sviluppo vaccinale in Europa, assicurando un efficace coordinamento dei programmi nazionali ed una rapida ed efficace risposta alle future emergenze pandemiche.

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Altro

CEPI e OMS sollecitano una strategia di ricerca per la prossima pandemia

La Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno invitato ricercatori e governi a rafforzare e accelerare la ricerca globale per prepararsi alla prossima pandemia.

Le due organizzazioni sottolineano l’importanza di espandere la ricerca per comprendere intere famiglie di patogeni che possono essere pericolose per gli esseri umani. L’approccio propone di utilizzare prototipi di patogeni come guide o esploratori per sviluppare la base di conoscenze.

IL RAPPORTO SULLA Priorità dei patogeni: un quadro scientifico per la preparazione alla ricerca sulle epidemie e sulle pandemie

Al Global Pandemic Preparedness Summit 2024 tenutosi a Rio de Janeiro, in Brasile, l’OMS R&D Blueprint for Epidemics ha pubblicato un rapporto che sollecita un approccio più ampio da parte di ricercatori e paesi. Questo approccio mira a creare conoscenze, strumenti e contromisure ampiamente applicabili che possano essere rapidamente adattati alle minacce emergenti. Questa strategia mira anche ad accelerare la sorveglianza e la ricerca per comprendere come i patogeni si trasmettono e infettano gli esseri umani e come il sistema immunitario risponde a loro.

“Il quadro scientifico dell’OMS per la preparazione alla ricerca sulle epidemie e le pandemie rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui il mondo affronta lo sviluppo delle contromisure, ed è fortemente supportato dal CEPI. Questo quadro aiuterà a guidare e coordinare la ricerca su intere famiglie di patogeni, una strategia che mira a rafforzare la capacità del mondo di rispondere rapidamente a varianti impreviste, patogeni emergenti, spillover zoonotici e minacce sconosciute denominate patogeno X”, ha affermato il dott. Richard Hatchett, CEO del CEPI.

Il lavoro di definizione delle priorità alla base del rapporto ha coinvolto oltre 200 scienziati provenienti da più di 50 paesi, che hanno valutato la scienza e le prove su 28 famiglie di virus e un gruppo centrale di batteri, comprendente 1652 agenti patogeni. Il rischio di epidemia e pandemia è stato determinato considerando le informazioni disponibili sui modelli di trasmissione, la virulenza e la disponibilità di test diagnostici, vaccini e trattamenti.

Il CEPI e l’OMS hanno inoltre sollecitato una ricerca coordinata e collaborativa a livello globale per prepararsi a possibili pandemie.

“La storia ci insegna che la prossima pandemia è una questione di quando, non di se. Ci insegna anche l’importanza della scienza e della determinazione politica nell’attenuarne l’impatto”, ha affermato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS . “Abbiamo bisogno della stessa combinazione di scienza e determinazione politica per unirci mentre ci prepariamo alla prossima pandemia. Far progredire la nostra conoscenza dei numerosi patogeni che ci circondano è un progetto globale che richiede la partecipazione di scienziati di ogni paese”.

Per facilitare questo processo, l’OMS sta coinvolgendo istituti di ricerca in tutto il mondo per istituire un Collaborative Open Research Consortium (CORC) per ciascuna famiglia di patogeni, con un Centro Collaborativo dell’OMS che funge da polo di ricerca per la relativa famiglia.

Questi CORC in tutto il mondo coinvolgeranno ricercatori, sviluppatori, finanziatori, enti regolatori, esperti di sperimentazione e altri soggetti, con l’obiettivo di promuovere una maggiore collaborazione nella ricerca e una partecipazione equa, in particolare nei luoghi in cui è noto o altamente probabile che i patogeni circolino.

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