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Evento su Dispositivo per la ripresa e la resilienza e riforme e investimenti strategici UE

L’evento “Recovery and Resilience Facility (RRF) and European Strategic Investments and Reforms: state of play and way forward” organizzato dalla Commissione Europea e la Presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea si svolgerà il 9 aprile 2024 (dalle ore  08:30 alle ore 16:30), a Bruxelles, al Museo d’Arte e di Storia (Cinquantenario) in occasione della pubblicazione della valutazione intermedia del Recovery and Resilience Facility (RRF).

Sarà possibile seguire l’iniziativa anche in modalità online tramite web streaming.

L’evento offrirà l’occasione per discutere sui risultati ottenuti finora dalla RRF, compresi investimenti e riforme concrete, esaminando le sfide rimanenti e le modalità per garantire che la RRF raggiunga i suoi obiettivi nei restanti tre anni.

Infine, sarà un’occasione di riflessione su come il RRF, in quanto strumento di finanziamento innovativo, potrebbe servire da ispirazione per un ulteriore sostegno dell’UE alle riforme e agli investimenti.

 

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Salute mentale

Inclusione sociale dei bambini, approvato il parere della Commissione SEDEC

Migliorare il benessere dei bambini e proteggerli dalla violenza, dalla povertà e dall’esclusione sociale sono stati i temi principali dell’incontro della Commissione per la Politica Sociale, l’Istruzione, l’Occupazione, la Ricerca e la Cultura (SEDEC), tenutosi ad Ancona il 22 febbraio u.s.. Durante l’incontro, la SEDEC ha adottato all’unanimità un parere preliminare riguardante l’aumento dell’inclusione sociale dei bambini, con particolare attenzione alla povertà infantile in Europa.

Il parere, relativo all’implementazione della garanzia europea per l’infanzia a livello locale e regionale, è stato presentato al Comitato europeo delle regioni con Enzo Lattuca, Presidente della provincia di Forlì-Cesena e Sindaco di Cesena, come relatore. Il documento affronta la sfida della povertà infantile, evidenziando che circa il 20% dei bambini nell’UE è a rischio di povertà ed esclusione sociale.

Il progetto di parere, a cui ProMIS ha contribuito, riguarda l’aumento dell’inclusione sociale dei bambini attraverso l’attuazione della garanzia europea per l’infanzia a livello locale e regionale. Di seguito sono riportati i punti salienti del contenuto:

  1. Contesto della povertà infantile: Si evidenzia come la povertà infantile sia una delle principali sfide sociali, con circa il 20% della popolazione dell’UE composta da bambini, di cui uno su quattro vive a rischio di povertà ed esclusione sociale.
  2. Differenze regionali e nazionali: Si sottolinea la varietà delle sfide e degli indicatori di povertà tra gli Stati membri e le regioni dell’UE.
  3. Investimenti sociali: Si apprezza l’incremento degli investimenti sociali nell’UE, in particolare quelli mirati alla costruzione di asili nido e servizi di cura per l’infanzia.
  4. Ruolo degli investimenti precoci: Si sottolinea l’importanza degli investimenti nei primi anni di vita, soprattutto nei primi 1.000 giorni, per garantire uno sviluppo sano e favorire l’uguaglianza delle opportunità fin dall’infanzia.
  5. Ruolo delle autorità locali: Si evidenzia il ruolo cruciale delle autorità locali nell’implementazione della garanzia per l’infanzia, con particolare attenzione ai servizi educativi e di cura della prima infanzia.
  6. Collaborazione e partecipazione: Si auspica un rafforzamento della partecipazione dei bambini e degli attori locali nella definizione delle politiche per l’infanzia, con il coinvolgimento attivo delle comunità locali.
  7. Principali azioni raccomandate: Tra le azioni raccomandate, si evidenziano gli investimenti mirati nei servizi educativi, l’accesso universale alla mensa scolastica, e il supporto alla salute fisica e mentale dei bambini, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili.

Il documento contiene inoltre indicazioni sulla procedura seguita per l’elaborazione del parere, inclusi i riferimenti normativi e il cronoprogramma.

Il progetto di parere sarà adottato in sessione plenaria il 17 o 18 aprile 2024.

 

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25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (VAWG). La violenza contro le donne rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive nel mondo.

A livello globale, circa 736 milioni di donne – quasi una su tre – sono state vittime di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner, violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner, o entrambe, almeno una volta nella vita. La soluzione sta in risposte solide ed imminenti, e in maggiori investimenti nella prevenzione.

Ad esempio, solo il 5% degli aiuti pubblici è destinato a contrastare questo fenomeno, e meno dello 0,2% è destinato alla sua prevenzione.

Pertanto, la violenza contro le donne continua a rappresentare un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e al rispetto dei diritti umani delle donne. Nel complesso, la promessa degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) di non lasciare nessuna persona indietro non può essere mantenuta senza porre fine a questa violenza.

16 giorni di attivismo

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segnerà il lancio della campagna UNiTE (25 novembre – 10 dicembre), un’iniziativa di 16 giorni di attivismo che si conclude nel giorno che commemora la Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre). Questa campagna, nata nel 2023, ha l’obiettivo di investire nella prevenzione contro la violenza contro donne.

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Istituita una Zona Economica Speciale unica per tutto il Mezzogiorno

Durante un incontro svolto a Bruxelles il 13 luglio, tra il Ministro Raffaele Fitto e la Vicepresidente Esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager, quest’ultima ha accolto positivamente la proposta del Governo Italiano di istituzione di un’unica ZES (Zona Economica Speciale) nell’intero Mezzogiorno d’Italia, superando le attuali 8 già previste e istituite in accordo con il Decreto del Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale (n.4/2023).

Cos’è una ZES -Zona Economica Speciale

Per Zona Economica Speciale si intende una zona geograficamente limitata e chiaramente identificata, nella quale le aziende possano beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo, come ad esempio: regime fiscale di vantaggio, procedure amministrative semplificate, agevolazioni doganali, canoni di concessione agevolati, contributo in conto capitale per la realizzazione di investimenti iniziali connessi all’insediamento produttivo, deroghe alle regolamentazioni sui contratti di lavoro ed esenzione o riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni.

Le regioni interessate sono l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.

Gli strumenti di incentivazione saranno improntati a principi di certezza e stabilità del quadro normativo e di semplificazione procedurale, coprendo un orizzonte temporale più esteso rispetto agli attuali strumenti, in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale europei e nazionali: PNRR e relativo capitolo REPowerEU, la politica di Coesione e il Fondo di Sviluppo e Coesione.

L’attivazione di una ZES unica nel Mezzogiorno d’Italia, può rappresentare una significativa opportunità per il riposizionamento competitivo del Mezzogiorno, promuovendo in maniera organica l’attrazione di investimenti e contestualmente lo sviluppo di processi di ricerca e di innovazione.  La nascita e il consolidamento di ecosistemi dell’innovazione richiede infatti una concentrazione territoriale di base di specifiche competenze scientifiche e tecnico-produttive, come presupposto per l’attrazione di ulteriori investimenti e per l’innesco di solidi processi di innovazione a livello locale.

Secondo uno studio svolto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale – NUVEC (Nucleo di Verifica e Controllo) pubblicato a Dicembre 2022, per evidenziare come le ZES abbiano permesso di sviluppare le Strategie di Specializzazione Intelligente (S3), gli investimenti legati ai temi: “Smart, Secure and Inclusive Communities” e “Salute” rappresentano insieme il 38,8% del totale dei progetti finanziati.

 

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