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Pubblicazione OMS: Guida alla creazione e al mantenimento di reti di conoscenza

L’OMS pubblica una guida che appoggia i Knowledge Networks (reti di conoscenza) per migliorare la preparazione alle emergenze sanitarie globali attraverso l’apprendimento tra pari, lo scambio di conoscenze e la risoluzione collaborativa dei problemi. Queste reti si sono rivelate vitali durante l’ultima pandemia e rimangono essenziali per rafforzare le risposte sanitarie future.

COSA PREVEDE QUESTA GUIDA

Dal 2015, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), guidata dall’International Health Regulations (IHR) sostiene la creazione di Knowledge Networks (KNs) per migliorare la preparazione alle emergenze e la risposta sanitaria a livello globale. Queste reti riuniscono professionisti con interessi comuni per scambiare conoscenze, buone pratiche e soluzioni innovative nel campo della salute pubblica.

Le reti di conoscenza si sono evolute per supportare diverse parti interessate, tra cui i punti focali nazionali dell’IHR, gli esperti di laboratorio e i soccorritori nei punti di ingresso. Durante la pandemia COVID-19, i KN e le Comunità di Pratica (communities of practice, CoP), hanno svolto un ruolo fondamentale nella condivisione di informazioni tempestive e affidabili al di là dei confini geografici e tecnici. Queste piattaforme virtuali hanno permesso l’apprendimento collaborativo, l’orientamento in tempo reale e l’adattamento delle pratiche in contesti in rapida evoluzione.

L’Unità Soluzioni di Apprendimento e Formazione (Learning Solutions and Training Unit, LST) dell’OMS ha sviluppato una guida pratica per aiutare gli stakeholder a creare, lanciare e gestire efficacemente i KN. Combinando quadri teorici e strumenti per l’implementazione, la guida enfatizza l’apprendimento tra pari e lo scambio continuo di conoscenze durante tutto il ciclo di vita della rete, dall’ideazione alla crescita fino alla valutazione.

I KN sono particolarmente preziosi in contesti fragili, colpiti da conflitti e con risorse limitate, dove cicli di apprendimento rapidi e reti di fiducia possono migliorare significativamente la risposta alle epidemie. A differenza delle tradizionali CoP, i KN sono orientati all’azione, progettati non solo per condividere le conoscenze, ma anche per guidare la risoluzione collaborativa dei problemi. Per questo motivo, mantenere lo slancio delle Comunità di Pratica è essenziale per rafforzare i sistemi sanitari e garantire che i Paesi siano meglio equipaggiati per rispondere a future epidemie e minacce alla salute pubblica. La guida dell’OMS mira a sostenere questa missione promuovendo piattaforme di scambio di conoscenze adattabili, inclusive e sostenibili per la sicurezza sanitaria globale.

 

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G7: conclusa la prima riunione dei Ministri della Salute

Il 28 febbraio u.s si è aperta la prima riunione dei Ministri della Salute del G7, nella quale la commissaria Kyriakides si è unita ai suoi omologhi di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America per fare il punto sui negoziati in corso presso l’OMS.

I Ministri della Sanità in tale occasione hanno adottato una dichiarazione congiunta esprimendo il loro forte sostegno per la positiva conclusione dei negoziati sull’Accordo sulla pandemia e sugli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (IHR). Inoltre, i Ministri si sono impegnati a continuare a lavorare con tutti i paesi e le parti interessate per adottare norme efficaci e attuabili che possano salvare vite umane e rafforzare l’equità in tutto il mondo.

i punti salienti della prima riunione dei Ministri della Salute del G7

Nel corso della ministeriale sono state approfondite le tematiche relative alle strategie di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie e al sostegno ai paesi più vulnerabili per migliorare la resilienza dei sistemi sanitari. Al centro del confronto anche la promozione delle attività di prevenzione lungo tutto il corso della vita, con particolare attenzione agli stili di vita corretti e alla prevenzione delle malattie croniche, oncologiche e non trasmissibili anche attraverso l’innovazione tecnologica, inclusa l’intelligenza artificiale. È stato inoltre condiviso l’obiettivo di migliorare la cooperazione multidisciplinare in ottica One Health per tutelare la salute umana, animale e dell’ambiente e per ridurre il rischio di future emergenze sanitarie legate al cambiamento climatico, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità.

I ministri hanno sottolineato l’importanza dell’accordo pandemico e della revisione delle norme internazionali per far fronte agli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e per colmare le lacune attuali lungo l’intero ciclo, dalla prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie.

La dichiarazione evidenzia inoltre i diversi sforzi che i membri del G7 hanno intrapreso negli ultimi anni e l’ulteriore impegno a sostenere la diversificazione regionale della produzione di contromisure mediche, con azioni come l’iniziativa Team Europe da 1,3 miliardi di euro sulla produzione e l’accesso a vaccini, medicinali e servizi sanitari in Africa.

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