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Commissione UE: lanciata CPMS 2.0 per la gestione delle malattie rare

La Commissione Europea ha annunciato il lancio del Clinical Patient Management System 2.0 (CPMS 2.0), una piattaforma informatica avanzata che mira a rafforzare la collaborazione transfrontaliera nella diagnosi e nel trattamento delle malattie rare e complesse.

Il CPMS 2.0 rappresenta un passo avanti significativo nel supporto alle Reti di Riferimento Europee (ERN), migliorando l’accesso a cure specialistiche in tutta l’Unione Europea.

la nuova piattaforma CPMS 2.0

Finanziata dal programma EU4Health, la nuova piattaforma incentrata sul paziente sostituisce il sistema originale lanciato nel 2017 Clinical Patient Management System (CPMS). CPMS 2.0 è progettata per facilitare discussioni multidisciplinari a distanza, offrendo uno spazio sicuro e conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) per la condivisione di casi complessi tra specialisti di diversi Stati membri.

Tra le principali innovazioni del CPMS 2.0:

  • Focus sul paziente: La piattaforma è ottimizzata per garantire un’esperienza centrata sulle necessità del paziente.
  • Open source: Il codice sarà reso disponibile, aprendo opportunità per sviluppare piattaforme nazionali dedicate, potenzialmente estendibili anche a malattie non rare.
  • Collaborazione online: Grazie al supporto per consultazioni a distanza, si riduce la necessità di trasferimenti fisici dei pazienti, garantendo maggiore accesso a cure di alta qualità.

Le Reti di Riferimento Europee (ERN) coinvolgono centri di competenza specializzati in tutta l’UE e in Norvegia, unendo le forze per affrontare malattie rare, a bassa prevalenza e complesse. La nuova piattaforma CPMS 2.0 rafforza ulteriormente questa rete, facilitando il coordinamento medico e garantendo cure migliori a livello transfrontaliero.

Il codice della piattaforma sarà rilasciato come open source, aprendo la strada a future piattaforme nazionali, che potranno essere estese anche a malattie non rare. Per la prima volta nell’UE, sarà disponibile gratuitamente una solida base per lo sviluppo di sistemi informatici simili a livello nazionale, consentendo discussioni online a distanza tra gli operatori sanitari e riducendo ulteriormente la necessità di spostamenti dei pazienti.

 

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Protezione dei dati: nuove norme per il GDPR

Il GDPR, ossia il regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, atto legislativo storico dell’UE, mira ad armonizzare le regole sulla raccolta e il trattamento dei dati personali. La proposta presentata, atta al suo rafforzamento, ne sostiene un’applicazione più solida a vantaggio di cittadini e imprese.

La Commissione ha proposto, infatti, un nuovo atto legislativo per rafforzare il GDPR nei casi transfrontalieri, in cui le procedure possono essere migliorate.

Per le autorità che applicano il GDPR, verranno stabilite norme procedurali concrete da attuare nei casi che riguardano persone fisiche che si trovano in più di uno Stato membro. Queste norme agevoleranno la cooperazione e rafforzeranno l’efficacia dell’applicazione.

Per le persone fisiche, le nuove norme indicheranno le informazioni da fornire in caso di proposta di reclami e garantiranno l’adeguato coinvolgimento nel processo. Saranno garantiti, dunque, rimedi più rapidi.

Per le imprese, le nuove norme chiariranno i relativi diritti di difesa quando un’autorità di protezione dei dati svolge indagini su potenziali violazioni del GDPR. Questo ne garantirà maggiore certezza del diritto.

Il nuovo regolamento vede l’armonizzazione delle norme procedurali nei casi transfrontalieri nei seguenti settori:

  • Diritti dei reclamanti → armonizzazione dei requisiti per la ricevibilità dei reclami transfrontalieri; eliminazione degli ostacoli dovuti alle diverse norme seguite dalle varie autorità di protezione dei dati; diritti comuni per l’ascolto dei reclamanti qualora il loro richiamo sia in tutto o in parte rigettato; specifica delle norme per il corretto coinvolgimento dei reclamanti nei casi di indagini sul reclamo;
  • Diritti delle parti oggetto dell’indagine (titolari e responsabili del trattamento) → diritto, per le parti oggetto dell’indagine, di essere ascoltate nelle fasi chiave della procedura; chiarimento del contenuto del fascicolo amministrativo e diritto delle parti di accedervi;
  • Razionalizzare la cooperazione e la composizione delle controversie → autorità di protezione dei dati in grado di esprimersi in una fase precoce delle indagini e di avvalersi degli strumenti di cooperazione previsti dal GDPR; rafforzamento dell’influenza delle autorità di protezione dei dati sui casi transfrontalieri; facilitazione del rapido raggiungimento del consenso nelle indagini; facilitazione del completamento della procedura di composizione delle controversie del GDPR e previsione di termini comuni per la cooperazione e la composizione di esse a livello transfrontaliero.

Armonizzare tali aspetti procedurali favorirà il tempestivo completamento delle indagini e, conseguentemente, l’offerta di rimedi rapidi alle persone fisiche.

 

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