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Il progetto REVERT promosso dalla rivista EU Researcher

EU Research è una piattaforma efficace, accessibile e disponibile a livello internazionale che ha l’obiettivo di diffondere la ricerca scientifica, fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e culturale globale. Il team di EU Research ha una vasta esperienza nell’ambito dei progetti finanziati dall’UE e ritiene fondamentale la comunicazione efficace della ricerca scientifica, in quanto strumento chiave per capitalizzare il suo potenziale a lungo termine.

 

Il magazine di EU Research è la principale rivista di ricerca non peer-review in Europa e copre un’ampia gamma di settori scientifici, tra cui la ricerca sanitaria. La rivista è disponibile online ad accesso libero e gratuito senza abbonamento ed è disponibile in tutti i 7 continenti in oltre 170 Paesi.

 

Nell’edizione dell’Autunno 2023, la rivista concentra i suoi articoli principalmente sull’era dell’Intelligenza Artificiale. Non poteva mancare, quindi, uno spazio dedicato al progetto REVERT – taRgeted thErapy for adVanced colorEctal canceR paTients, di cui ProMIS guida il pacchetto di lavoro sulla comunicazione e disseminazione. A pagina 70-71, Fiorella Guadagni, professoressa ordinaria di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare al San Raffaele di Roma, illustra il sistema decisionale clinico di REVERT basato su algoritmi di predizione della risposta al trattamento in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto in fase avanzata.

 

La professoressa Guadagni spiega l’importanza dell’approccio REVERT nell’assistere i medici nel trattamento più efficace del tumore del colon-retto, al fine di n il trattamento più appropriato per i singoli pazienti. “Nessuno“, sottolinea la Prof.ssa Guadagni, “utilizzerà un sistema di supporto alle decisioni senza comprendere le motivazioni alla base delle proprie indicazioni. Questi sono i sistemi di intelligenza artificiale spiegabili“.

 

Inoltre, l’articolo include una breve sintesi dello studio clinico REVERT illustrato anche nell’intervista del Prof. Roselli.

 

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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REVERT: l’intervista al prof. Mario Rovelli del Policlinico Tor Vergata di Roma

Il progetto REVERT, di cui ProMIS è capofila delle attività di comunicazione e disseminazione, nel 2023 è entrato nel clou delle sue attività: è, infatti, partito lo studio clinico che validerà un sistema decisionale clinico predittivo basato su algoritmi di intelligenza artificiale in grado di identificare l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con tumore del colon-retto.

Proprio su questa importate attività, il Prof. Mario Roselli, direttore dell’Oncologia medica del Policlinico Tor Vergata, coordinatore dei centri clinici europei coinvolti nel trial clinico, ha rilasciato un’intervista a “Medicina e Informazione Web TV”, per descrivere in sintesi i possibili benefici dello studio di progetto per i pazienti affetti da tale patologia.

 

LO STUDIO CLINICO REVERT

Il progetto REVERT”, afferma il prof. Roselli, “si focalizza su pazienti che sono affetti da un tumore allo stato avanzato o metastatico e, quindi, sono difficili da trattare perché vanno oltre la possibilità di un intervento chirurgico. Pertanto, la loro strategia terapeutica si focalizza essenzialmente su un trattamento di tipo farmacologico

Il modello predittivo del progetto REVERT”, continua il prof. Roselli, “si basa sul supporto che l’intelligenza artificiale può dare all’oncologo medico nella scelta. L’intelligenza artificiale si basa sulla una valutazione di una banca dati e sulla capacità dell’algoritmo nell’offrire al clinico medico le possibilità di scelta dell’una o dell’altra associazione di farmaci”. In questo l’oncologo ha la possibilità di identificare quei pazienti che potrebbero più facilmente rispondere a determinati tipi di situazione.

 

IL TUMORE AL COLON RETTO

Il tumore del colon retto rappresenta la terza neoplasia negli uomini e la seconda nella donna. Nei casi in cui la malattia si presenta in fase metastatica, in particolare nei pazienti non candidabili alla chirurgia – almeno in una prima fase – è cruciale la scelta della terapia più idonea in base alla tipologia di tumore e alle sue caratteristiche molecolari per ottimizzare la scelta terapeutica.

Per vedere l’intervista cliccare sul seguente LINK.

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29 Agosto – Giornata Internazionale contro i test nucleari

La Giornata Internazionale contro i test nucleari che si celebra ogni 29 agosto e fa memoria del Trattato per messa al bando totale dei test nucleari (CTBT). Questo anniversario rappresenta il riconoscimento globale del danno catastrofico dovuto agli armamenti nucleari.

IL CONTESTO POLITICO

Nel dopoguerra, negli anni ’50 e ’60, e nonostante l’attacco nucleare a Nagasaki ed Hiroshima, la devastazione delle centinaia di testate atomiche fatte esplodere come esperimenti nucleari compiuti da Russia, Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e altri Paesi produsse conseguenze irreparabili.

L’alta incidenza di mutazioni genetiche ha reso trasmissibili gli effetti più devastanti di queste radiazioni, e ancora oggi le seconde e ormai le terze generazioni, subiscono le conseguenze della politica nucleare del passato.

Uno dei molti esempi, può essere la situazione che si presenta nelle isole Marshall, luogo del più grande test nucleare che gli Stati Uniti abbiano mai effettuato, il cancro è la seconda causa di morte dopo il diabete. Il tasso di tumore al collo dell’utero/cervicale è il più alto al mondo (74 per 100.000).

Fu proprio a fronte di questa devastazione che la Repubblica del Kazakistan avviò alle Nazioni Unite la prima risoluzione in direzione del trattato insieme a un gran numero di sponsor e co-sponsor e in particolare nel giorno della commemorazione della chiusura del sito di test nucleari di Semipalatinsk, il 29 agosto 1991. Il Trattato fu poi adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996.

Attualmente lo hanno firmato e ratificato 178 nazioni ma non può entrare in vigore perché, (oltre a mancare all’appello ancora 28 Paesi che non l’hanno nè firmato né ratificato), sono necessarie le ratifiche di tutti i 44 stati elencati nell’annex 2 e ancora non vi sono: India, Pakistan, Iran, Israele, Cina, Corea del Nord, Egitto e Stati Uniti.

 

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Progetto REVERT: lancio di uno studio clinico a supporto dei pazienti affetti da tumore al colon-retto avanzato

Al via il trial clinico del progetto REVERT (taRgeted thErapy for adVanced colorEctal canceR paTients), finanziato nell’ambito del Programma Horizon Europe 2020, che vede l’Italia in prima fila al servizio della medicina predittiva in ambito oncologico grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Il progetto REVERT viene portato avanti in collaborazione con il centro di coordinamento Europeo dell’IRCCS San Raffaele ed il centro di coordinamento del trial clinico dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Il Policlinico Universitario di Tor Vergata coordinerà i Centri Europei coinvolti nel trial clinico, che mira alla validazione pre-marketing di un sistema decisionale clinico, basato su algoritmi di predizione della risposta al trattamento in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto in fase avanzata.

I dati sul tumore del colon-retto e l’importanza di Revert

Il tumore del colon-retto rappresenta la terza causa di neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne, con incidenza minore soltanto ai tumori polmonari e mammari.

Dall’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica “I numeri del cancro in Italia 2022” si stima per l’anno in riferimento 48.100 nuovi casi (26.000 negli uomini e 22.100 nelle donne, in crescita rispetto al 2020 rispettivamente del +1,5% e del +1,6%), manifestatisi con sempre maggiore frequenza tra gli under 50, tra i quali le diagnosi sono raddoppiate con un tasso di mortalità previsto in aumento fino al 2030.

Inoltre, circa il 50% dei pazienti con cancro del colon-retto locale sviluppa in seconda istanza delle metastasi a distanza e quasi il 21% dei pazienti presenta tali metastasi già nel momento stesso della prima diagnosi. In questo contesto, urge porre l’accento sulla selezione del primo trattamento farmacologico nella malattia metastatica, che rappresenta un passaggio cruciale nel percorso terapeutico di questi pazienti, consentendo un significativo miglioramento dei tassi di risposta e della sopravvivenza globale, grazie all’associazione tra farmaci chemioterapici e farmaci a bersaglio molecolare.

L’utilizzo ambizioso ed innovativo dell’Intelligenza Artificiale in REVERT

La Prof.ssa Fiorella Guadagni, Coordinatrice del Progetto e della Biobanca BioBIM® e banca dati associata dell’IRCCS San Raffaele, nonché Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica presso l’Università Telematica San Raffaele Roma, spiega: “Il progetto nasce dall’esperienza realizzata al San Raffaele di Roma, dove già nel 2006 è stata creata una banca biologica e banca dati interistituzionale e multidisciplinare per l’applicazione di metodologie di intelligenza artificiale finalizzate alla messa a punto di protocolli di medicina predittiva.

L’obiettivo è quello di costruire un innovativo sistema di supporto decisionale basato sull’intelligenza artificiale utilizzando l’esperienza e i dati del mondo reale di diversi ospedali che operano nel sistema sanitario dell’UE per un modello innovativo di terapia combinatoriale, basato su un approccio di medicina personalizzata, che identifica l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con cancro colorettale”.

Attraverso questo modello innovativo, basato su tecniche di Intelligenza Artificiale, si intende personalizzare il trattamento terapeutico dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico – non suscettibili di intervento chirurgico – identificando, di volta in volta, quello più efficace.

Lo studio clinico verificherà l’efficacia predittiva dell’Intelligenza Artificiale sulla scelta del migliore trattamento in un’ottica ‘personalizzata’”, spiega il Prof. Mario Roselli, Direttore dell’Unità di Oncologia Medica del Policlinico Universitario Tor Vergata e Professore Ordinario presso l’Ateneo. “L’algoritmo decisionale, infatti, è stato precedentemente “educato”, tramite valutazione retrospettiva dei profili clinici di pazienti già trattati nelle Unità di Oncologia partecipanti al progetto e che, in base alla loro risposta al trattamento, sono stati definiti ‘responder’ o ‘non responder’.

Tale algoritmo, applicato ai nuovi pazienti arruolati nello studio clinico consentirà di supportare lo sperimentatore verso la migliore scelta terapeutica. Sebbene il trial REVERT sia specificamente rivolto alla patologia colorettale metastatica, si prevede che i suoi risultati possano avere un impatto positivo su altre tipologie di tumore.”

I partner del progetto REVERT

Tra i partner Europei, oltre l’IRCCS San Raffaele in qualità di centro di coordinamento del progetto, e l’Università di Roma “Tor Vergata”, REVERT vede coinvolte 7 Unità di Oncologia Medica appartenenti a 3 diverse Nazioni Europee, quali: l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (centro coordinatore clinico), l’Università di Firenze e quella Palermo, l’Institutul Regional de Oncologie Iasi e il Clusterul Regional Inovativ de Imagistica Moleculara Structurala (entrambe in Romania) e il Servicio Murciano De Salud (Spagna) che si occuperanno dell’arruolamento dei pazienti.

Tra i partner non prettamente clinici di REVERT che partecipano al progetto si annoverano: ProMIS –Programma Mattone Internazionale Salute, responsabile della disseminazione e comunicazione dei risultati, Malmo Universitet (Svezia), Umea Universitet (Svezia), Genxpro GMBH (Germania), Bundesanstalt Fuermaterialforschung Und-Pruefung (Germania), Biovariance GMBH (Germania), Fundacion Universitaria San Antonio (Spagna), Luxembourg Institute of Health (Lussemburgo) e Olomedia (Italia).

 

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