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Adottate le priorità 2025–2030 del Comitato europeo delle Regioni

Durante la sessione plenaria del 15 maggio 2025, il Comitato europeo delle Regioni (CdR) ha adottato il proprio programma strategico per il periodo 2025–2030.

L’obiettivo è quello di rafforzare la coesione, la resilienza e la prossimità come pilastri fondamentali per il futuro dell’Unione europea, in linea con l’Agenda strategica 2024-2029 del Consiglio europeo e gli Orientamenti politici della Commissione europea.

COESIONE al centro dell’agenda politica del Comitato delle Regioni

La nuova agenda è articolata attorno a cinque priorità:

  • difesa della politica di coesione come valore fondamentale dell’UE;
  • promozione della transizione verde e digitale a livello territoriale;
  • rafforzamento della democrazia locale e della partecipazione dei cittadini;
  • costruzione di comunità più sicure e inclusive;
  • potenziamento della dimensione esterna delle politiche regionali, incluse cooperazione e vicinato.

Inoltre, il documento sottolinea la necessità di rafforzare l’Unione europea della salute e affrontare le principali criticità del settore: carenza di personale sanitario, disuguaglianze nell’accesso alle cure, carenze di farmaci essenziali e vulnerabilità delle infrastrutture sanitarie agli attacchi informatici. Il CdR, pertanto, chiede un’azione congiunta multilivello per contrastare malattie croniche, problemi di salute mentale e disuguaglianze persistenti tra territori, con particolare attenzione alla dimensione locale della salute pubblica.

Infine il CdR sottolinea l’urgenza di proteggere la politica di coesione nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 e di riconoscere il ruolo delle città e delle regioni nell’attuazione del Green Deal, della transizione demografica e delle sfide geopolitiche.

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Pubblicata l’Interim Evaluation di Horizon Europe

La Commissione Europea ha pubblicato la valutazione intermedia (Interim Evaluation) di Horizon Europe, il più grande programma di finanziamento transnazionale per ricerca e innovazione al mondo. Il documento, richiesto dal Parlamento e dal Consiglio UE, analizza i risultati raggiunti nel periodo 2021–2023, fornendo una base per migliorare l’efficacia del programma nella seconda fase di attuazione.

l’Interim Evaluation di Horizon Europe: risultati, criticità e raccomandazioni future

Con un bilancio complessivo di 93,5 miliardi di euro, il programma ha già finanziato oltre 15.000 progetti per un valore superiore a 43 miliardi di euro. Gli interventi spaziano dallo sviluppo di autobus elettrici a celle a combustibile, a nuovi antibiotici, fino a strumenti di intelligenza artificiale per la ricerca scientifica.

Dalla valutazione emergono i seguenti risultati:

  • Impatto: i progetti finanziati stanno generando benefici tangibili per l’economia e la società, con risultati già visibili in vari settori, dalla mobilità alla salute;
  • Eccellenza scientifica: oltre l’80% dei progetti sostenuti dallo European Research Council ha portato a scoperte significative o a importanti avanzamenti scientifici. I programmi UE hanno sostenuto 35 vincitori del Premio Nobel;
  • Innovazione: ogni euro investito dal Fondo dell’EIC (European Innovation Council) ha attratto oltre tre euro di investimenti privati, confermando l’efficacia del sostegno alle start-up e scale-up europee;

Inoltre:

  • l’European Research Council ha generato importanti scoperte scientifiche in oltre l’80% dei progetti;
  • l’EIC Fund ha moltiplicato ogni euro investito in startup e scale-up, attirando oltre tre euro da investitori privati;

Tuttavia, la Commissione evidenzia anche criticità da affrontare, tra cui la semplificazione delle procedure, il rafforzamento dell’inclusione dei Paesi Widening e l’ampliamento dell’impatto socioeconomico.

Infine per quanto concerne il settore salute, la valutazione riconosce il ruolo di Horizon Europe nel sostenere la ricerca biomedica, la medicina personalizzata, le infrastrutture sanitarie digitali e le azioni strategiche legate alla Missione sul cancro e alla preparazione a crisi sanitarie. I finanziamenti hanno favorito l’integrazione della ricerca scientifica con l’impatto clinico e sociale, in linea con gli obiettivi della European Health Union e in sinergia con il programma EU4Health.

Le prossime tappe vedranno l’introduzione di misure per semplificare ulteriormente i processi di candidatura e gestione dei progetti. Investimenti mirati rafforzeranno il sostegno a ricercatoriimprenditori e innovatori, per attrarre e trattenere talenti internazionali in Europa. Parallelamente, saranno promosse nuove iniziative per ridurre le barriere all’avvio e alla crescita di imprese innovative, attraverso strumenti come la legge europea sull’innovazione, la strategia per start-up e scale-up e i nuovi programmi operativi dell’EIC.

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Politica di coesione: mantenere unita l’UE e realizzare la transizione verde e digitale

A meno di tre mesi dalle elezioni europee, le città e le regioni sono unanimi nel confermare la necessità di un rafforzamento della politica di coesione per realizzare una transizione giusta, nell’ambito del futuro quadro di investimenti dell’UE incentrato sul sostegno alla coesione economica, sociale e territoriale.

Il Comitato europeo delle regioni (CdR), assieme ai partner fondatori della coalizione europea #CohesionAlliance, ha lanciato un appello congiunto alle istituzioni europee e ai governi nazionali affinché la politica di coesione rimanga il pilastro principale del modello di sviluppo dell’UE nel prossimo decennio, in occasione del 10° vertice europeo delle Regioni e delle città, svoltosi a Mons (nella regione della Vallonia in Belgio) il 18 e 19 marzo scorsi.

La Coesione al centro dell’agenda UE:

Nel corso del dibattito plenario che ha animato la prima giornata del 10° Vertice europeo, i ministri nazionali, i Commissari europei, i rappresentanti della Presidenza belga del Consiglio dell’UE, assieme ai governatori regionali ed ai sindaci, hanno concordato sulla necessità imperativa per l’Europa di realizzare una transizione verde che sia equa per tutti i cittadini e i settori industriali. La coesione economica, sociale e territoriale dovrebbe essere in cima all’agenda dell’UE, continuare a dare impulso alle transizioni digitali e ambientali e migliorare la resilienza ai disastri e alle crisi a tutti i livelli.

Come sottolineato anche dall’ex primo ministro italiano Enrico Letta, il mercato unico può avere successo solo grazie a una forte politica di coesione che sostenga tutte le regioni. Letta, che attualmente è presidente dell’Istituto Jacques Delors, è stato incaricato dalle istituzioni europee di redigere una relazione sul futuro del mercato unico, che sarà pubblicata nelle prossime settimane.

Nel corso del dibattito, il Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro ha lanciato l’appello congiunto #CohesionAlliance alle istituzioni europee e ai governi nazionali per una “politica di coesione rinnovata dopo il 2027 che non lasci indietro nessuno”. L’appello enuncia i principi su cui dovrebbe basarsi la futura politica regionale dell’UE, affinché rimanga un pilastro fondamentale del modello di sviluppo dell’UE e la principale politica di investimento decentrata a lungo termine del futuro bilancio dell’UE.

 

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Pubblicato il Report del Gruppo di Esperti sul Futuro della Politica di Coesione

Il 20 Febbraio 2024 è stato presentato il report del Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello sul futuro della Politica di Coesione. Il report valuta il funzionamento della Politica di Coesione e include raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’UE.

Il Gruppo Indipendente di specialisti di alto livello è stato istituito dalla Commissaria per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira con lo scopo di approfondire le modalità per garantire che la Politica di Coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa nelle Regioni Europee, realizzando al contempo la transizione verde e digitale e aiutando le Regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso.

Il Rapporto è stato arricchito anche grazie a contributi accademici, documenti di input preparati dalla Commissione e presentazioni fatte da parte di diversi stakeholder.

LA STRUTTURA DEL RAPPORTO

Il Rapporto si basa su tre domande chiave che aiutano a riflettere sul futuro della Politica di Coesione dopo il 2027:

  • Perché la Politica di coesione è fondamentale per il futuro dell’Europa?
  • Cosa fa e cosa dovrebbe fare la Politica di coesione?
  • Come può la Politica di coesione adempiere meglio alla sua missione di coesione economica, sociale e territoriale nel contesto della transizione verde e digitale e del cambiamento demografico?

Da queste domande, il Gruppo Indipendente di esperti ha quindi formulato le seguenti raccomandazioni “La politica di coesione dovrebbe”:

  • essere maggiormente basata sui luoghi (place-based), con investimenti orientati al futuro e adattati ai punti di forza, alle sfide e alle esigenze specifiche di ciascuna regione;
  • promuovere un approccio olistico alla politica sociale, investendo maggiormente nello sviluppo del capitale umano e nell’integrazione sociale per prevenire e ridurre le disuguaglianze in tutti i territori;
  • utilizzare le capacità e le potenzialità locali per sviluppare opportunità future di crescita inclusiva e sostenibile attraverso la diversificazione e la collaborazione;
  • costruire istituzioni nazionali e regionali migliori, mettendo lo sviluppo delle capacità e l’innovazione sullo stesso piano degli investimenti in infrastrutture e capitale produttivo;
  • realizzare strategie di sviluppo più efficaci e inclusive utilizzando i principi di un forte partenariato e di una gestione condivisa, riunendo le parti interessate a diversi livelli di governo e della società civile;
  • collegare le regioni per sfruttare le opportunità globali e realizzare un’innovazione più sostenibile e resiliente;
  • diventare più basati sui risultati (performance-based), fondendo questo approccio con la sua dimensione territoriale;
  • essere meglio integrata nel sistema di governance economica;
  • snellire le procedure amministrative e adottare approcci più efficienti e di facile utilizzo per semplificare i processi; e
  • rimanere concentrata sulla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide più urgenti.

Il Gruppo, Presieduto dal professor Andrés Rodriguez-Pose e composto da rappresentanti del mondo accademico, delle autorità nazionali e regionali e della società civile a livello dell’UE, selezionati sulla base della loro esperienza in materia di politica di coesione, governance economica e sociale e integrazione europea, ha tenuto 10 riunioni su temi legati al futuro della politica di coesione. Le discussioni sono state trasmesse in streaming in diretta e sono disponibili online per garantire che tutte le parti interessate abbiano accesso alla ricchezza di informazioni prodotte e ai ricchi dibattiti tenuti tra i suoi membri.

 

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Relazione annuale sullo stato delle regioni e delle città nell’UE 9 ottobre 2023

Oggi, 9 ottobre 2023, il Comitato delle regioni ha pubblicato la sua relazione annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città, che offre una fotografia delle sfide più urgenti affrontate dalle regioni e dalle città in tutta Europa, nonché soluzioni concrete per orientare le decisioni politiche dell’UE.

La relazione sull’europa dalla prospettiva locale e regionale 

​Basato su studi originali commissionati dal Comitato Europeo delle Regioni, nonché su ricerche accademiche, contributi di altre istituzioni europee e documentazione open source, il Rapporto fornisce fatti e dati ai decisori politici e alle principali parti interessate. I principali risultati e raccomandazioni saranno ripresi nel discorso annuale sullo stato delle Regioni e delle Città nell’Unione Europea, che sarà pronunciato dal presidente del Comitato Europeo delle Regioni, Vasco Alves Cordeiro, il 9 ottobre 2023.​

La relazione di quest’anno si concentra sulle sfide più urgenti che le regioni e le città dell’UE si trovano ad affrontare. Dalle emergenze e crisi, come i disastri climatici, la guerra russa contro l’Ucraina o la carenza energetica, alla trasformazione a lungo termine attraverso la transizione verde e digitale, rafforzando al contempo la coesione, il Rapporto fornisce soluzioni e idee dal campo.

Il Rapporto contiene anche il “Barometro regionale e locale – Eurobarometro Flash”, che presenta le opinioni dei rappresentanti eletti di tutta Europa, intervistati in collaborazione con IPSOS, restituendo un’importante piattaforma per condividere le sfide e priorità che deve affrontare e raggiungere l’Europa.

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Per scaricare il report 2023 in italiano si prega di consultare il seguente LINK.