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Rapporto globale OMS: Maggiore connessione sociale per migliorare la salute pubblica

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un policy brief che evidenzia come il rafforzamento dei legami sociali rappresenti una priorità globale di salute pubblica.

In particolare, il documento sottolinea che l’isolamento sociale e la solitudine colpiscono una persona su quattro a livello globale aumentando significativamente il rischio di numerosi problemi di salute, tra cui malattie cardiovascolari, ictus, ansia, depressione e demenza.

Il rapporto dell’OMS: fattori di richiscio e raccomandazioni per MIGLIORARE LA CONNESSIONE SOCIALE

Il documento “From loneliness to social connection” evidenzia come una carente rete sociale aumenti del 30% il rischio di morte precoce, comportando anche gravi implicazioni economiche dovute a maggiori spese sanitarie, perdita di produttività e conseguenze sulla salute mentale. Il report segnala che la mancanza di legami sociali può essere dannosa quanto altri fattori di rischio noti, con un impatto paragonabile a quello del fumo, dell’obesità o dell’inquinamento atmosferico.

Inoltre, il policy brief sottolinea che investire in iniziative che favoriscono le connessioni sociali, come spazi pubblici accessibili, servizi di supporto comunitario e la promozione della partecipazione civica, rappresenta una strategia efficace e sostenibile per rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari.

Tra le principali raccomandazioni del documento si citano:

  • riconoscere la rete sociale come determinante fondamentale della salute;
  • adottare approcci multisettoriali per promuovere legami sociali in tutte le fasi della vita;
  • sviluppare politiche pubbliche e ambienti di vita che incentivino l’inclusione e le relazioni sociali;
  • integrare la prevenzione della solitudine nei servizi sanitari, educativi e comunitari.

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1 ottobre: Giornata internazionale delle persone anziane

Il 1° ottobre è celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Persone Anziane, un’occasione importante per riflettere sulla complessità dell’età avanzata e affrontare questioni cruciali legate alla salute e al benessere degli anziani. Quest’anno, in particolare, emerge un dato preoccupante: la solitudine tra gli anziani italiani è un problema crescente che colpisce un numero significativo di persone.

La Giornata Internazionale delle Persone Anziane, istituita nel 1990 dalle Nazioni Unite, offre l’opportunità di ricordare che lo sviluppo sostenibile può essere realizzato solo se include tutte le età. In questo contesto, è fondamentale dare spazio alle persone anziane in tutte le dimensioni dello sviluppo, compresa la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica. Questo approccio è cruciale nella lotta alla riduzione delle disuguaglianze.

I dati sulle persone anziane del sistema PASSI d’argento

Il sistema di sorveglianza PASSI d’Argento raccoglie costantemente informazioni sulla salute, la qualità di vita, gli stili di vita e le esigenze di cura e assistenza degli anziani in Italia. Esplora anche vari aspetti dell’invecchiamento sano e attivo, compresa la partecipazione alla vita sociale degli anziani, fornendo un quadro in continua evoluzione delle condizioni di salute e del benessere psico-sociale degli anziani nel Paese.

Secondo i dati della sorveglianza PASSI d’Argento (PdA), coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e raccolti nel biennio 2021-2022, il 15% degli anziani in Italia, ovvero più di 2 milioni di individui con 65 anni o più, vive in condizioni di rischio di isolamento sociale. Questo significa che durante una “settimana normale”, queste persone non incontrano né telefonano a nessuno e non partecipano ad attività sociali presso punti di incontro o aggregazione. Questo fenomeno coinvolge quasi 1 anziano su 3 in alcune regioni italiane, con un divario geografico evidente: le Regioni del Sud d’Italia sono le più colpite, con un tasso del 20% contro il 10% nel Nord e il 14% al Centro.

Per stimare il rischio di isolamento sociale, PASSI d’Argento considera sia la frequenza di punti di incontro e aggregazione che l’interazione sociale informale. In una settimana normale, emerge che il 16% degli anziani non incontra nessuno e il 76% non partecipa a nessuna attività sociale aggregativa.

L’analisi dei dati rivela che il rischio di isolamento sociale coinvolge sia uomini che donne, ma è più frequente tra coloro con livelli di istruzione più bassi e maggiori difficoltà economiche. Inoltre, l’isolamento sociale è associato a una serie di problemi di salute, tra cui una percezione negativa della propria salute, insoddisfazione della condizione di vita, disabilità, sintomi depressivi, ospedalizzazioni più frequenti e perdita di autonomia nelle attività quotidiane. Anche l’inattività fisica e una cattiva alimentazione sono correlati all’isolamento sociale.

Isolamento delle persone anziane, tra rischi e sfide per la salute pubblica

L’isolamento sociale tra gli anziani può incidere notevolmente sulla loro qualità di vita. Va oltre la sfera delle relazioni sociali, compromettendo le attività quotidiane e il soddisfacimento delle principali necessità. La comunità scientifica identifica l’isolamento sociale come uno dei fattori di rischio anche per la demenza, rendendo questa sfida ancora più urgente.

In aggiunta, l’isolamento sociale tra le persone anziane non riguarda solo il benessere individuale, ma ha un impatto significativo sulla società nel suo complesso. Aumenta la domanda di servizi sanitari, assistenza a lungo termine e supporto sociale, imponendo una pressione finanziaria considerevole sui sistemi sanitari e sociali.

È evidente che l’isolamento sociale tra gli anziani è un problema complesso e multifattoriale che richiede attenzione immediata. Le politiche di salute pubblica devono concentrarsi sulla prevenzione e sulla gestione di questa sfida crescente per garantire una migliore salute e benessere agli anziani e per ridurre il costo sociale associato.

Creare una società inclusiva in cui gli anziani possano continuare a contribuire in modo significativo è fondamentale per affrontare questa sfida. Inoltre, migliorare l’accesso agli strumenti tecnologici può contribuire a combattere l’isolamento sociale, consentendo agli anziani di mantenere connessioni sociali, accedere a servizi online e monitorare la propria salute in modo più efficace.

In conclusione, la Giornata Internazionale delle Persone Anziane ci ricorda che l’invecchiamento della popolazione è una sfida che dobbiamo affrontare con attenzione e soluzioni concrete. Promuovere la partecipazione sociale, prevenire l’isolamento e garantire una migliore qualità di vita per le persone anziane dovrebbero essere obiettivi prioritari per la società e le istituzioni.

 

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