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OCSE: Pubblicato il rapporto Health at a glance 2023

Si è tenuto l’appuntamento biennale con Health at a glance 2023, con l’elaborazione e pubblicazione del rapporto elaborato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) in collaborazione con la Commissione europea, che ha avuto l’obiettivo di “gettare uno sguardo” sulla situazione sanitaria nei Paesi dell’UE e misurare gli eventuali progressi dei “sistemi salute” guardandone l’efficacia, l’accessibilità e la resilienza sulla base di dati e indicatori liberamente accessibili.

Gli indicatori fondamentali sulla salute della popolazione mostrano i perduranti effetti della pandemia. Nei Paesi OCSE l’aspettativa di vita è diminuita in media di 0,7 anni tra il 2019 e il 2021 e i dati provvisori per il 2022, pur indicando una ripresa in alcuni Paesi, registrano un’aspettativa di vita al di sotto dei livelli pre-pandemia in 28 Paesi. Il nostro Paese si trova al nono posto della classifica della speranza di vita, con una media di 82,7 anni, insieme al Lussemburgo, a fronte di una media Ocse di 80,3. Sopra l’Italia troviamo: Giappone (84,5), Svizzera (83,9), Corea (83,6), Australia (83,3), Spagna (83,3), Norvegia (83,2), Islanda (83,2) e Svezia (83,1).

Il rapporto registra anche che il progressivo invecchiamento della popolazione produce inevitabilmente un aumento della domanda di operatori sanitari e di assistenza a lungo termine. Al contempo, però, il peggioramento delle condizioni di lavoro ha indebolito la capacità attrattiva delle professioni sanitarie. Nei Paesi Ocse, il 57% dei medici e degli infermieri ospedalieri ritiene che i livelli di personale e i ritmi di lavoro non siano sicuri.

L’Health at a Glance conferma anche la persistenza della difficoltà all’accesso all’assistenza sanitaria, nonostante la copertura universale prevista nella maggior parte dei paesi OCSE, poiché le lacune nella protezione finanziaria rendono difficile l’accesso all’assistenza sanitaria per le famiglie a basso reddito. Infarti, ictus e altre malattie circolatorie continuano ad essere la principale causa di morte causando più di un decesso su quattro nel 2021, mentre il Covid-19 ha causato il 7% di tutti i decessi. Permane il dato (che solleva molti interrogativi sulle scelte di politica sanitaria bei Paesi avanzati) secondo il quale quasi un terzo di tutti i decessi avrebbe potuto essere evitato attraverso una prevenzione e interventi sanitari più efficaci e tempestivi.

Secondo il rapporto OCSE, la qualità dell’assistenza sanitaria è migliorata in termini di sicurezza ed efficacia, con una maggiore attenzione alla persona, sulla quale vengono sempre di più centrati i servizi e le prestazioni. Da registrare anche il miglioramento qualitativo della prescrizione nelle cure primarie nella maggior parte dei Paesi, con riduzioni del volume medio di antibiotici, oppioidi e prescrizioni a lungo termine di anticoagulanti.

Infine, l’edizione di Health at a Glance 2023 include un focus speciale sulla salute digitale e sul suo potenziale di trasformare i sistemi sanitari.

Per visualizzare il rapporto si prega di cliccare QUI.

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Salute mentale

Rapporto del Parlamento europeo sulla salute mentale

Il Parlamento Europeo sta lavorando al suo primo rapporto sulla salute mentale, e durante il secondo dibattito della commissione SANT sul rapporto, la relatrice portoghese Sara Cerdas ha annunciato che ha ricevuto 524 emendamenti e che si è svolto il primo incontro con i relatori ombra.

 

Dai commenti dei relatori ombra è emerso chiaramente che c’è un generale accordo sulla necessità di identificare i gruppi vulnerabili per prevenire e trattare i problemi di salute mentale e garantire che l’azione sulla salute mentale abbia un focus estremamente ampio.

Durante il dibattito, è stata inoltre data priorità alla salute mentale dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Tuttavia, sono stati menzionati dai deputati europei anche le donne a rischio di violenza, l’effetto della mascolinità tossica sugli uomini, le minoranze etniche, l’incitamento all’odio e la violenza contro le persone LGBTQIA+, i lavoratori colpiti dallo stress e gli anziani.

IL PANORAMA EUROPEO

Prima della pandemia di COVID-19, la Commissione europea stimava che circa 84 milioni di persone in Europa fossero affette da problemi di salute mentale. Mentre la pandemia ha portato a un ulteriore declino della salute mentale, in particolare tra i giovani, altri eventi importanti come la crisi climatica e l’invasione russa dell’Ucraina stanno esacerbando la situazione.

Durante la presentazione di una comunicazione sulla salute mentale di giugno 2023, la Commissione europea ha stimato che il costo della “non azione” in materia di salute mentale ammonta a 600 miliardi di euro ogni anno.

La salute mentale degli europei è in declino da anni e si è aggravata durante la pandemia di COVID-19. Per questo, la commissione sanitaria del Parlamento Europeo ha elaborato il primo rapporto sulla salute mentale per i legislatori.

 

COME TUTELARE LA SALUTE MENTALE

Per combattere lo stigma e promuovere l’alfabetizzazione sulla salute mentale, la prevenzione, i trattamenti accessibili, il rafforzamento delle capacità, maggiori finanziamenti e investimenti in ulteriori ricerche, sono necessarie molte azioni.

Uno dei principali problemi evidenziati è stato quello relativo al monitoraggio dei problemi di salute mentale. Questo è stato recentemente sollevato a giugno, quando deputati europei e stakeholder hanno messo in guardia sui notevoli problemi nella raccolta di dati sulla salute mentale tra i giovani, che impediscono di comprendere la reale portata del problema.

 

Cerdas e altri deputati europei hanno dichiarato di sperare che il prossimo Spazio europeo dei dati sanitari (EHDS) possa contribuire a cambiare questa situazione.

“Dobbiamo incoraggiare la raccolta dei dati per la condivisione e trovare lacune nelle informazioni e nelle conoscenze. L’EHDS può essere una grande spinta in questa direzione”, ha detto Cerdas. Diversi deputati europei hanno chiesto alla Commissione di elaborare una strategia dell’UE sulla salute mentale e di istituire un anno europeo per la salute mentale. Tuttavia, a giudicare dal rappresentante della Commissione durante la riunione della commissione, ciò non sembrava rientrare nei piani.

Artur Furtado, capo dell’unità per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute presso la DG SANTE, ha sottolineato che sono state intraprese azioni in materia di salute mentale durante l’Anno europeo delle competenze di quest’anno e l’Anno europeo della gioventù dello scorso anno. Furtado ha fatto riferimento a 1,23 miliardi di euro di opportunità di investimento identificate nella comunicazione della Commissione di giugno sulla salute mentale, che considera “un punto di partenza per un nuovo approccio” e che ora è il momento di “promuovere l’attuazione sul campo”.

 

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