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29 giugno: giornata mondiale della Sclerodermia

La sclerodermia, o sclerosi sistemica, è una malattia cronica del tessuto connettivo che viene spesso classificata come autoimmune.

Il termine ” Sclerodermia” deriva dal greco “sclero” che significa “duro” e dal latino “derma”, ossia “pelle”. Questa denominazione si riferisce all’indurimento della pelle, uno dei segni più distintivi della patologia. La Sclerodermia può manifestarsi in modi diversi a seconda dell’individuo e non è una malattia contagiosa, infettiva, cancerosa o maligna.

La Federazione FESCA ha promosso nel 2024 la campagna mondiale per la giornata della Sclerodermia, denominata “Trova la luce per fiorire – Find the Light to Bloom”. In particolare, quest’anno l’attenzione è concentrata sul miglioramento dell’esperienza quotidiana dei pazienti con la Sclerodermia attraverso l’empowerment della comunità.

Sintomi della sclerodermia: il fenomeno di Raynaud

Uno dei sintomi più frequenti della sclerodermia è il fenomeno di Raynaud, che provoca cambiamenti di colore nelle dita, diventando bianche o blu in risposta a emozioni intense o al freddo. La malattia presenta un’ampia varietà di sintomi, che possono variare notevolmente in gravità e manifestazioni da persona a persona. Un trattamento tempestivo e adeguato è essenziale per minimizzare i sintomi e prevenire danni irreversibili, anche nei casi inizialmente lievi.

Diagnosi della sclerodermia

La diagnosi della sclerodermia spesso richiede il coinvolgimento di reumatologi, specialisti in malattie autoimmuni e dermatologi. Gli esami diagnostici includono test del sangue e altre indagini specifiche in base agli organi coinvolti.

Cause della sclerodermia

Le cause esatte della sclerodermia sono ancora sconosciute, ma la ricerca è in corso. È noto che la malattia implica una sovrapproduzione di collagene, ma i fattori scatenanti non sono ancora stati identificati con precisione.

La maggior parte delle persone con sclerodermia non ha familiari affetti dalla stessa malattia e non trasmette la patologia ai propri figli. Tuttavia, esiste un gene di suscettibilità che può aumentare il rischio di sviluppare la sclerodermia, sebbene la presenza del gene da sola non sia sufficiente a causare la malattia.

Trattamento della sclerodermia

Attualmente, non esiste una cura definitiva per la sclerodermia, ma sono disponibili numerosi trattamenti per alleviare i sintomi. Alcuni trattamenti mirano a ridurre l’attività del sistema immunitario. Nei casi meno gravi, alcuni pazienti potrebbero non necessitare di farmaci e, talvolta, è possibile sospendere il trattamento quando la malattia non è più attiva. A causa della variabilità della malattia, i trattamenti sono altamente personalizzati.

 

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7 Aprile: Giornata mondiale della Salute

Ogni 7 aprile, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale della Salute, un’occasione che risale al 1948, quando l’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito questa commemorazione attraverso una risoluzione significativa (WHA/A.2/Res.35).

Da allora, questa giornata ha rappresentato un faro per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi cruciali della sanità a livello globale.

Giornata Mondiale della Salute 2024:

Il tema della giornata di quest’anno, giunta alla sua 76esima edizione, “La mia salute, un mio diritto“, sottolinea l’urgente necessità di affrontare le disuguaglianze pervasive che influenzano la salute delle persone in tutto il mondo. In un contesto geopolitico minato da conflitti armati e dall’inquinamento (il quale si stima sia responsabile di una morte ogni 5 secondi nel nostro pianeta) sono più di 4,5 miliardi le persone che non erano coperti da servizi sanitari essenziali nel 2021, ben più della metà della popolazione mondiale.

Il Consiglio dell’OMS sull'”Economia della Salute per Tutti” ha rilevato che almeno 140 paesi riconoscono il diritto alla salute nella loro costituzione. Tuttavia, i paesi non stanno promulgando e attuando leggi per garantire che le loro popolazioni abbiano diritto ad accedere ai servizi sanitari.

A tal proposito, il tema di quest’anno è stato scelto proprio per difendere il diritto di tutti, ovunque, ad avere accesso a servizi sanitari di qualità, istruzione e informazioni, nonché ad acqua potabile, aria pulita, buona nutrizione, alloggi di qualità, condizioni di lavoro dignitose e libertà da discriminazioni.

 

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28 gennaio: Giornata mondiale della lebbra

Ogni ultima domenica del mese di gennaio viene celebrata la Giornata Mondiale della Lebbra, l’edizione di quest’anno è prevista per il 28 gennaio. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi decenni, il numero di casi di lebbra ha registrato un aumento del 23,8% a livello globale nel 2023. Più del 70% di questi casi proviene dal sud est asiatico. Sebbene il dato non sia ancora allarmante, è fondamentale mantenere l’attenzione su questa malattia.

L’infezione cronica nota come lebbra o morbo di Hansen è causata dal Mycobacterium leprae, virus che colpisce la pelle, i nervi, le superfici mucose del tratto respiratorio superiore e gli occhi. La malattia può manifestarsi in tutte le fasce d’età, dalla prima infanzia alla vecchiaia. Fortunatamente, oggigiorno la lebbra è curabile e il trattamento precoce può prevenire la disabilità associata.

Giornata mondiale della lebbra 2024: Battere la lebbra

Il tema della Giornata mondiale della lebbra 2024 è “Battere la lebbra“. Questo tema racchiude il duplice obiettivo della giornata: sradicare lo stigma associato alla lebbra e promuovere la dignità delle persone colpite dalla malattia.

Il tema “Battere la lebbra” serve come un potente promemoria della necessità di affrontare gli aspetti sociali e psicologici della lebbra, insieme agli sforzi medici per eliminare la malattia. Chiede un mondo in cui la lebbra non sia più una fonte di stigma, ma piuttosto un’opportunità per dimostrare compassione e rispetto per tutti gli individui.

 

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Salute mentale

10 ottobre: Giornata mondiale della salute mentale

Oggi, 10 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un evento dedicato a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alla salute mentale in tutto il mondo. Questa giornata, istituita per la prima volta nel 1992, è promossa dalla World Federation of Mental Health (Federazione Mondiale della Salute Mentale) ed è supportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Il tema centrale della campagna di quest’anno della Giornata Mondiale della Salute Mentale è “La salute mentale è un diritto universale“. Questo messaggio riflette l’importanza della salute mentale come diritto umano fondamentale. Una buona salute mentale è cruciale per il nostro benessere generale, ma secondo i dati dell’OMS una persona su otto in tutto il mondo vive con condizioni di salute mentale che possono avere un impatto negativo significativo sulla loro salute fisica, il loro benessere psicologico, le relazioni interpersonali e le loro opportunità economiche. Questo problema riguarda anche un numero crescente di adolescenti e giovani.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023

La Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023 rappresenta un’occasione unica per le persone e le comunità di unirsi sotto il motto “La salute mentale è un diritto umano universale”, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza, migliorare la conoscenza e promuovere azioni concrete per proteggere e promuovere la salute mentale come un diritto universale.

 

Ogni individuo, indipendentemente da dove si trovi nel mondo, ha il diritto inalienabile di godere del più alto livello possibile di salute mentale. Questo include il diritto a essere protetto da fattori che mettono a rischio la salute mentale, il diritto di accedere a cure di salute mentale di alta qualità, accessibili e accettabili, e il diritto di vivere liberi, indipendenti e inclusi nella comunità.

 

È essenziale comprendere che avere problemi di salute mentale non debba mai essere motivo di violazione dei diritti umani o di esclusione sociale. Tuttavia, in tutto il mondo, le persone con disturbi mentali continuano a subire violazioni dei loro diritti umani. Molti sono oggetto di discriminazione e esclusione dalla vita comunitaria, mentre altri non riescono ad accedere alle cure di salute mentale di cui necessitano o ricevono cure che non rispettano i loro diritti umani.

 

Tanto l’OMS, quanto le istituzioni europee e quelle italiane hanno nell’ultimo anno intensificato gli sforzi per affrontare uno dei temi sanitari più importanti del nostro tempo.

 

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1 ottobre: Giornata internazionale delle persone anziane

Il 1° ottobre è celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Persone Anziane, un’occasione importante per riflettere sulla complessità dell’età avanzata e affrontare questioni cruciali legate alla salute e al benessere degli anziani. Quest’anno, in particolare, emerge un dato preoccupante: la solitudine tra gli anziani italiani è un problema crescente che colpisce un numero significativo di persone.

La Giornata Internazionale delle Persone Anziane, istituita nel 1990 dalle Nazioni Unite, offre l’opportunità di ricordare che lo sviluppo sostenibile può essere realizzato solo se include tutte le età. In questo contesto, è fondamentale dare spazio alle persone anziane in tutte le dimensioni dello sviluppo, compresa la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica. Questo approccio è cruciale nella lotta alla riduzione delle disuguaglianze.

I dati sulle persone anziane del sistema PASSI d’argento

Il sistema di sorveglianza PASSI d’Argento raccoglie costantemente informazioni sulla salute, la qualità di vita, gli stili di vita e le esigenze di cura e assistenza degli anziani in Italia. Esplora anche vari aspetti dell’invecchiamento sano e attivo, compresa la partecipazione alla vita sociale degli anziani, fornendo un quadro in continua evoluzione delle condizioni di salute e del benessere psico-sociale degli anziani nel Paese.

Secondo i dati della sorveglianza PASSI d’Argento (PdA), coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e raccolti nel biennio 2021-2022, il 15% degli anziani in Italia, ovvero più di 2 milioni di individui con 65 anni o più, vive in condizioni di rischio di isolamento sociale. Questo significa che durante una “settimana normale”, queste persone non incontrano né telefonano a nessuno e non partecipano ad attività sociali presso punti di incontro o aggregazione. Questo fenomeno coinvolge quasi 1 anziano su 3 in alcune regioni italiane, con un divario geografico evidente: le Regioni del Sud d’Italia sono le più colpite, con un tasso del 20% contro il 10% nel Nord e il 14% al Centro.

Per stimare il rischio di isolamento sociale, PASSI d’Argento considera sia la frequenza di punti di incontro e aggregazione che l’interazione sociale informale. In una settimana normale, emerge che il 16% degli anziani non incontra nessuno e il 76% non partecipa a nessuna attività sociale aggregativa.

L’analisi dei dati rivela che il rischio di isolamento sociale coinvolge sia uomini che donne, ma è più frequente tra coloro con livelli di istruzione più bassi e maggiori difficoltà economiche. Inoltre, l’isolamento sociale è associato a una serie di problemi di salute, tra cui una percezione negativa della propria salute, insoddisfazione della condizione di vita, disabilità, sintomi depressivi, ospedalizzazioni più frequenti e perdita di autonomia nelle attività quotidiane. Anche l’inattività fisica e una cattiva alimentazione sono correlati all’isolamento sociale.

Isolamento delle persone anziane, tra rischi e sfide per la salute pubblica

L’isolamento sociale tra gli anziani può incidere notevolmente sulla loro qualità di vita. Va oltre la sfera delle relazioni sociali, compromettendo le attività quotidiane e il soddisfacimento delle principali necessità. La comunità scientifica identifica l’isolamento sociale come uno dei fattori di rischio anche per la demenza, rendendo questa sfida ancora più urgente.

In aggiunta, l’isolamento sociale tra le persone anziane non riguarda solo il benessere individuale, ma ha un impatto significativo sulla società nel suo complesso. Aumenta la domanda di servizi sanitari, assistenza a lungo termine e supporto sociale, imponendo una pressione finanziaria considerevole sui sistemi sanitari e sociali.

È evidente che l’isolamento sociale tra gli anziani è un problema complesso e multifattoriale che richiede attenzione immediata. Le politiche di salute pubblica devono concentrarsi sulla prevenzione e sulla gestione di questa sfida crescente per garantire una migliore salute e benessere agli anziani e per ridurre il costo sociale associato.

Creare una società inclusiva in cui gli anziani possano continuare a contribuire in modo significativo è fondamentale per affrontare questa sfida. Inoltre, migliorare l’accesso agli strumenti tecnologici può contribuire a combattere l’isolamento sociale, consentendo agli anziani di mantenere connessioni sociali, accedere a servizi online e monitorare la propria salute in modo più efficace.

In conclusione, la Giornata Internazionale delle Persone Anziane ci ricorda che l’invecchiamento della popolazione è una sfida che dobbiamo affrontare con attenzione e soluzioni concrete. Promuovere la partecipazione sociale, prevenire l’isolamento e garantire una migliore qualità di vita per le persone anziane dovrebbero essere obiettivi prioritari per la società e le istituzioni.

 

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11 luglio: giornata mondiale della popolazione

Nel 1989, con la decisione 89/46, il Consiglio Direttivo del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP – United Nations Development Programme) ha stabilito che l’11 luglio di ogni anno si celebri la Giornata Mondiale della Popolazione. Tale decisione è stata presa con l’obiettivo di evidenziare l’importanza di dedicare un ruolo centrale alle questioni demografiche nei piani e nei programmi di sviluppo globali.

A partire dal XIX secolo, nei paesi più sviluppati si è verificata una riduzione senza precedenti del tasso di mortalità, che è diminuito drasticamente nel corso del XX secolo. Tra il 1800 e il 2005, l’aspettativa di vita è passata da 30 a 67 anni, portando a una rapida crescita della popolazione. Infatti, la popolazione mondiale è passata da 1 miliardo nel 1810 a oltre 8 miliardi nel 2022. L’aumento dell’aspettativa di vita rappresenta senza dubbio una delle maggiori conquiste dell’umanità.

Negli ultimi 200 anni, la popolazione mondiale è cresciuta sette volte più rapidamente rispetto agli anni precedenti. Questo incremento esponenziale è stato causato dall’urbanizzazione, dall’aumento dell’aspettativa di vita in età fertile e, di conseguenza, dall’aumento dei tassi di fertilità. Attualmente, secondo l’UNFPA (United Nations Population Fund), la popolazione mondiale si attesta intorno a 8 miliardi di persone. La crescita della popolazione fino a superare i 9 miliardi entro il 2050 dipenderà principalmente dalle future tendenze di fertilità e dalle politiche messe in atto oggi.

Giornata della popolazione 2023: il tema di quest’anno

Il tema scelto per quest’anno è “Un mondo di 8 miliardi: verso un futuro resiliente per tutti”. Questa tematica offre l’opportunità di riflettere sulla popolazione del pianeta, sui suoi equilibri e sulle sue disuguaglianze, nell’ottica di uno sviluppo globale equo e sostenibile. La crescita costante della popolazione solleva grandi interrogativi riguardo ai diritti e alla sostenibilità: rappresenta una risorsa o un problema?

I progressi medici, scientifici e le innovazioni tecnologiche hanno contribuito e continueranno a garantire condizioni di vita più lunghe, sane e sicure. In un mondo ideale, 8 miliardi di persone rappresentano un enorme contributo per costruire società più giuste e attente ai diritti di tutti. Tuttavia, questa prospettiva di benessere deve confrontarsi con sfide ancora aperte, come il cambiamento climatico, le disuguaglianze e la discriminazione basata sull’etnia, la classe sociale, la religione, il genere, l’orientamento sessuale e la disabilità. L’obiettivo ultimo deve essere garantire l’accesso universale all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’acqua, al cibo e all’energia.

Inoltre, sebbene l’aspettativa di vita sia aumentata, le statistiche globali evidenziano una diminuzione dei tassi di fertilità. All’inizio degli anni ’70, le donne avevano in media 4,5 figli ciascuna, mentre nel 2015 la fertilità totale nel mondo era scesa a meno di 2,5 figli per donna. Pertanto, il mondo si sta avviando verso una popolazione più numerosa, ma con una prospettiva di invecchiamento.

Le sfide della popolazione mondiale e la risposta dell’ONU

Questi dati delineano un quadro articolato e complesso in continua evoluzione. Tale quadro può rappresentare una grande risorsa per il futuro o, al contrario, determinare una condanna per il pianeta. Il punto cruciale risiede nelle scelte politiche a livello globale e nella responsabilità civica a livello individuale. In ogni caso, ogni decisione e comportamento dovrebbe tenere conto del quadro demografico generale e dei suoi fenomeni: quanti sono gli abitanti del pianeta, come sono distribuiti, quanti anni hanno e quanti altri verranno dopo di loro.

In questo contesto, l’Agenda 2030, il programma delle Nazioni Unite che mira a costruire un pianeta sostenibile per il presente e il futuro, rappresenta uno strumento fondamentale per limitare e orientare lo sviluppo in risposta al fenomeno della crescita demografica globale e ai suoi effetti.

Il controllo e la pianificazione del cambiamento demografico rappresentano prerequisiti essenziali per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. I paesi hanno la possibilità di influenzare l’andamento demografico attraverso politiche sociali ed economiche. In quest’ottica, le Nazioni Unite collaborano con i governi per promuovere l’educazione sessuale nelle scuole e nelle comunità mediante corsi di formazione.

 

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25 giugno: giornata mondiale della vitiligine

Il 25 giugno 2023 si celebra in Italia e nel mondo, da oramai 13 anni, la Giornata mondiale della vitiligine, un’alterazione cutanea caratterizzata da macchie chiare o bianche sulla pelle, che nel nostro Paese colpisce circa 330mila persone. L’obiettivo di questa giornata è sensibilizzare e informare il pubblico su questa condizione cutanea che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Durante questa giornata, si promuovono la comprensione, l’accettazione e il sostegno per coloro che vivono con la vitiligine.

Che cos’è la vitiligine

La vitiligine è un’alterazione cromatica della pelle dovuta ad una malattia generalmente autoimmune, definita in gergo medico come depigmentazione cutanea. L’origine è tuttavia sconosciuta e sembrerebbe causata da una reazione eccessiva del sistema di difesa dell’organismo che attacca per errore i melanociti, cellule produttrici della melanina, il pigmento che determina il colore naturale della pelle, causando così la presenza di macchie cutanee ben circoscritte dette ipocromiche.

La vitiligine affligge tra lo 0,5 e l’1% della popolazione mondiale, senza particolari distinzioni fra sesso o etnia, e può manifestarsi in qualsiasi momento nell’arco della propria vita, sebbene generalmente si manifesti entro i primi 20 anni di vita.

La vitiligine non è né dolorosa né contagiosa, non nuoce alla salute, ha un andamento rapido e può colpire qualsiasi area della pelle, sebbene si manifesti generalmente su viso, collo, mani e nelle zone caratterizzate da pieghe cutanee. È vero però che essendo una zona particolarmente carente di melanina, occorre applicare delle creme con fattore di protezione molto alto nel momento in cui ci si espone al sole, per via della vulnerabilità verso eventuali scottature solari e limitare il rischio di manifestazioni tumorali della pelle.

La patologia si è legata nel tempo ad un fattore di stigmatizzazione sociale rilevante, che ha portato coloro che ne fossero affetti a soffrirne psicologicamente e ad esserne discriminati. Tuttavia, negli ultimi anni numerose campagne di sensibilizzazione hanno aiutato a ritrovare parte dell’autostima e ad integrare socialmente questa patologia.

Come si manifesta e tipi di vitiligine

La vitiligine inizia spesso con la comparsa di chiazze chiare sulla pelle, con il centro più bianco rispetto alla zona circostante. Il bordo può essere liscio o irregolare contornato da una area più scura, detta iperpigmentata.

Se sotto la pelle colpita sono presenti dei vasi sanguigni, la chiazza può essere leggermente rosa. La vitiligine si sviluppa in modo diverso da persona a persona: in alcuni, le macchie bianche sono poche e piccole; in altri, occupano aree estese del corpo. Occasionalmente possono dare prurito e, di solito, sono permanenti.

Per ciò che concerne i tipi di vitiligine, essa è classificata in base alla distribuzione delle macchie. I due tipi principali sono:

  • vitiligine non-segmentale, detta anche bilaterale o vitiligine generalizzata, dove le macchie depigmentate appaiono su entrambi i lati del corpo in modo simmetrico. Possono comparire su:
    • dorso delle mani
    • braccia
    • pelle intorno alle aperture (occhi, bocca, genitali, ano)
    • ginocchia
    • gomiti
    • piedi

La vitiligine non-segmentale è il tipo più comune e riguarda circa 9 persone su 10 malate di vitiligine

  • vitiligine segmentale, detta anche unilaterale o vitiligine localizzata. La vitiligine segmentale non è simmetrica e le macchie bianche della pelle interessano solo una zona del corpo. È molto meno comune della vitiligine bilaterale e rappresenta solo il 10% di tutte le forme di vitiligine. Compare soprattutto nei bambini.

In rari casi, è possibile che la vitiligine interessi tutto il corpo ed è nota come vitiligine universale o completa.

 

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7 giugno 2023: giornata mondiale della Sicurezza Alimentare

Con una risoluzione del 2018, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite diede vita alla Giornata mondiale sulla sicurezza alimentare, iniziativa che è stata istituita il 7 giugno di ogni anno. Lo scopo è quello di attrarre l’attenzione e stimolare la prevenzione, per gestire i rischi derivanti dall’alimentazione e contribuire alla salute della popolazione mondiale.

Sicurezza alimentare: i numeri

Ogni anno, si stima che più di 600 milioni di persone contraggano circa 200 tipi di malattie di origine alimentare, acuendo il divario sociale delle categorie più indifese, dal momento che ricade in maniera più pesante specialmente su giovani e sugli indigenti.

In aggiunta, le malattie di origine alimentare sono responsabili di più di 420.000 morti evitabili ogni anno. Per questo motivo, l’OMS e la FAO promuovono congiuntamente l’osservanza della Giornata Mondiale della Sicurezza alimentare, in collaborazione con gli stati membri e le associazioni del settore.

La giornata del 2023 sulla Sicurezza Alimentare

Il tema scelto per quest’anno “Gli standard alimentari salvano la vita”, vuole sottolineare che la produzione e il consumo di cibo sicuro hanno benefici immediati e a lungo termine sia per le persone, che per il pianeta e l’economia.

La disponibilità di cibo sicuro e sano per tutti può essere sostenuta nel futuro, abbracciando le innovazioni digitali, avanzando soluzioni scientifiche ma sempre onorando le conoscenze tradizionali che hanno superato la prova del tempo. I nostri sistemi alimentari devono produrre abbastanza cibo sicuro per tutti.

Riconoscere le connessioni sistemiche tra la salute delle persone, degli animali, delle piante, dell’ambiente e dell’economia aiuterà a soddisfare i bisogni del futuro e di una popolazione mondiale in costante crescita. Le azioni locali basate su soluzioni eque, spesso nuove, e su una collaborazione multisettoriale rafforzata sono essenziali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

L’edizione coincide anche con il 60esimo anniversario del Codex Alimentarius.

Cos’è il Codex Alimentarius e perché è centrale nella sicurezza alimentare

Il Codex Alimentarius, o “Codice alimentare” è una raccolta di standard, linee guida e codici di condotta adottati dalla Commissione del Codex Alimentarius. La Commissione, nota anche come CAC, è la parte centrale del programma congiunto FAO/OMS per gli standard alimentari ed è stata istituita dalla FAO e dall’OMS per proteggere la salute dei consumatori e promuovere pratiche eque nel commercio alimentare. La Commissione, ha tenuto la sua prima riunione nel 1963.

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