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MeND Survey OMS: crisi di salute mentale tra gli operatori sanitari europei

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità – Ufficio regionale per l’Europa (OMS/Europa) ha pubblicato i risultati del Mental Health of Nurses and Doctors (MeND) Survey, la più grande survey mai realizzata sulla salute mentale del personale sanitario in Europa.
Lo studio ha raccolto e analizzato oltre 90.000 risposte provenienti dai 27 Stati membri dell’Unione europea, oltre a Islanda e Norvegia, rivelando un quadro allarmante: un medico o infermiere su tre presenta sintomi di depressione o ansia, e uno su dieci ha avuto pensieri suicidari passivi nelle due settimane precedenti all’indagine.

MeND: Condizioni di lavoro e rischi psicosociali in aumento

Dalla MeND survey emerge che un terzo dei professionisti sanitari ha subito minacce o episodi di violenza sul luogo di lavoro nell’ultimo anno, e il 10% ha sperimentato violenza fisica o molestie sessuali.
Il 25% dei medici lavora più di 50 ore a settimana, mentre circa un terzo dei medici e un quarto degli infermieri operano con contratti temporanei, una condizione che alimenta insicurezza e stress.

Le condizioni di lavoro precarie, unite a turni notturni e orari prolungati, sono fortemente associate a disturbi mentali e comportamenti suicidari. In media, i professionisti sanitari mostrano una prevalenza doppia di pensieri suicidari rispetto alla popolazione generale.

Il personale sanitario sotto pressione, ma ancora motivato

Nonostante le difficoltà, il 75% dei medici e il 66% degli infermieri della MeND survey dichiara di provare un forte senso di scopo e soddisfazione nel proprio lavoro. Questo dato conferma la dedizione del personale sanitario, ma sottolinea anche la necessità di un sostegno mirato e continuo per salvaguardare il loro benessere e garantire cure di qualità ai pazienti.

Secondo il report, fino al 40% dei lavoratori con sintomi depressivi ha usufruito di congedi per malattia nell’ultimo anno, e tra l’11% e il 34% sta valutando di abbandonare la professione. Ciò potrebbe aggravare la carenza di personale, con conseguenze dirette sulla qualità e sull’accessibilità delle cure.

Sette azioni urgenti per proteggere la salute mentale del personale sanitario

Il rapporto individua sette priorità di intervento immediato per gli Stati europei:

  1. Adottare una politica di tolleranza zero verso la violenza nei luoghi di cura.
  2. Migliorare la prevedibilità e flessibilità dei turni di lavoro.
  3. Gestire equamente gli straordinari e promuovere una cultura organizzativa positiva.
  4. Ridurre i carichi di lavoro eccessivi.
  5. Formare e responsabilizzare i dirigenti sanitari.
  6. Ampliare l’accesso a servizi di supporto psicologico confidenziali e privi di stigma.
  7. Effettuare un monitoraggio periodico del benessere degli operatori sanitari.

L’OMS avverte che, senza interventi strutturali, l’Europa rischia di affrontare entro il 2030 una carenza di quasi un milione di operatori sanitari, aggravando ulteriormente le disuguaglianze di accesso alle cure.

Verso sistemi sanitari più sicuri e resilienti

Il rapporto MeND si inserisce nel più ampio progetto OMS/Commissione europea Addressing mental health challenges in the European Union, Iceland and Norway”, e conferma l’urgenza di investire nel capitale umano come pilastro della sicurezza sanitaria. Migliorare le condizioni di lavoro e ridurre i fattori di stress cronico non è solo una questione etica, ma una condizione essenziale per garantire la resilienza dei sistemi sanitari europei e la qualità dell’assistenza ai cittadini.

 

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BeWell: estesa la consultazione sulla Skills Strategy per il settore sanitario

Il settore sanitario sta affrontando trasformazioni profonde, spinte dall’innovazione digitale e dalle sfide ambientali. Per supportare i professionisti nell’acquisizione delle competenze necessarie, il progetto BeWell ha sviluppato la BeWell Skills Strategy un piano strategico per la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze sanitarie in chiave digitale e sostenibile.

L’iniziativa nasce nell’ambito del Pact for Skills Large-Scale Partnership (LSP) per gli Ecosistemi Sanitari, una rete di attori impegnati a migliorare la preparazione dei professionisti della salute attraverso un approccio collaborativo ed evidence-based.

Un processo partecipativo per una strategia efficace

Il percorso di sviluppo della BeWell Skills Strategy prevede due fasi principali:

  • La prima versione, elaborata grazie all’expertise dei membri del consorzio BeWell e basata su un’analisi approfondita delle competenze richieste, è ora aperta alla consultazione pubblica. Sarà ampiamente condivisa per raccogliere i contributi di tutti gli stakeholder.
  • Parallelamente, il progetto BeWell testerà nuove qualificazioni professionali, i cui risultati, insieme ai feedback raccolti nella consultazione, saranno integrati nella seconda e ultima versione della strategia, prevista per la pubblicazione a giugno 2026.
Chi può partecipare alla consultazione di BeWell?

La consultazione è stata estesa ed è aperta a tutti gli attori chiave del settore sanitario, tra cui:

  • Professionisti della salute
  • Ricercatori e docenti
  • Pazienti e associazioni di pazienti
  • Decisori politici e istituzioni
  • Rappresentanti dell’industria e altri stakeholder rilevanti

 

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