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Union of Skills: il piano dell’UE per potenziare le competenze

La Commissione Europea ha lanciato l’iniziativa “Union of Skills” con l’obiettivo di rafforzare il capitale umano dell’Unione Europea e migliorare la competitività dell’UE. Questa iniziativa mira a garantire una formazione continua e l’acquisizione di nuove competenze per le persone di tutte le età, dagli studenti ai lavoratori prossimi alla pensione.

l’iniziativa “Union of Skills” per rafforzare il capitale umano dell’Unione Europea

L’iniziativa include azioni come il sistema pilota per il sostegno alle competenze di base (Basic Skills Support Scheme), che aiuterà i giovani a sviluppare competenze di base in alfabetizzazione, matematica, scienza e digitale, e il progetto pilota di Garanzia per le competenze (Skills Guarantee), che offrirà ai lavoratori in difficoltà opportunità di riqualificazione e di crescita professionale.

Un altro aspetto cruciale è l’iniziativa sulla trasferibilità delle competenze (Skills Portability), che faciliterà il riconoscimento delle competenze acquisite in qualsiasi Paese dell’UE, promuovendo la libera circolazione della forza lavoro qualificata.

L’UE ha fissato nuovi obiettivi per il 2030, tra cui la riduzione del 15% del tasso di underachievement nelle competenze di base e l’incremento della partecipazione femminile nei settori STEM, con l’ambizioso traguardo di almeno il 32% di studenti nei programmi universitari di STEM. In parallelo, verranno rafforzate le Accademie delle Competenze dell’UE, con un focus particolare sulla transizione verde e sulle industrie pulite.

Per attrarre talenti globali, la Commissione lancerà inoltre, nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie, l’invito “Choose Europe” con un budget di 22,5 milioni di euro, per offrire opportunità e condizioni di carriera eccellenti a scienziati e professionisti internazionali.

Infine, l’iniziativa sarà supportata da un forte sistema di governance, che includerà il nuovo European Skills High-Level Board e un European Skills Intelligence Observatory, il quale monitorerà le carenze di competenze e fornirà previsioni a lungo termine per settori chiave, aiutando i responsabili delle politiche a prendere decisioni informate per rafforzare il capitale umano dell’Europa.

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Digital Europe: prende il via l’Iniziativa BDTI – Big Data Test Infrastructure

Il Programma Digital Europe ha lanciato, a favore delle Amministrazioni Pubbliche Europee, l’iniziativa denominata BDTI – Big Data Test Infrastructure.

La BDTI fornisce un ambiente sicuro, basato su cloud, con strumenti di archiviazione, analisi e visualizzazione dei dati open-source all’avanguardia. Tutte le pubbliche amministrazioni europee a livello locale, regionale e nazionale possono presentare domanda per un progetto pilota con Big Data Test Infrastructure.

Il Big Data Test Infrastructure – BDTI

Grazie ad una piattaforma sicura, scalabile e di facile utilizzo, BDTI consente alle amministrazioni pubbliche di sfruttare efficacemente la potenza dei dati. Questa infrastruttura supporta un’ampia gamma di applicazioni, dal miglioramento dei servizi pubblici e delle politiche all’ottimizzazione dell’efficienza operativa e alla promozione dell’innovazione.

Inoltre, la BDTI promuove la condivisione dei dati e la collaborazione tra i diversi livelli di governo, favorendo un approccio più integrato e cooperativo alla pubblica amministrazione.

L’iniziativa Big Data Test Infrastructure si allinea a diversi quadri legislativi e iniziative europee chiave:

  • Sostiene gli obiettivi del Data Act legati al miglioramento dell’utilizzo dei dati in tutta l’UE, garantendo la disponibilità e l’accessibilità dei dati.
  • È in linea con la legge sull’interoperabilità, poiché consente lo scambio di dati e la collaborazione senza soluzione di continuità.
  • Contribuisce alla Strategia Europea sui dati offrendo la possibilità di creare un mercato unico dei dati e di promuovere l’innovazione basata sui dati;

Inoltre, fornendo strumenti e quadri di riferimento, la BDTI contribuisce a garantire che le implementazioni dell’IA nella ricerca pubblica siano conformi agli standard dell’UE in materia di trasparenza, responsabilità e affidabilità, come dichiarato nella legge sull’IA.

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