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Primo evento moltiplicatore del Progetto “Dialogical -Work” 27 ottobre 2022

Il progetto “Dialogical work – Approccio dialogico per integrare il lavoro multiprofessionale nei settori educativo, sanitario e sociale. Formazione dei gruppi di governance e dei tutor” è un progetto Erasmus plus che coinvolge 10 organizzazioni sociali, sanitarie, universitarie e non profit di Italia, Portogallo, Finlandia, Lituania, Polonia, Paesi Bassi, Belgio e Romania. È coordinato dalla Regione Emilia Romagna e vede il coinvolgimento, in qualità di partners, dell’Università Federico II di Napoli e della Provincia Autonoma di Trento. Obiettivo del progetto è sviluppare approcci innovativi e dal basso verso l’alto per promuovere il lavoro integrato e multi-professionale, attraverso interventi di formazione dialogica sperimentati mediante workshop. Il progetto Dialogical-work risponde alle sfide educative dell’allineamento delle competenze dei professionisti della salute, del sociale e della formazione ai bisogni e alle aspettative complesse e in evoluzione che emergono nelle società in trasformazione, fornendo le competenze ai professionisti attraverso un metodo di lavoro in rete orientato al dialogo che ancora manca nella formazione dei professionisti di oggi.

Il primo evento moltiplicatore The key questions to change the organizational culture of health, social and educational services: which kind of governance group and tutor profile for dialogical approach?”– che si terrà il 27 ottobre p.v. (10.00 – 17.30) – sarà incentrato sulla discussione e sulla condivisione dei primi 2 risultati di progetto (PR1 Guidelines for creating and supporting an engaged governance group for dialogical approach; PR2 Competency profile for Dialogical Approach Tutor).

Durante l’incontro verrà utilizzata una metodologia attiva e dialogica per consentire ai partecipanti di sperimentare, imparando con la pratica, il funzionamento dell’approccio dialogico. La prima parte della giornata sarà dedicata alla presentazione approfondita dei due risultati e delle modalità con cui sono stati realizzati. Nel pomeriggio, invece, saranno realizzati una serie di dialoghi focalizzati sui nodi chiave emersi nella realizzazione degli output del progetto. Si tratta di una metodologia attiva e dialogica per consentire ai partecipanti di interagire e discutere in piccoli gruppi.

Sarà possibile seguire i lavori in modalità online registrandosi al seguente FORM.

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Di quali competenze essenziali avrebbero bisogno i professionisti del settore sanitario europeo?

Il report “Competenze essenziali per un personale sanitario europeo resiliente ed efficace”, lanciato dall’EU Health Policy Platform Stakeholder Network  il 22 settembre 2022, affronta la questione delle competenze essenziali di cui il personale sanitario europeo ha bisogno per affrontare le sfide del XXI secolo, come il cambiamento demografico, il numero crescente di malattie croniche e non trasmissibili o le transizioni digitali e verdi.

L’Interest Group del Parlamento europeo sull’innovazione nell’assistenza sanitaria e sociale ha offerto una piattaforma alla rete di stakeholder HPP dell’UE per presentare il suo nuovo report sulle competenze essenziali per il personale sanitario europeo. L’evento è stato ospitato dall’eurodeputato Istvan Ujhelyi e ha accolto i rappresentanti della Commissione europea e del Comitato delle Regioni per una tavola rotonda.  I relatori delle istituzioni europee hanno sottolineato l’importanza della raccolta dei dati a livello di Stati membri e regioni e di una più rapida disponibilità dei dati, che probabilmente lo Spazio europeo dei dati sanitari (EHDS) potrebbe rendere possibile. I dati secondari dell’EHDS saranno fondamentali per una pianificazione più efficace del personale sanitario. Sono inoltre necessarie informazioni aggiornate e più precise sulla collaborazione transfrontaliera. Le prove e i dati sono fondamentali per il processo decisionale a tutti i livelli.

Le competenze sono essenziali, ma è necessario anche lo sviluppo delle infrastrutture per garantire che i cittadini abbiano accesso a cure di pari qualità non solo nelle aree urbane o nelle capitali, ma anche nelle zone rurali e remote. Circa il 50% delle aree rurali non dispone di una connessione Internet a banda larga, anche se l’accesso a Internet veloce sarebbe la base degli strumenti digitali e dello sviluppo di servizi digitalizzati. Senza ulteriori investimenti nello sviluppo delle infrastrutture, il divario digitale non farà che aumentare e, insieme al divario digitale, si intensificherà anche il divario di competenze digitali. Gli Stati membri e le regioni hanno diverse opportunità di finanziamento da sfruttare grazie allo Strumento per la ripresa e la resilienza, ai Fondi di sviluppo regionale e a molti altri.  Nei loro piani nazionali di ripresa e resilienza, tutti gli Stati membri hanno incluso sviluppi nel settore della salute. Alcuni Stati membri, come l’Italia, l’Austria e i Paesi Bassi, punteranno specificamente allo sviluppo delle competenze.

Oltre ai relatori istituzionali, anche due progetti finanziati dall’UE hanno presentato le loro attività in linea con le raccomandazioni del rapporto.

  • Il progetto EUVECA creerà 7 hub di eccellenza professionale in 7 regioni europee che collaboreranno in una piattaforma europea. Gli hub di eccellenza professionale si impegneranno a consentire agli operatori sanitari di intraprendere la trasformazione digitale e di affrontare i cambiamenti dovuti all’adozione di processi digitalizzati e tecnologie digitali.
  • Il progetto BeWell faciliterà il lancio del primo partenariato per le competenze nell’ecosistema sanitario nell’ambito dell’iniziativa Pact for Skills per costruire le capacità delle persone che lavorano nel settore. I partenariati locali, regionali e nazionali o le singole organizzazioni sono incoraggiati a esprimere il loro interesse e il loro impegno per il miglioramento delle competenze.

Come passo successivo, le organizzazioni membri dell’EU HPP Stakeholder Network, sotto la guida dell’European Health Management Association (EHMA) e di Health First Europe (HFE), esploreranno le opportunità di collaborazione con i responsabili politici a livello europeo, nazionale e regionale, mapperanno altre iniziative pertinenti per unire le forze e cercheranno sinergie per sostenere l’attuazione delle numerose raccomandazioni incluse nel rapporto.

Per maggiori informazioni cliccare sotto su “ulteriori dettagli”.

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Pubblicazione dei nuovi Referenti Site di EIPAHA

A seguito del 4° Bando per i siti di riferimento dell’AHA 2022, sono stati identificati 65 Reference Site. Per l’Italia, sono stati insigniti 12 regioni e comuni.

I Siti di riferimento sono alleanze o consorzi di stakeholder attivi nella salute all’interno di una regione, un’area metropolitana o altre località, i quali possiedono le risorse e le capacità per implementare o sviluppare soluzioni innovative, tecnologiche e orientate alla persona per assicurare adeguate cure assistenziali durante l’età adulta e un invecchiamento attivo e sano nella zona geografica di interesse.

Il loro lavoro è in linea con le priorità strategiche a livello europeo, nazionale e regionale.

Riunendo attori diversificati tra autorità pubbliche, fornitori di cure assistenziali, ricercatori, accademici, industriali, membri della società civile e pazienti, i Siti di riferimento assicurano il coordinamento a livello politico, organizzativo, tecnico e finanziario nel settore della salute all’interno dell’area interessata.

criteri per diventare un sito di riferimento dell’AHA sono i seguenti:

  • dimostrare di avere messo in atto, o in fase di sviluppo, strategie globali rivolte al sostegno dell’invecchiamento attivo e in buona salute;
  • essere in grado di dimostrare come si stanno rispondendo alle sfide sanitarie, sociali ed economiche attraverso un “sistema di approccio d’insieme” strategico;
  • essere capaci di dimostrare il grado di allineamento alla strategia EIPAHA, ai suoi pilastri e ai commitment;
  • dimostrare il grado di sviluppo, o che si ha intenzione di sviluppare, di partnership con altre Regioni per il trasferimento e lo scambio di buone pratiche in tema di invecchiamento sano e in buona salute;
  • l’impegno nel dimostrare i risultati delle soluzioni/strategie adottate per i pazienti e per gli utenti dei servizi;
  • essere in grado di dimostrare le buone pratiche implementate circa lo sviluppo di soluzioni intelligenti sanitarie per un invecchiamento sano e attivo.

Per la prima volta, oltre alla valutazione dei sei criteri già menzionati, è stata introdotta anche una seconda fase che ha fornito ai candidati l’opportunità di intraprendere un’autovalutazione, utilizzando una versione personalizzata dello SCIROCCO Toolkit. I risultati dell’autovalutazione della maturità forniranno ai siti di riferimento opportunità di tutoraggio reciproco.

Di seguito, l’elenco completo dei Reference Site in Italia:

  • Regione Lombardia;
  • Regione Campania;
  • Comuni di Palermo e Ragusa;
  • Comune di San Martino;
  • Comune di Trento;
  • Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia;
  • Regione Marche;
  • Regione Liguria;
  • Regione Piemonte e l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) Piemonte;
  • Regione Puglia;
  • Frazione di Tor Vergata, unita alla regione Lazio;
  • Regione Toscana.

Per ulteriori informazioni cliccare sotto su “ulteriori dettagli”.

 

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10 ottobre Giornata Mondiale della Salute mentale: iniziative ed eventi

La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) è un’iniziativa che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, promuove – tramite campagne e attività – la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale. Ogni anno viene portato all’attenzione un aspetto diverso relativo alla Salute Mentale. Per il 2022 è stato scelto il tema “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” (Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority), perché in un mondo scosso dagli effetti della pandemia, delle guerre e dell’emergenza climatica, il benessere di tutti deve essere prioritario.

Il tasso di persone colpite da disturbi mentali è aumentato a livello globale e la loro stigmatizzazione e discriminazione continuano a essere un ostacolo all’inclusione e all’accesso alle cure adeguate. Ma è sempre più riscontrato che, con le giuste strutture sociali e istituzionali, la prevenzione dei disturbi mentali, e il benessere di ogni cittadino del mondo, è possibile.

La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione. La giornata mondiale della salute non è quindi un evento che si riduce ai lavori di un giorno, ma è ogni volta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.

L’OMS/Europa ha scelto di concentrarsi su una delle principali sfide per rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità a livello mondiale: lo stigma e la discriminazione. Citati in tutti i gruppi del pacchetto di lavoro e trasversali a tutte le aree del lavoro sulla salute mentale, la stigmatizzazione e la discriminazione delle condizioni di salute mentale devono essere affrontate se si intende fare qualche passo avanti nel nostro progetto collettivo di garantire che ogni singola persona abbia accesso alle risorse per una buona salute mentale e per il benessere.

Inoltre, successivamente alle edizioni di LondraAmsterdam e Parigi, il Global Mental Health Summit (GMHS) che si terrà a Roma i prossimi 13 e 14 ottobre intende valorizzare il ruolo dell’Italia nella salute mentale di comunità, in Italia e sul piano internazionale.

In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il GMHS svilupperà l’ambizioso piano di azione tracciato a Londra nel 2018, incrementando la consapevolezza e l’impegno in tema di salute mentale sia a livello politico che nella società civile. La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti.

Il GMHS rafforzerà l’azione globale da parte dei Governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile perchè si affrontino i numerosi problemi nell’organizzazione dei servizi di salute mentale, messi a dura prova dalla pressione delle recenti crisi sanitarie e umanitarie, e a superare le debolezze strutturali che impediscono a molti milioni di persone di ricevere cure adeguate per i loro bisogni di salute mentale.

I temi principali del Summit, concepiti all’interno di una cornice che mette in risalto l’importanza dei diritti umani e della dignità delle persone affette da disturbi mentali, sono:

  • la centralità dell’approccio comunitario alla salute mentale
  • il coinvolgimento dei diretti interessati e delle loro famiglie nel processo di cura e recupero psicosociale.

La salute mentale è una componente essenziale nella preparazione della risposta alle emergenze come quelle che si stanno attualmente affrontando. In questo contesto, gli sforzi di prevenzione e intervento dovrebbero concentrarsi principalmente sulle esigenze delle persone maggiormente colpite dalle crisi.

Vi è un estremo bisogno di servizi di salute mentale ben organizzati, con finanziamenti adeguati, che possano contare su un’adeguata dotazione di personale. Gli ostacoli da superare per la realizzazione di tali servizi comprendono, tra gli altri, la mancanza di finanziamenti e investimenti nella cura e nella ricerca sulla salute mentale, la scarsità di risorse umane qualificate, lo stigma sociale e la discriminazione.

Infine, il GHMS richiamerà l’attenzione su differenti strategie di “capacity-building”, come l’identificazione e la condivisione di buone pratiche, comprese le nuove opportunità offerte dalla salute mentale digitale e da altre iniziative sviluppate nel corso della recente pandemia. Queste strategie sono fondamentali per sviluppare e rafforzare le competenze, le capacità, i processi e le risorse di cui i servizi di salute mentale e le comunità necessitano per affrontare efficacemente i bisogni di salute mentale di tutte le persone nel corso del loro ciclo di vita.

Infine, Stella Kyriakides, Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La salute mentale deve far parte di tutte le politiche per costruire la resilienza della società. Ciò è particolarmente importante per i gruppi vulnerabili come bambini, giovani, anziani, migranti e rifugiati, che sono stati tutti colpiti dalle sfide che stiamo affrontando. Questo è l’approccio adottato dall’UE. Come annunciato dalla presidente von der Leyen il mese scorso, guideremo l’UE verso un approccio più globale alla salute mentale che farà la differenza per le persone, basandosi sul nostro lavoro in corso. Per fare ciò, non solo dobbiamo lavorare con gli stakeholder chiave, le ONG e gli operatori sanitari per sviluppare nuove strategie, ma, soprattutto, dobbiamo anche ascoltare i bisogni dei cittadini e quelli degli operatori sanitari che sono stati sottoposti a enormi pressioni questi anni passati. Questo è il modo in cui possiamo davvero rendere efficace il nostro lavoro nel campo della salute mentale. Stiamo già lavorando per aiutare le società europee a prendersi più cura della nostra salute mentale. Abbiamo stanziato 27 milioni di euro per azioni di salute mentale e abbiamo lanciato una nuova iniziativa “Più sani insieme” che aiuta ad affrontare la salute mentale e le malattie neurologiche, tra cui incoraggiare il benessere a casa, a scuola e sul posto di lavoro e un maggiore impegno nella prevenzione proattiva. Stiamo anche portando il nostro lavoro su ricerca, istruzione, giustizia, occupazione, inclusione sociale e disabilità. Questo è un buon inizio, ma possiamo e dobbiamo fare di più”.

Per maggiori informazioni cliccare sotto su “ulteriori dettagli”.

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Cerimonia dei Reference Site europeo per l’invecchiamento attivo – RSCN Reference Sites for AHA Award Ceremony. 10 ottobre, Bruxelles

A seguito del 4º bando per i siti di riferimento per l’invecchiamento sano e attivo 2022, un totale di 65 regioni hanno ottenuto lo status di Reference Site.

Reference Site regionali che sono stati selezionati hanno dimostrato l’esistenza di strategie complete per far progredire l’innovazione nel campo della salute e dell’assistenza e nello sviluppo di approcci innovativi all’invecchiamento sano e attivo, lungo tutto l’arco della vita. Essi sono riusciti a riunire con successo una coalizione di parti interessate basata su un modello a quadruplice elica che comprende rappresentanti del governo, fornitori di servizi sanitari e di assistenza, responsabili politici, del mondo accademico, degli istituti di ricerca, dell’industria, della società civile e dei pazienti a livello regionale e locale.
Queste collaborazioni hanno facilitato e guidato cambiamenti strutturali che vanno ben oltre la portata che una singola organizzazione potrebbe raggiungere da sola, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento reciproco con le altre regioni d’Europa, per trasferire e adattare le conoscenze e le buone pratiche al contesto sociale ed economico regionale.
Lunedì 10 ottobre dalle 9:00 alle 16:30, si terrà a Bruxelles, presso il Centro Conferenze Albert Borshette, la cerimonia di premiazione dei Reference Site. Si tratta di un evento ibrido, per cui è possibile collegarsi anche da remoto, previa registrazione.
Se non l’avete ancora fatto, vi invitiamo a registrarvi online all’evento entro venerdì 7 ottobre alle ore 12:00, attraverso il seguente LINK
Per ulteriori informazioni sull’evento si prega di consultare il seguente LINK

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Innovation of healthcare systems: the syndemic approach on cardiometabolic diseases during and after COVID era – 4-5 Ottobre, Palermo

L’Università degli Studi di Palermo, con il supporto di ProMIS, organizza il 4-5 ottobre a Palermo (con collegamenti online di speaker internazionali) una due giorni dal titolo “Innovation of healthcare systems: the syndemic approach on cardiometabolic diseases during and after COVID era”.

L’evento mira a implementare le conoscenze degli operatori della salute con il fine del miglioramento dell’accesso e della qualità delle cure dei pazienti con malattie cardiometaboliche. Si mescoleranno presentazioni a momenti networking con l’obiettivo di preparare una proposta progettuale da sottomettere ad un bando promosso dall’Unione Europea, nello specifico Horizon Europe.

ProMIS presenta la propria esperienza e il proprio approccio nell’ambito dei bandi europei.

Per maggiori informazioni consultare l’agenda allegata.

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Il nuovo Piano di Azione Nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI)

È disponibile la versione definitiva del Piano di Azione Nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI), redatto in ottemperanza a quanto previsto dalla Raccomandazione sulla Child Guarantee del 14 giugno 2021. Lo scopo del documento programmatico è quello di migliorare l’accesso e aumentare la partecipazione ai servizi da parte dei minorenni in difficoltà e delle loro famiglie.

Si tratta di un documento con una prospettiva di lungo periodo (con azioni da realizzare entro il 2030) e si pone obiettivi di programmazione, innovazione e intervento con una struttura multilivello che presuppone la responsabilità sia delle Amministrazioni centrali, sia di Regioni e di Comuni. Il Piano, redatto in sintonia con il V Piano di azione per l’infanzia e l’adolescenza ha valorizzato l’apporto di tutte le amministrazioni centrali coinvolte per rispondere ai bisogni di bambini e bambine, del Terzo Settore, di esperti e  il contributo dei ragazzi e delle ragazze dello Youth Advisory Board.

Tra le varie aree di intervento, il documento si sofferma anche sulle criticità principali dell’area salute, declinandole sul binomio appropriatezza/accessibilità: da un lato, l’esigenza di individuare interventi preventivi e rivolti a un’ampia platea di minorenni, dall’altro la necessità di riflettere sulle difficoltà nell’accesso di alcuni target specifici. Obiettivi e azioni sono stati suddivisi lungo tre assi, che prevedono una serie di schede azioni:

 

ASSE 1. Prevenzione e servizi di qualità

Azione 1 – L’importanza dei primi mille giorni di vita

Azione 2 – Consultori giovani

Azione 3 – Azione nazionale di promozione dell’educazione all’affettività, alla sessualità e alla parità di genere

 

ASSE 2. Benessere psicologico e sociale di bambine e bambini, preadolescenti e adolescenti

Azione 4 – Costituzione di un tavolo tecnico permanente sulla salute mentale della fascia 0-18 anni Azione 5 – Rafforzamento dei servizi di psicologia dell’età evolutiva e di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza

Azione 6 – Prolungamento fino a 18 anni del Pediatra di libera scelta

Azione 7 – Potenziamento del sistema informativo

 

ASSE 3. Accesso ai servizi sanitari per minorenni con background migratorio, minorenni stranieri non accompagnati e minoranze

Azione 8 – Iscrizione obbligatoria al servizio sanitario nazionale per tutti i minorenni stranieri

Azione 9 – Diritto all’informazione

Azione 10 – Facilitare l’accesso di adolescenti con background migratorio o appartenenti a minoranze a cure psicologiche

Azione 11 – Interventi e politiche volte all’accoglienza e alla tutela dei minorenni stranieri provenienti dall’Ucraina

Azione 12 – Costituzione di un tavolo interistituzionale sui minorenni con disabilità

 

Le scelte di policy da parte dell’Italia in relazione alla Garanzia Infanzia evidenziano in modo esplicito la necessità di valorizzare le integrazioni tra i fondi che concorrono agli obiettivi strategici, in modo da rafforzarne l’efficacia. Si fa riferimento, dunque, ai Fondi Strutturali Europei (SIE), in particolar modo al Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Il FSE+ contribuisce significativamente alla riduzione delle condizioni di svantaggio, all’accompagnamento delle persone e al rafforzamento dei servizi, il FESR è focalizzato invece sulla dotazione e sull’adeguamento infrastrutturale e tecnologico.

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“Affrontare la salute cardiovascolare in Campania alla luce delle esperienze internazionali: il progetto “Young50” – 7 ottobre, Napoli

ProMIS e Regione Campania organizzano un evento a Napoli il 7 ottobre 2022 del titolo “I processi di internazionalizzazione dei Sistemi Sanitari delle Regioni italiane. Affrontare la salute cardiovascolare in Campania alla luce delle esperienze internazionali: il progetto “Young50”, con l’obiettivo di promuovere un esempio concreto di replica di buona pratica regionale implementata a livello europeo e nazionale.

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ProMIS al Forum mediterraneo in Sanità

Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale (AReSS Puglia) con la Fondazione per l’innovazione e la sicurezza in sanità Gutenberg organizzano il sesto Forum mediterraneo in Sanità, che si svolgerà a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci, da mercoledì 28 a venerdì 30 settembre 2022.  Il titolo della tre giorni è “Rigenerazione e rilancio del sistema sanitario” e l’obiettivo dell’evento è presentare, nelle specifiche realtà del Sud, i Piani operativi delle Regioni e Aziende sanitarie per la realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

L’evento è organizzato con il patrocinio della Regione Puglia, dell’Istituto superiore della sanità (ISS), dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e della Città di Bari.

A questo appuntamento sarà presente anche ProMIS, nello specifico nella sessione “La trasformazione dei sistemi sanitari tra progettazioni europee e nazionali” dove presenterà le iniziative di Sistema a valere sui programmi europei: strumenti di supporto per l’innovazione e la trasformazione dei sistemi di salute.

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La commissione del Parlamento europeo EMPL chiede misure di protezione per la salute mentale nello spazio di lavoro digitale e nei contesti educativi

In una risoluzione adottata lo scorso luglio, la Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali ha riconosciuto i vantaggi del telelavoro, ma ha chiesto standard minimi per promuovere il diritto alla disconnessione e a una formazione digitale accessibile.

Il Parlamento riconosce i vantaggi dello smart working, come una maggiore flessibilità e autonomia, ma mette in guardia dai rischi significativi per la salute derivanti da un’eccessiva connessione, da un’attenuazione dei confini tra lavoro e vita privata e da una maggiore intensità lavorativa o “tecnostress”(lo stress legato all’uso della tecnologia sul lavoro).

I deputati mettono in guardia sui rischi per la salute mentale dei lavoratori e sulle minacce al diritto alla privacy poste dal controllo e dalla sorveglianza abilitati dalla tecnologia attraverso software e strumenti di intelligenza artificiale, dal monitoraggio remoto in tempo reale dei progressi e delle prestazioni e dal rilevamento degli orari.

I ricercatori sottolineano anche altri fattori che causano ulteriore stress, tra cui l’insicurezza finanziaria, la paura della disoccupazione, l’accesso limitato all’assistenza sanitaria, l’isolamento, nonché le modifiche agli orari di lavoro e l’inadeguatezza dell’organizzazione del lavoro a causa della pandemia COVID-19 e della successiva crisi economica. Inoltre, sottolineano l’impatto che il passaggio al telelavoro può avere sulla salute mentale di chi è a rischio di esclusione digitale. Il divario digitale nell’UE deve essere affrontato per garantire che tutti i lavoratori abbiano un livello sufficiente di competenze digitali.

I deputati esortano l’UE e gli Stati membri ad affrontare il problema attraverso una strategia europea per la salute mentale, una strategia europea per l’assistenza e piani d’azione nazionali. Rilevano che la mancanza di norme e principi comuni vincolanti in materia di rischi psicosociali nell’UE porta a una protezione giuridica diseguale per i lavoratori.

Il Parlamento chiede alle istituzioni europee e agli Stati membri di regolamentare ulteriormente il lavoro digitale per proteggere la salute mentale, in collaborazione con i datori di lavoro e i rappresentanti dei lavoratori.

La Commissione, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro e gli Stati membri dovrebbero includere la salute mentale nei loro piani di risposta e preparazione alle crisi sanitarie e alle pandemie.

I deputati, infine, chiedono una direttiva sugli standard e le condizioni minime per garantire a tutti i lavoratori l’effettivo diritto alla disconnessione e per regolamentare l’uso degli strumenti digitali esistenti e nuovi a fini lavorativi.

Maria Walsh (PPE, IE), responsabile della relazione, ha dichiarato durante il dibattito: “La convinzione che l’UE non abbia un ruolo o una competenza in merito a questi temi è un’assoluta falsità. La salute mentale dei cittadini dovrebbe essere al centro del nostro lavoro e dobbiamo lavorare insieme per affrontare i problemi di salute mentale. L’intervento precoce e il reinserimento precoce della nostra popolazione giovane nel mercato del lavoro sono fondamentali. Chiediamo inoltre l’aggiornamento della legislazione europea per riflettere le nuove realtà del lavoro digitale“.

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