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Promuovere l’equità nella salute digitale: L’OMS/Europe organizza un webinar il 17 aprile

La pandemia COVID-19 ha accelerato lo sviluppo e l’adozione delle tecnologie sanitarie digitali. Queste tecnologie hanno il potenziale per rivoluzionare l’assistenza sanitaria aumentando l’accesso alle cure, migliorando l’efficienza e riducendo i costi.

Tuttavia, un recente studio ha rilevato che le tecnologie sanitarie digitali non sono accessibili a tutte le comunità e aree d’Europa in egual misura e che le persone con cattive condizioni di salute sono tra quelle che hanno più difficoltà ad accedere a questi strumenti.

Per approfondire le sfide e le opportunità di un tema così centrale all’interno del quadro della transizione tecnologica, l’OMS/Europa organizza un webinar che si terrà online il 17 aprile, all’interno del ciclo di incontri denominato: “Decoding Data and Digital Health”.

L’organizzazione, che si occupa di dati e salute digitale, riunirà un gruppo di esperti coinvolti nello studio per discutere dell’importanza dell’equità nella salute digitale e degli sforzi che si stanno compiendo per farla progredire. Verranno inoltre presentati i metodi per monitorare l’equità nello sviluppo della salute digitale.

Disuguaglianze nell’accesso e nell’uso degli strumenti nella salute digitale:

Lo studio dell’OMS/Europa, condotto in collaborazione con il direttorato di Sanità Pubblica su Dati, Conoscenza e Ricerca del Centro di Sanità Pubblica del Galles, ha rilevato che gli strumenti sanitari digitali siano utilizzati maggiormente nelle aree urbane e da persone con livelli di istruzione e status economico avanzati. Le minoranze etniche e coloro che devono affrontare barriere linguistiche hanno un accesso minore.

Per affrontare queste sfide, lo studio raccomanda di trovare un quadro comune per monitorare l’impegno, mappare le disuguaglianze, costruire competenze digitali e migliorare l’accesso per le persone con disabilità o barriere linguistiche.

Alla settantaduesima sessione del Comitato regionale dell’OMS per l’Europa, tutti i 53 Stati membri della regione hanno adottato il “Piano d’azione regionale per la salute digitale per la Regione europea dell’OMS 2023-2030”. Il piano dà priorità a un approccio allo sviluppo della salute digitale incentrato sulle persone e sottolinea l’importanza di rafforzare l’uguaglianza di genere e promuovere l’equità sanitaria per creare società digitali più inclusive.

Questo webinar intende sostenere questi obiettivi e generare uno slancio verso un futuro più equo per tutti.

 

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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ERC Seed Mobility finanzia con borse di studio giovani ricercatori a Danzica

L’ERC Seed Mobility è un programma di borse di studio gestito dall’Università di Medicina di Danzica (MUG), che mira a sostenere le giovani eccellenze della ricerca scientifica nel loro percorsi in modo indipendente e di qualità.

Il programma sosterrà la mobilità di ricercatori promettenti del livello del programma da qualsiasi parte del mondo, per avviare gruppi di ricerca all’avanguardia all’interno dell’Università di Danzica e chiedere una sovvenzione di avviamento del programma.

Chi può richiedere il la borsa di studio ERC Seed Mobility?

I ricercatori di qualsiasi nazionalità, che abbiano tra i 2 e i 7 anni di esperienza dopo il completamento di un dottorato, uno storico consultabile relativo alle pubblicazioni scientifiche nelle migliori riviste, che dimostri percorsi promettenti e di eccellenza nei seguenti campi tematici:

  1. Oncologia
  2. Cardiologia e medicina cardiovascolare
  3. Biochimica, genetica e biologia molecolare

I candidati selezionati riceveranno un finanziamento fino a €204.000, nonché un supporto speciale dedicato dalla società di consulenza TTOPSTART, leader mondiale nel supporto delle domande ERC.

Per delucidazioni in merito, contattare il seguente indirizzo mail: ercseed@gumed.edu.pl

 

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Rapporto fra Regolamenti sui sistemi di sicurezza sociale e Direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera

La Commissione Europea ha pubblicato uno studio su “Il rapporto tra i Regolamenti sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e la Direttiva sull’applicazione dei diritti dei pazienti nell’assistenza sanitaria transfrontaliera”.

Come noto l’obiettivo specifico del Regolamento di Coordinamento della Previdenza Sociale è quello di garantire la libera circolazione dei lavoratori e di tutte le persone economicamente attive.

Con l’introduzione della cittadinanza dell’Unione, tutti i cittadini dell’UE godono della libertà di movimento ma coloro che non sono economicamente attivi hanno una minore e più limitata dell’insieme die diritti. La libera circolazione è assicurata fornendo il diritto all’assistenza sanitaria quando le persone assicurate nell’ambito di un regime sanitario pubblico obbligatorio o persone coperte dal servizio sanitario nazionale (centralizzato o decentrato) si spostano oltre frontiera e si trovano in situazioni di necessità di assistenza sanitaria.

L’obiettivo principale di questo rapporto è quello di fornire un’analisi approfondita della relazione tra Regolamento e Direttiva concentrandosi sia sulle differenze che sulle somiglianze dei due strumenti in varie situazioni di assistenza sanitaria transfrontaliera. Il rapporto cerca di affrontare il modo con cui le scelte informate dei pazienti in tali situazioni potrebbero essere meglio supportate. Il rapporto affronta anche la questione della telemedicina, diventata centrale nell’erogazione dell’assistenza sanitaria negli ultimi tempi anni.

La telemedicina transfrontaliera:

Su questo tema, il rapporto elabora 7 scenari per l’assistenza sanitaria pianificata:

  1. Telemedicina fornita da un operatore sanitario con sede nello Stato di appartenenza
  2. Telemedicina e assistenza sanitaria di persona fornita da un operatore sanitario con sede nello Stato di appartenenza
  3. Telemedicina prestata da un operatore sanitario con sede in uno Stato diverso dallo Stato di appartenenza
  4. Telemedicina prestata da un operatore sanitario con sede in uno Stato diverso dallo Stato di appartenenza e assistenza sanitaria di persona nello Stato di appartenenza
  5. Telemedicina e assistenza sanitaria di persona prestata da un operatore sanitario con sede in uno Stato diverso da quello di appartenenza
  6. Assistenza sanitaria alla persona da parte di un operatore sanitario con sede in uno Stato diverso dallo Stato di appartenenza e telemedicina nello Stato di appartenenza
  7. Telemedicina e assistenza sanitaria di persona da parte di operatori sanitari con sede in due Stati diversi da quello di appartenenza

Sebbene la direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera menzioni la telemedicina, la sua applicazione alla telemedicina è tutt’altro che semplice in tutti gli scenari tranne il più semplice.

Un’importante questione aperta invece riguarda la situazione in cui lo Stato membro di affiliazione rimborserebbe l’assistenza sanitaria se non venisse fornita attraverso la telemedicina. Ulteriori serie di questioni riguardano la telemedicina da professionista a professionista e l’analisi congiunta o separata dei relativi trattamenti.

Le domande sulla necessità di una riforma e sulla forma che potrebbe assumere vanno oltre il mandato di questa relazione. Tuttavia va sottolineato che l’incertezza relativa all’applicazione della direttiva e dei regolamenti alla telemedicina è dannosa per i pazienti e rallenta anche lo sviluppo della telemedicina (transfrontaliera). Infine, ostacola l’applicazione uniforme del diritto dell’UE. Il riesame della Commissione sull’applicabilità della normativa UE esistente, programmata per il 2024, potrebbe essere un’occasione propizia per approfondire queste domande.

Per maggiori informazioni è possibile scaricare il rapporto al presente LINK.

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WHO Europe ha pubblicato tre report sull’equità nella salute nelle economie più sviluppate

Il WHO Europe ha tenuto il suo primo Forum regionale “La salute nell’economia del benessere”: un evento che ha riunito rappresentanti di alto livello dei ministeri della Salute, delle Finanze e dell’Economia, insieme a policymakers che si occupano di politiche di sviluppo e di salute pubblica, nonché rappresentanti di ONG, banche, agenzie delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea.

Nel corso dell’evento sono stati presentati tre report che meritano di essere analizzati per definire l’esacerbazione delle dinamiche e delle sfide preesistenti sul tema, fornendo e promuovendo l’inclusione sociale per migliorare la solidarietà e il benessere delle categorie sociali più a rischio.

Trasformare il panorama della salute e dell’equità sociale:

La sintesi della WHO Europe evidenzia la necessità di trasformare il panorama della salute e dell’equità sociale promuovendo una crescita socialmente equa ed inclusiva per migliorare la resilienza, la solidarietà e la pace. Il rapporto sottolinea l’importanza di affrontare i determinanti sociali della salute e di raggiungere l’equità sanitaria attraverso un approccio globale e multisettoriale. Approfondisce inoltre la necessità di investire nei sistemi sanitari per garantire l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità per tutti nei programmi di protezione sociale, per assicurare l’inclusione sociale e il mantenimento delle popolazioni più vulnerabili. Il report sottolinea l’importanza di garantire la partecipazione e l’empowerment delle comunità e il ruolo dei partenariati nel raggiungimento di questi obiettivi.

La salute come motore e beneficiario delle economie del benessere:

Il documento di base si concentra sul concetto di economia del benessere e sul suo potenziale di promozione della salute, dell’equità e della prosperità nella Regione europea della WHO. Evidenzia la necessità di un cambiamento di paradigma dai sistemi economici incentrati sul PIL a quelli che danno priorità al benessere e alla sostenibilità. Il documento sottolinea inoltre la necessità di un approccio multisettoriale che includa politiche sanitarie, sociali ed economiche per promuovere il benessere e l’equità nella salute. È cruciale analizzare l’importanza di affrontare i determinanti sociali della salute, garantire l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e investire in programmi di protezione sociale per garantire l’inclusione sociale e la protezione delle popolazioni più vulnerabili. Anche in questo documento viene posta l’enfasi sul ruolo del coinvolgimento e dell’empowerment delle comunità e sull’importanza dei partenariati per raggiungere questi obiettivi.

Sfruttare i benefici delle politiche del benessere e degli investimenti per la salute:

Il rapporto si concentra sui potenziali benefici delle politiche e degli investimenti per il benessere per migliorare i risultati di salute nella WHO Europe. Evidenzia la necessità di un approccio multisettoriale che affronti i determinanti sociali della salute e promuova l’equità sanitaria. Il rapporto sottolinea l’importanza di investire in politiche e programmi a sostegno del benessere, come quelli incentrati su istruzione, occupazione, alloggi e ambiente. Sottolinea inoltre la necessità di una maggiore collaborazione tra i vari settori per garantire che le politiche e gli investimenti per il benessere siano coordinati ed efficaci. Il rapporto WHO Europe include casi di studio che illustrano esempi di successo di politiche e investimenti per il benessere e fornisce raccomandazioni ai responsabili politici per sfruttare i vantaggi di questi approcci per migliorare i risultati in termini di salute.

 

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Data Act: via libera del Parlamento Europeo per un accesso ed utilizzo dei dati più equo

Il Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione negoziale su una proposta di legge, il Data Act, che mira a contribuire allo sviluppo di nuovi servizi digitali, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale dove sono necessarie enormi quantità di dati per formare gli algoritmi.

Il volume di dati generati dai cittadini e dalle macchine sta aumentando in modo esponenziale, diventando un fattore fondamentale per l’innovazione  e la ricerca da parte delle imprese e delle autorità pubbliche, anche per ciò che concerne il settore sanitario.

Il Data Act stabilisce dunque delle norme comunitarie sulla condivisione dei dati generati dall’uso di prodotti connessi o servizi affini, al fine di garantire un’equità dei contratti di condivisione dei dati.

Il Data Act per sopperire al problema dell’80% dei dati non utilizzati


I membri del Parlamento hanno approvato misure per consentire agli utenti di accedere ai dati da loro generati, dato che secondo la Commissione l’80% dei dati industriali non viene mai utilizzato. Inoltre, vogliono garantire che gli accordi contrattuali siano al centro delle relazioni tra imprese.

Secondo la proposta, le aziende potranno decidere quali dati possono essere condivisi, mentre il produttore potrà scegliere di non rendere disponibili alcuni dati “per scelta”. La normativa dovrebbe inoltre riequilibrare il potere negoziale a favore delle Piccole Medie Imprese nella redazione dei loro contratti di condivisione di dati, mettendole al riparo da clausole contrattuali inique imposte da aziende in una posizione significativamente più favorevole.

Il Data Act protegge i segreti commerciali ed evita il trasferimento illegale di dati

Il testo definisce come gli enti pubblici potranno accedere e utilizzare i dati in possesso del settore privato, necessari in circostanze eccezionali o di emergenza quali inondazioni e incendi.

Inoltre, il Parlamento ha rafforzato le disposizioni per proteggere i segreti commerciali, al fine di evitare che un maggiore accesso ai dati venga utilizzato dai concorrenti per modificare i servizi o i dispositivi, oltre a stabilire condizioni più severe per le richieste di dati da parte delle imprese alle amministrazioni pubbliche.

Infine, la normativa sui dati faciliterà il passaggio da un fornitore all’altro di servizi cloud e di altri servizi di elaborazione dati e introdurrà misure di salvaguardia contro il trasferimento illegale di dati a livello internazionale da parte dei servizi cloud.

Il testo è stato approvato con 500 voti favorevoli, 23 contrari e 110 astensioni.

Per ciò che concerne l’iter legislativo a livello europeo, I deputati del Parlamento sono ora pronti ad avviare i negoziati con il Consiglio sulla forma finale del Data Act, non appena quest’ultimo avrà approvato il proprio mandato.

 

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La Commissione Europea pubblica il report sull’Incontro dell’HSPA

La Commissione Europea ha istituito un gruppo di esperti sulla valutazione delle prestazioni dei sistemi sanitari per fornire ai Paesi dell’UE un forum per lo scambio di esperienze in questo campo e per sostenere i responsabili politici nazionali individuando strumenti e metodologie per sviluppare l’HSPA. Organizzazioni internazionali come l’OMS e l’OCSE contribuiscono attivamente al lavoro del gruppo di esperti.

È stato pubblicato il report dell’incontro organizzato dalla Commissione Europea, ed in particolare dal DG SANTE, inerente all’attività svolta da Gruppo di Esperti sulla Valutazione delle Prestazioni dei Sistemi Sanitari (HSPA).

L’incontro virtuale si è svolto alla presenza di rappresentative degli stati europei, oltre all’Osservatorio Europeo dei sistemi e delle politiche sanitarie, l’OCSE, il WHO Europe e il DG RTD.

Dopo aver analizzato i temi prioritari del 2021 e del 2022, inerenti alla prevenzione e l’assistenza sanitaria basata sul valore, l’Ungheria ha presentato la propria riforma del sistema sanitario centrata sui pazienti.

Successivamente è stato il turno della Francia, che ha presentato gli ultimi sviluppi relativi degli ospedali europei, con un focus sulla salute transfrontaliera. Ha inoltre chiesto al gruppo di poter essere capofila di una nuova Joint Action sul tema, che però necessita di approfondimenti e delucidazioni onde evitare una sovrapposizione tematica con gli European Reference Networks.

Altre tematiche discusse durante il webinar HSPA:

  • personale sanitario: carenze, pianificazione, supporto, mix di competenze, retribuzione,
  • Governance HSPA: quadro, indicatori, risorse, utilizzo nella definizione delle politiche, bilancio, migliori pratiche,
  • Salute mentale: salute mentale dei giovani, rimborsabilità dei servizi di salute mentale,
  • Disuguaglianze di misurazione a livello di comunità e cure primarie,
  • Impatto ambientale: sostenibilità, rifiuti medici, reflui, impronta di carbonio, telemedicina.

 

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La EDCTP3 sulla salute globale terrà la seconda parte degli info day del 2023 il 12 aprile

La Partnership tra i paesi europei e quelli in via di sviluppo sui test clinici (EDCTP3) sulla salute globale sta organizzando la seconda parte degli info day del 2023.

Nell’africa sub-sahariana, il proliferare di malattie legate alla povertà come HIV/AIDS, Tubercolosi o malaria continua ad essere causa principale di morte, malattie e disabilità in tutto il mondo.

Il programma si inserisce nel quadro di policy che prevede una strategia di collaborazione integrata più strutturale con il continente africano, per ciò che concerne ricerca ed innovazione in ottica globale.

Il programma dell’EDCTP3:

Il 23 marzo si è tenuta la prima metà del programma, che spiegava in linea generale lo scopo della partnership, delle call for proposals a due step e i criteri di selezione per i candidati che desiderano essere ammessi alla selezione da un punto di vista procedurale.

La seconda metà, che si terrà online il 12 Aprile 2023 dalle ore 12:00 (CET) approfondirà invece nel dettaglio il programma dei lavori per il 2023, così come le opportunità relative all’interno di esso.

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Uguaglianza di genere in ricerca e innovazione – R&I: pubblicati i consigli della Commissione europea

Comprendere come le questioni di uguaglianza di genere svolgano un ruolo vitale nella ricerca e nell’innovazione permette di rispondere alle diverse esigenze dei cittadini dell’Unione europea; gicchè favorisce la rilevanza sociale delle conoscenze, delle tecnologie e delle innovazioni prodotte e contribuisce alla produzione di maggiori beni e servizi.

L’Agenzia esecutiva europea per la Ricerca (REA) della Commissione europea ha quindi pubblicato dei suggerimenti su come rispondere al meglio alle questioni di genere in Horizon Europe, in modo tale da favorire proposte progettuali inclusive formalmente corrette.

Le norme di Horizon Europe distinguono tra dimensione ed equilibrio di genere, ossia rispettivamente il bilanciamento tra uomini e donne partecipanti ai progetti di ricerca e la considerazione delle possibili differenze di genere nella scrittura e nel contenuto delle proposte progettuali.

Nello specifico, il rapporto “Gendered innovations 2” mostra come affrontare il tema del genere tramite opportuni strumenti metodologici e fornisce concreti casi di studio in settori di rilievo per Horizon Europe, in modo da favorire l’integrazione dell’analisi di genere in attività di ricerca e innovazione.

La Commissione ha, inoltre, rafforzato il proprio impegno a favore della parità di genere attraverso l’obbligo di un Piano per l’uguaglianza di genere (GEP) pubblico, dotato di risorse dedicate e rivolto alla sensibilizzazione e alla raccolta e monitoraggio dei dati in tutte le università, enti di ricerca e organizzazioni pubbliche che presentino domanda per bandi di Horizon Europe.

Le novità del Gender Equality Plan – GEP.

Per soddisfare il criterio il GEP deve avere quattro requisiti obbligatori relativi al processo:

  • Documento pubblico: Il GEP deve essere un documento formale pubblicato sul sito web dell’istituzione.
  • Risorse dedicate: un GEP deve disporre di risorse e competenze dedicate alla parità di genere per attuare il piano.
  • Raccolta e monitoraggio dei dati: le organizzazioni devono raccogliere dati disaggregati per genere e sesso sul personale/studenti con relazioni annuali basate su indicatori.
  • Formazione: Il GEP deve anche includere azioni di sensibilizzazione e formazione sulla parità di genere.

 

Le principali opportunità di finanziamento dell’UE gestite dalla REA per i candidati che lavorano sulla uguaglianza di genere.

Infine, REA propone opportunità di finanziamento dedicate sulla parità di genere, soprattutto appartenenti al Cluster 2, “Culture, Creativity and Inclusive society”, e al Programma di lavoro 2023-2024 di WIDERA. I finanziamenti per la promozione dell’uguaglianza di genere si sviluppano anche attraverso altre azioni. Ad esempio, l’istituzione dell’EU Gender Equality Competence Facility, l’introduzione del primo premio europeo “Gender Equality Champions” e il continuo monitoraggio dello stato dell’uguaglianza di genere nella R&I attraverso le pubblicazioni She Figures e MSCA.

 

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Rapporto EENEE sull’impatto del COVID-19 sui risultati dell’apprendimento scolastico

Un nuovo rapporto della Rete europea di esperti di economia dell’istruzione (EENEE) fornisce una panoramica completa su come la pandemia COVID-19 ha influenzato i risultati di apprendimento degli alunni. Kristof De Witte e Maxime François (KU Leuven) sono gli autori del rapporto che copre la ricerca sviluppata in questo campo in molti Paesi europei tra il 2020 e il 2022.

La pandemia COVID-19 ha innescato il più grande sconvolgimento dei nostri sistemi educativi da diversi decenni a questa parte. Fin dall’inizio, la Commissione europea ha lavorato a stretto contatto con gli Stati membri dell’UE per rispondere alle sfide che ne sono derivate.

Questo rapporto dell’EENEE contribuirà a individuare le misure politiche che possono essere utilizzate per invertire le perdite di apprendimento, comprendendo l’impatto di COVID-19 sui risultati di apprendimento degli alunni in base all’età, alla materia, al genere e al contesto socioeconomico.

Risultati principali del rapporto EENEE:

Nel complesso, l’impatto della crisi COVID-19 sui risultati di apprendimento è stato eterogeneo, e ha variato tra l’assenza di effetti in alcuni Paesi e grandi effetti negativi osservati in molti altri Paesi.

Gli effetti negativi della pandemia sui risultati dell’apprendimento sono stati maggiori nei Paesi con una chiusura fisica delle scuole più lunga. I Paesi con livelli avanzati di digitalizzazione e un uso più intensivo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’istruzione prima della pandemia sono stati meno colpiti.

Gli studenti con maggiori svantaggi socioeconomici hanno subito perdite di apprendimento maggiori, sollevando preoccupazioni sull’impatto della pandemia sull’equità nell’istruzione. Non ci sono invece prove evidenti di effetti diversi tra i generi.

La ricerca EENEE ha identificato diversi tipi di interventi politici che potrebbero porre rimedio alle perdite di apprendimento osservate. Essi si concentrano su:
-misure compensative mirate ai gruppi di studenti i cui risultati di apprendimento sono stati maggiormente colpiti dalla pandemia
-investire nella qualità dell’istruzione
-sviluppo di adeguati sistemi di monitoraggio e valutazione delle politiche

 

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IMDRF organizza a Bruxelles la 23esima riunione del comitato di gestione, dal 27 al 31 marzo

L’IMDRF è un gruppo volontario di legislatori in materia di dispositivi medici di tutto il mondo, che si sono riuniti per contribuire ad una Task Force per l’Armonizzazione Globale dei Dispositivi Medici (GHTF) e mira ad accelerare l’armonizzazione e la convergenza normativa internazionale dei dispositivi medici.

La 23a sessione dell’IMDRF – International Medical Device Regulators Forum si svolgerà a Bruxelles, in Belgio, per cinque giorni dal 27 al 31 marzo 2023.

La struttura dell’evento di IMDRF:

L’evento prevede delle sessioni pubbliche, che si svolgeranno i primi due giorni (27/28 marzo) presso l’Autoworld Brussels. Dopodiché, verranno portate avanti delle sessioni a porte chiuse con ospiti invitati nei tre giorni successivi (29/30/31 marzo) e si terranno presso il Centro Congressi SQUARE

Gli incontri previsti in questi cinque giorni a Bruxelles daranno un contributo significativo al lavoro dell’organizzazione nel prossimo anno. La panoramica delle 23 sessioni organizzate comprende:

  • Workshop congiunto IMDRF per gli stakeholder – DITTA/GMTA – Giorno 1: 27 marzo 2023 – Le sessioni si concentreranno sulle questioni relative al post-market affrontate nel settore dei dispositivi medici, tra cui temi scottanti come le prove reali, gli avvisi di vigilanza e sicurezza e le considerazioni post-market per il software e l’intelligenza artificiale.
  • Open Forum degli stakeholder – Giorno 2: 28 marzo 2023 – Ascolto degli stakeholders dell’IMDRF, le iniziative di armonizzazione regionale e altre autorità di regolamentazione interessate attive nell’ambito dell’IMDRF.
  • Riunione del Comitato di gestione (sessione aperta) – 29 marzo 2023
  • Riunione del Comitato di gestione (sessione chiusa) – 30 marzo 2023
  • Riunione del Comitato di gestione (sessione chiusa) – 31 marzo 2023

Per informazioni più dettagliate e per l’iscrizione, consultare il sito web dedicato.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.