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Salute mentale: l’OMS/Europa promuove l’integrazione nei servizi primari

L’OMS/Europa ha pubblicato uno studio che promuove un cambiamento sistemico: integrare la salute mentale all’interno dell’assistenza sanitaria primaria. L’iniziativa mira a ridurre lo stigma, ampliare l’accesso alle cure e rispondere al crescente bisogno di supporto psicosociale nei Paesi dell’area europea.

Salute mentale: cure più accessibili, inclusive e territoriali

La ricerca si basa su un’analisi condotta in sei Paesi dell’Europa centro-orientale: Armenia, Georgia, Kosovo, Repubblica Moldova, Romania e Ucraina. Secondo l’OMS, l’integrazione della salute mentale nella Primary Health Care (PHC) offre numerosi vantaggi:

  • maggiore accessibilità alle cure per le persone con disturbi mentali comuni;
  • possibilità di diagnosi e intervento precoce attraverso i medici di base;
  • riduzione del ricorso ai servizi psichiatrici ospedalieri;
  • abbattimento dello stigma sociale che ancora oggi circonda la salute mentale.

Lo studio evidenzia anche come molti sistemi sanitari della regione restino ospedalocentrici, con personale sottodimensionato e scarse risorse per l’assistenza comunitaria. Per superare queste barriere, l’OMS propone un modello di assistenza integrata, in cui i professionisti della salute mentale lavorino a stretto contatto con il personale di medicina generale.

Sono inoltre raccomandate:

  • la formazione dei team multidisciplinari;
  • la riforma normativa per autorizzare i trattamenti a livello territoriale;
  • il coinvolgimento attivo delle comunità locali e dei pazienti;
  • la definizione di standard di qualità e indicatori condivisi.

L’OMS ribadisce che il rafforzamento della salute mentale nella PHC è una delle chiavi per costruire sistemi sanitari più resilienti, equi e centrati sulla persona, anche in contesti fragili o post-bellici come quello ucraino.

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