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G7: adottata la Dichiarazione per lo sviluppo e utilizzo etico dell’IA

Si è tenuta a Trento la seconda riunione ministeriale del G7 a guida italiana su Industria, Tecnologia e Digitale, conclusasi con l’adozione di una Dichiarazione congiunta per promuove lo sviluppo e l’utilizzo etico dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico.

L’obiettivo della presidenza italiana è stato dunque quello di promuovere lo sviluppo di un’IA che possa essere etica, sicura ed affidabile. I sistemi di intelligenza, in particolari quelli nel settore pubblico, devono poter creare un sistema digitale condiviso, efficiente, inclusivo e sicuro, in linea con le priorità e i valori che il gruppo del G7 intende esprimere.

Intelligenza Artificiale ETICA: la linea della presidenza del G7 Italiana

La linea italiana si iscrive coerentemente nel percorso e nello sviluppo che il G7 ha avuto sul tema durante le presidenze precedenti che si sono susseguite prima di quella del nostro paese.

In particolare, il focus italiano sullo sviluppo e sull’uso di sistemi di intelligenza artificiale prima di tutto etici e democratici, prima ancora che efficienti e condivisi, nasce dall’esperienza della presidenza giapponese, che aveva sviluppato un Processo di Hiroshima sull’Intelligenza Artificiale (HIAP).

La presidenza italiana intende dare forma e concretezza a quel processo attraverso la formulazione di un toolkit, che permetta di sviluppare l’intelligenza artificiale in modo etico e responsabile nel settore pubblico.

L’obiettivo è quello di sviluppare insieme agli stakeholder dei meccanismi di monitoraggio degli strumenti, che possano portare all’adozione del Codice di Condotta Internazionale, creato per le organizzazioni che si occupano dello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale avanzati.

Attraverso un processo condiviso e strutturale composto dall’analisi dei dati e dalla condivisione delle buone pratiche, sarà possibile dar vita ad un’infrastruttura pubblica digitale robusta, che possa garantire sicurezza, inclusione, e l’accesso a servizi pubblici essenziali e di qualità.

 

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4 gennaio: Giornata mondiale del Braille

Oggi 4 gennaio si celebra la Giornata mondiale del Braille.

Se in circostanze normali, le persone con disabilità – un miliardo di persone in tutto il mondo – hanno meno probabilità di accedere all’assistenza sanitaria, all’istruzione, al lavoro e di partecipare alla vita della comunità; la pandemia di COVID-19 ne ha ulteriormente amplificato la fragilità.

Per le persone ipovedenti, soprattutto per quelle che fanno affidamento sull’uso del tatto per comunicare i propri bisogni e accedere alle informazioni, la vita sotto isolamento ha posto diversi problemi in termini di indipendenza.

La pandemia ha infatti rivelato quanto sia di fondamentale importanza produrre informazioni essenziali come linee guida e documenti precauzionali in formati accessibili, compresi i formati Braille e udibili per poter proteggere, contrastare e ridurre la diffusione di un’eventuale epidemia o altre forme di contagio; sottolineato così la necessità di intensificare tutte le attività legate all’accessibilità digitale per garantire l’inclusione e l’istruzione di tutte le persone.

Un esempio è portato dall’UNICEF che ha prodotto note orientative disponibili in più lingue e formati accessibili affrontando questioni quali l’accesso alle informazioni, all’acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari, all’assistenza sanitaria, alla formazione scolastica, alla protezione dei bambini, alla salute mentale e sostegno psicosociale, nonché considerazioni per un ambiente di lavoro inclusivo.

La Giornata Mondiale del Braille, celebrata dal 2019, ha dunque l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza dei mezzi di comunicazione accessibili a tutti nella piena realizzazione dei diritti umani.

#AccessibilitàPerTutti   #Inclusione

Cos’è il Braille?

Il Braille è una rappresentazione tattile di simboli alfabetici e numerici che utilizza sei punti per rappresentare ogni lettera e numero, e persino simboli musicali, matematici e scientifici. Il Braille (dal nome del suo inventore nella Francia del XIX secolo, Louis Braille) è utilizzato da persone cieche e ipovedenti per leggere gli stessi libri e periodici stampati con caratteri visivi.

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