Rapporto APRE: L’Italia in Horizon Europe: performance e prospettive

Presentato il nuovo rapporto APRE sulla partecipazione italiana ad Horizon Europe, che analizza la performance e le prospettive del nostro paese nel programma quadro.
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È stato pubblicato il documento “Rapporto sulla partecipazione italiana a Horizon Europe. Aggiornamento 2024”, redatto da APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea – che fornisce un’analisi approfondita dell’andamento della partecipazione italiana al Programma Quadro europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe.

Caratteristiche del rapporto di APRE sulla partecipazione italiana in Horizon Europe

Il rapporto rappresenta uno strumento fondamentale per valutare la posizione dell’Italia nei primi quattro anni del Programma, identificandone punti di forza, criticità e potenzialità inespresse. Con l’ingresso nell’ultima fase di Horizon Europe, il documento si propone di stimolare un dibattito strategico all’interno della comunità nazionale R&I su come migliorare ulteriormente la partecipazione italiana nei prossimi anni e dopo il 2027.

la distribuzione della partecipazione per tipologia di soggetto e area geografica

Nel periodo 2021-2024, la partecipazione italiana a Horizon Europe si è caratterizzata per una forte presenza di università e centri di ricerca, cui si è affiancato il contributo significativo del settore privato, in particolare nei settori tecnologici e industriali. Le università hanno ottenuto un ritorno finanziario pari al 9,3%, mentre le Piccole e Medie Imprese (PMI) si sono attestate su un rientro dell’8,33%, in linea con la media nazionale complessiva (8,7%).

Geograficamente, quasi la metà dei finanziamenti è stata assorbita da due sole regioni: Lazio, con il 23% dei fondi nazionali, e Lombardia, con il 21%. Le regioni del Sud Italia, come Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna, hanno invece raccolto meno del 10% complessivo, confermando uno storico squilibrio territoriale nell’accesso ai programmi di ricerca e innovazione europei.

l’efficacia delle reti di collaborazione

Per quanto riguarda l’efficacia delle reti di collaborazione, l’Italia si è distinta nei Cluster più tecnologici di Horizon Europe, come il Cluster 4 (Digitale, Industria e Spazio) e il Cluster 5 (Clima, Energia e Mobilità), dove ha mostrato un buon livello di integrazione e competitività.

Tuttavia, il tasso di successo medio delle proposte italiane si è mantenuto al di sotto della media europea: 17,13% per partecipazioni complessive (coordinatori e partner) contro il 18,96% dell’UE, e 14,27% per soli coordinatori contro il 17,05% europeo. Nonostante una partecipazione quantitativamente robusta, il valore economico medio per partecipante italiano è stato di circa 383.000 euro, contro i 570.000 euro della Germania.

Inoltre, il valore medio dei progetti coordinati dagli italiani si ferma a 775.000 euro, mentre nei principali Paesi concorrenti supera abitualmente il milione di euro.

l’analisi del ritorno economico e scientifico

In termini di ritorno economico e scientifico, l’Italia ha conquistato l’8,71% del contributo finanziario disponibile su Horizon Europe, a fronte di una quota di partecipazione del 9,60%. L’analisi evidenzia che, pur rientrando stabilmente tra i primi cinque Paesi per numero di partecipazioni, il ritorno finanziario è meno proporzionato rispetto agli sforzi compiuti, soprattutto nelle aree di ricerca collaborativa e meno tecnologiche.

Tra i fattori che condizionano l’accesso ai finanziamenti europei si evidenziano la scarsa propensione al coordinamento di progetti complessi, il limitato valore medio dei progetti presentati e una persistente disparità regionale nell’ottenimento dei fondi. Ciononostante, emergono segnali positivi, con un miglioramento delle performance italiane in ambiti strategici come l’adattamento climatico e la salute dei suoli, dove l’Italia si è collocata stabilmente tra le prime tre nazioni europee.

A supporto della diffusione dei contenuti e per favorire il confronto con i principali attori del sistema nazionale, APRE ha organizzato il 10 aprile 2025 un webinar pubblico durante il quale è stato presentato il rapporto e discusso l’andamento della partecipazione italiana, anche grazie al contributo di rappresentanti istituzionali e del mondo accademico.

 

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