Oxford University Press per conto della European Public Health Association ha pubblicato un articolo scientifico intitolato “Comprendere gli ostacoli e i fattori abilitanti del sistema sanitario alla vaccinazione infantile MPR e HPV tra le popolazioni svantaggiate o minoritarie nei paesi a medio e alto reddito: una revisione sistematica”.
Lo studio mette in risalto l’ampio divario presente nella vaccinazione infantile tra i diversi gruppi di popolazione, dimostrandone un’adozione nella maggior parte delle minoranze o comunità etniche in Europa sostanzialmente inferiore rispetto alla popolazione generale. Utilizzando questo sfondo sociale, è stata condotta una revisione sistematica per comprendere le barriere del sistema sanitario e i fattori che favoriscono la vaccinazione infantile contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e papilloma virus umano (HPV) tra le popolazioni svantaggiate e minoritarie nei Paesi a medio e alto reddito.
LA METODOLOGIA DI STUDIO
Lo studio si è basato sull’analisi dei dati provenienti dai database di diverse fonti scientifiche, quali: Medline, Cochrane, CINAHL, ProQuest ed EMBASE verificando gli articoli pubblicati da questi ultimi tra il 2010 fino al 2021. Dopo lo screening del titolo e dell’abstract, sono stati valutati i testi completi per verificarne la rilevanza. La qualità degli studi è stata valutata, invece, utilizzando le checklist, progettate per l’uso con revisioni sistematiche, del Critical Appraisal Skills Program – CASP.
Infine, è stata effettuata l’estrazione e l’analisi dei dati mappando le barriere del sistema sanitario e i fattori abilitanti alla vaccinazione in base agli elementi costitutivi del sistema sanitario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS.
Tale mappatura ha portato all’identificazione di 1658 risultati di ricerca provenienti da cinque banche dati e 24 da liste di riferimento, ritenendone idonei 496.
I RISULTATI
Dallo studio effettuato è emerso che i fattori che hanno influenzato la vaccinazione MMR e HPV tra le popolazioni svantaggiate includevano l’erogazione dei servizi (tempo limitato, distanza geografica, mancanza di materiali tradotti culturalmente appropriati, difficoltà di navigazione nel sistema sanitario), il personale sanitario (lingua e scarse capacità di comunicazione), i costi finanziari e il senso di discriminazione.
Pertanto, i politici devono considerare tali barriere, riconoscendo al contempo i contesti culturali specifici di ciascuna popolazione. Per garantire il massimo impatto delle politiche, gli approcci per incoraggiare le vaccinazioni devono essere adattati alle esigenze specifiche della popolazione. Un approccio unico non è efficace.
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