La ricerca contro il cancro continua a segnare progressi significativi, affrontando neoplasie comuni come il carcinoma della mammella, il tumore del polmone e le neoplasie ginecologiche. Gli studi presentati al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica 2023 (ESMO), che si è tenuto a Madrid dal 20 al 24 ottobre, hanno gettato luce su importanti scoperte. Nel 2022, in Italia, sono stati stimati 55.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, il tumore più diffuso nella popolazione.
Gli studi italiani più significativi sul cancro al Congresso ESMO
Uno degli studi di rilievo presentati all’ESMO è stato il risultato a cinque anni dello studio di Fase 3 “monarchE”. Questo studio ha dimostrato una riduzione del 32% nel rischio di recidiva a cinque anni e un miglioramento del 7,6% nella sopravvivenza libera da malattia invasiva. Questi risultati sono particolarmente significativi per il 15% dei tumori mammari HR+/HER2- con un rischio aumentato di metastasi.
Secondo Lucia Del Mastro, Professore Ordinario e Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova, il periodo di cinque anni rappresenta un traguardo fondamentale nei trattamenti adiuvanti contro il tumore al seno. L’efficacia di abemaciclib persiste oltre il completamento dei due anni di trattamento, migliorando la sopravvivenza libera da malattia invasiva e la sopravvivenza libera da recidiva a distanza.
Nel caso del tumore del polmone, con circa 44.000 nuovi casi stimati in Italia nel 2022, l’immunoterapia con pembrolizumab prima e dopo l’intervento chirurgico ha dimostrato di ridurre il rischio di morte del 28% e aumentare la sopravvivenza globale, con il 71% dei pazienti ancora vivi a tre anni. Questi risultati presentati all’ESMO provengono dallo studio di Fase 3 del programma “Keynote-671”.
Nel caso del tumore dell’endometrio, il più comune tra le neoplasie ginecologiche in Italia, con oltre 10.000 nuovi casi all’anno, uno studio di Fase III chiamato “DUO-E” ha dimostrato che l’immunoterapia con durvalumab in combinazione con la chemioterapia seguita da durvalumab più olaparib ha ridotto il rischio di progressione o morte del 45%. Secondo Domenica Lorusso, Responsabile UOC Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma, questi risultati aprono nuove opportunità terapeutiche per i pazienti con tumore dell’endometrio, migliorando significativamente le prospettive di guarigione.
Inoltre, lo studio italiano “Keynote-A18” coordinato dalla Prof.ssa Lorusso rappresenta un progresso significativo nel trattamento del tumore della cervice uterina localmente avanzato, in cui l’immunoterapia ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza libera da progressione rispetto allo standard di cura. Questi risultati sono particolarmente rilevanti, poiché non si erano registrati progressi significativi nelle opzioni terapeutiche per questa malattia in 20 anni.
La ricerca italiana anche al Congresso ESMO continua a dimostrarsi all’avanguardia nella lotta contro il cancro, con l’obiettivo di migliorare le prospettive di guarigione e la qualità della vita dei pazienti.
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