Pubblicato lo studio dell’UE sull’impiego dell’intelligenza artificiale nei sistemi sanitari

Questo studio sottolinea il potenziale dell'intelligenza artificiale per migliorare l'efficienza, ridurre gli oneri amministrativi e migliorare la diagnosi e il trattamento nel settore sanitario.
Pubblicato lo studio dell’UE sull’impiego dell’intelligenza artificiale nei sistemi sanitari

In questo nuovo studio, commissionato dalla Commissione europea, si articola come l’intelligenza artificiale abbia un grande potenziale per migliorare l’efficienza, ridurre gli oneri amministrativi e migliorare la diagnosi e il trattamento nel settore sanitario, ma la sua diffusione rimane lenta a causa di ostacoli tecnologici, normativi, organizzativi e culturali. L’UE è in una posizione ideale per guidare un’adozione sicura, etica ed equa, a condizione che le sfide siano affrontate e che vengano attuati quadri di sostegno.

Il nuovo studio dell’UE

I sistemi sanitari di tutto il mondo devono affrontare pressioni crescenti dovute ai cambiamenti demografici, all’aumento della prevalenza di malattie croniche e complesse, all’incremento dei costi e alla carenza di personale. L’intelligenza artificiale (IA) offre un potenziale significativo per mitigare queste sfide, migliorando l’efficienza, riducendo gli oneri amministrativi e migliorando i percorsi diagnostici e terapeutici. Nonostante queste promesse, l’adozione degli strumenti di IA nella pratica clinica rimane limitata e lenta.

Per redigere lo studio la Commissione europea ha utilizzato un approccio misto che combina analisi della letteratura esistente, consultazioni con gli stakeholder, sondaggi, interviste, workshop e casi di studio. Ha identificato i principali ostacoli che impediscono l’implementazione dell’IA nell’assistenza sanitaria in quattro ambiti: sfide tecnologiche e relative ai dati, complessità legali e normative, vincoli organizzativi e aziendali, fattori sociali e culturali. Allo stesso tempo, ha evidenziato gli acceleratori, ovvero le strategie di successo attuate dagli ospedali a livello globale, che potrebbero ispirare le migliori pratiche nell’Unione europea.

Lo studio sottolinea la posizione unica dell’UE nel guidare l’implementazione sicura, efficace, etica ed equa dell’IA nell’assistenza sanitaria. Trovando un equilibrio tra il sostegno all’innovazione e la tutela dei diritti dei pazienti, l’UE può contribuire a promuovere l’adozione sostenibile dell’IA. Particolare attenzione è rivolta al potenziale trasformativo dell’IA nella cura del cancro, nella fornitura di assistenza sanitaria a distanza e nell’uso di dati sanitari su larga scala.

Le considerazioni future delineate nello studio includono la definizione di standard comuni per la governance dei dati e l’interoperabilità, lo sviluppo di centri di eccellenza, la garanzia di meccanismi di finanziamento, la conduzione di valutazioni delle prestazioni locali e la creazione di cataloghi di soluzioni di IA affidabili. Viene inoltre proposto un quadro di monitoraggio e indicatori per seguire i progressi e garantire l’integrazione a lungo termine.

Lo studio conclude che, sebbene l’IA da sola non possa risolvere le pressioni sistemiche sul settore sanitario, essa può essere un fattore determinante per la creazione di sistemi sanitari più resilienti, efficienti e incentrati sul paziente in tutta Europa, a condizione che vengano affrontati gli ostacoli e sfruttati gli acceleratori.

 

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