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Creazione della task force sanitaria UE-USA

Il progetto estende il partenariato sanitario già in atto e concentra la cooperazione in tre ambiti: priorità in campo oncologico, minacce sanitarie mondiali e architettura sanitaria globale.
task force

Il commissario per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha lanciato la task force sanitaria tra Unione Europea e Stati Uniti, siglando un accordo con Xavier Becerra, segretario del Dipartimento della salute e dei servizi umani negli USA.

L’accordo prevede l’ampliamento del partenariato UE-USA per ciò che concerne il settore sanitario, attraverso l’istituzione di una task force che prevederà la cooperazione in tre aree tematiche specifiche:

  • dare la priorità per ciò che concerne il settore del cancro,
  • combattere congiuntamente le minacce sanitarie globali,
  • rafforzare l’architettura sanitaria globale.

Come si articola la task force nei tre punti:

Per ciò che concerne il cancro, la task force vede la creazione di due tavoli di lavoro di esperi che mettano in relazione il piano europeo di lotta contro il cancro e l’US Cancer Moonshot. La collaborazione si pone l’obiettivo di migliorare la prevenzione, l’individuazione e l’assistenza per coloro che ne sono affetti attraverso la condivisione tra pari di buone pratiche, consulenza su future Joint Actions e l’istituzione di un dialogo strutturato ed integrato sul tema.

Per quello che riguarda la cooperazione rafforzata sulle minacce sanitarie globali, entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di una migliore comprensione delle condizioni post pandemiche riguardo l’impatto sulla salute, la società e l’economia. Un tavolo di cooperazione fra l’HERA a livello europeo e la ASPR dell’HHS americano è attualmente in atto affinché il mondo sia meglio preparato a rispondere a future situazioni emergenziali e/o pandemiche, attraverso l’istituzione di un fondo pandemico congiunto.

Infine, si rende necessario anche affrontare le sfide sanitarie delle donne, specialmente di quelle più vulnerabili, alla base di un disegno che punta a rafforzare l’architettura sanitaria globale e che auspica di contribuire a recuperare il terreno perduto in modo tangibile per uno sviluppo sostenibile.

 

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