La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) è un’iniziativa che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, promuove – tramite campagne e attività – la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale. Ogni anno viene portato all’attenzione un aspetto diverso relativo alla Salute Mentale. Per il 2022 è stato scelto il tema “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” (Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority), perché in un mondo scosso dagli effetti della pandemia, delle guerre e dell’emergenza climatica, il benessere di tutti deve essere prioritario.
Il tasso di persone colpite da disturbi mentali è aumentato a livello globale e la loro stigmatizzazione e discriminazione continuano a essere un ostacolo all’inclusione e all’accesso alle cure adeguate. Ma è sempre più riscontrato che, con le giuste strutture sociali e istituzionali, la prevenzione dei disturbi mentali, e il benessere di ogni cittadino del mondo, è possibile.
La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione. La giornata mondiale della salute non è quindi un evento che si riduce ai lavori di un giorno, ma è ogni volta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.
L’OMS/Europa ha scelto di concentrarsi su una delle principali sfide per rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità a livello mondiale: lo stigma e la discriminazione. Citati in tutti i gruppi del pacchetto di lavoro e trasversali a tutte le aree del lavoro sulla salute mentale, la stigmatizzazione e la discriminazione delle condizioni di salute mentale devono essere affrontate se si intende fare qualche passo avanti nel nostro progetto collettivo di garantire che ogni singola persona abbia accesso alle risorse per una buona salute mentale e per il benessere.
Inoltre, successivamente alle edizioni di Londra, Amsterdam e Parigi, il Global Mental Health Summit (GMHS) che si terrà a Roma i prossimi 13 e 14 ottobre intende valorizzare il ruolo dell’Italia nella salute mentale di comunità, in Italia e sul piano internazionale.
In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il GMHS svilupperà l’ambizioso piano di azione tracciato a Londra nel 2018, incrementando la consapevolezza e l’impegno in tema di salute mentale sia a livello politico che nella società civile. La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti.
Il GMHS rafforzerà l’azione globale da parte dei Governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile perchè si affrontino i numerosi problemi nell’organizzazione dei servizi di salute mentale, messi a dura prova dalla pressione delle recenti crisi sanitarie e umanitarie, e a superare le debolezze strutturali che impediscono a molti milioni di persone di ricevere cure adeguate per i loro bisogni di salute mentale.
I temi principali del Summit, concepiti all’interno di una cornice che mette in risalto l’importanza dei diritti umani e della dignità delle persone affette da disturbi mentali, sono:
- la centralità dell’approccio comunitario alla salute mentale
- il coinvolgimento dei diretti interessati e delle loro famiglie nel processo di cura e recupero psicosociale.
La salute mentale è una componente essenziale nella preparazione della risposta alle emergenze come quelle che si stanno attualmente affrontando. In questo contesto, gli sforzi di prevenzione e intervento dovrebbero concentrarsi principalmente sulle esigenze delle persone maggiormente colpite dalle crisi.
Vi è un estremo bisogno di servizi di salute mentale ben organizzati, con finanziamenti adeguati, che possano contare su un’adeguata dotazione di personale. Gli ostacoli da superare per la realizzazione di tali servizi comprendono, tra gli altri, la mancanza di finanziamenti e investimenti nella cura e nella ricerca sulla salute mentale, la scarsità di risorse umane qualificate, lo stigma sociale e la discriminazione.
Infine, il GHMS richiamerà l’attenzione su differenti strategie di “capacity-building”, come l’identificazione e la condivisione di buone pratiche, comprese le nuove opportunità offerte dalla salute mentale digitale e da altre iniziative sviluppate nel corso della recente pandemia. Queste strategie sono fondamentali per sviluppare e rafforzare le competenze, le capacità, i processi e le risorse di cui i servizi di salute mentale e le comunità necessitano per affrontare efficacemente i bisogni di salute mentale di tutte le persone nel corso del loro ciclo di vita.
Infine, Stella Kyriakides, Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La salute mentale deve far parte di tutte le politiche per costruire la resilienza della società. Ciò è particolarmente importante per i gruppi vulnerabili come bambini, giovani, anziani, migranti e rifugiati, che sono stati tutti colpiti dalle sfide che stiamo affrontando. Questo è l’approccio adottato dall’UE. Come annunciato dalla presidente von der Leyen il mese scorso, guideremo l’UE verso un approccio più globale alla salute mentale che farà la differenza per le persone, basandosi sul nostro lavoro in corso. Per fare ciò, non solo dobbiamo lavorare con gli stakeholder chiave, le ONG e gli operatori sanitari per sviluppare nuove strategie, ma, soprattutto, dobbiamo anche ascoltare i bisogni dei cittadini e quelli degli operatori sanitari che sono stati sottoposti a enormi pressioni questi anni passati. Questo è il modo in cui possiamo davvero rendere efficace il nostro lavoro nel campo della salute mentale. Stiamo già lavorando per aiutare le società europee a prendersi più cura della nostra salute mentale. Abbiamo stanziato 27 milioni di euro per azioni di salute mentale e abbiamo lanciato una nuova iniziativa “Più sani insieme” che aiuta ad affrontare la salute mentale e le malattie neurologiche, tra cui incoraggiare il benessere a casa, a scuola e sul posto di lavoro e un maggiore impegno nella prevenzione proattiva. Stiamo anche portando il nostro lavoro su ricerca, istruzione, giustizia, occupazione, inclusione sociale e disabilità. Questo è un buon inizio, ma possiamo e dobbiamo fare di più”.
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