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Pubblicato lo studio sul miglioramento dell’implementazione della direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera 2011/24/UE

Lo studio approfondisce le difficoltà che molti pazienti riscontrano nell'accesso all'assistenza sanitaria in un altro Stato membro

La Direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera definisce sia le condizioni per cui un paziente può recarsi in un altro paese dell’UE per ricevere cure mediche che le condizioni per il rimborso delle spese. Illustra i costi dell’assistenza sanitaria, nonché le prescrizioni e la fornitura di medicinali e dispositivi medici.

Ad inizio 2022 la Commissione a pubblico lo “Studio sul miglioramento dell’implementazione della Direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera 2011/24/UE“. Lo scopo di questa ricerca, commissionata dalla DG SANTE,  era quello di approfondire il lavoro della Commissione sulle difficoltà che molti pazienti riscontrano nell’accesso all’assistenza sanitaria in un altro Stato membro e sulle carenze che permangono nell’applicazione pratica della Direttiva, offrendo alcune possibili soluzioni. Dallo studio è emerso come si debba puntare di più sul ruolo dei punti di contatto nazionali (NCP), istituiti per informare i pazienti sull’assistenza sanitaria transfrontaliera. Sono stati sviluppati dei principi guida, pensati per aiutare i NCP a fornire informazioni più trasparenti, accessibili e comprensibili al paziente.

Studi precedenti sulla direttiva hanno dimostrato che le informazioni sui trattamenti per i quali i pazienti dovrebbero richiedere l’autorizzazione preventiva non sono sempre sufficienti. Inoltre, le procedure amministrative complesse degli Stati Membri agiscono come barriere per i pazienti che ricercano un tipo di assistenza cross-border.

L’Articolo 6 della direttiva prevede che gli Stati membri debbano istituire dei punti di contatto nazionali (NCP) finalizzati a fornire informazioni sull’assistenza sanitaria transfrontaliera ai pazienti, che hanno il compito di “fare rete” con le organizzazioni dei pazienti, i fornitori di assistenza sanitaria e gli assicuratori sanitari. Dallo studio è emerso come vi sia un margine di miglioramento per quanto riguarda l’informazione diffusa ai pazienti. Inoltre, è evidente come in vari Stati membri non vengano attuati gli accordi di consultazione tra i NCP e gli altri stakeholder coinvolti. Anche se già ampiamente adottato dalla maggior parte dei NCP, il toolbox 2019 (contenente informazioni rilevanti sul quadro giuridico dell’assistenza sanitaria transfrontaliera) andrebbe pubblicizzato maggiormente, essendo uno strumento utile per migliorare l’attuazione della Direttiva.

Al fine di fornire raccomandazioni per migliorare le informazioni fornite ai cittadini sui sistemi di sistemi di autorizzazione preventiva ai sensi della direttiva, sono stati sviluppati dei principi guida mirati ad aiutare i NCP nel fornire informazioni più trasparenti, accessibili e comprensibili al paziente che coprano le seguenti aree principali: 1) trasparenza dei sistemi di autorizzazione preventiva 2) chiarezza e coerenza delle procedure di autorizzazione preventiva; 3) informazioni comprensibili sull’autorizzazione preventiva.

Infine, per facilitare il monitoraggio e la valutazione dell’attuazione della direttiva, sono stati sviluppati dei nuovi indicatori quantitativi e qualitativi.

Per maggiori informazioni cliccare sotto su “ulteriori dettagli”.

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