Da quasi un decennio la carenza di forza lavoro e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione.
La Commissione ha individuato 42 professioni (tra cui Medici generici, Medici specialisti e Infermieri professionisti) che considera caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE. Per affrontare questa situazione bisogna investire nelle competenze le quali oltre a contribuire a gestire le transizioni verde e digitale garantiscono la competitività futura dell’Europa.
Il piano d’azione sulle carenze di competenze e di forza lavoro
In questo contesto tante sono le iniziative delle Commissione per contrastare questo fenomeno, a partir dall’iniziativa europea “Anno europeo delle competenze”, un’iniziativa che ha mirato ad aiutare le persone a ottenere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità e a sostenere le imprese nell’affrontare la carenza di competenze nell’UE.
Inoltre, in occasione del vertice delle parti sociali di Val Duchesse, convocato il 31 gennaio dalla presidente von der Leyen e dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE, a seguito dell’annuncio nel discorso sullo stato dell’Unione europea del 2023, è stato presentato anche il “Piano d’azione sulle carenze di competenze e di manodopera” che costituisce un passo avanti concreto per raggiungere questo obiettivo.
Il piano si basa su varie azioni già in atto a livello dell’UE e degli Stati membri. Si fonda sulle iniziative del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, sugli orientamenti strategici nel quadro del semestre europeo e sul sostegno finanziario dell’UE. L’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.
L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+).
La Commissione ha presentato il piano d’azione in collaborazione con le parti sociali, il cui ruolo è fondamentale per attuare soluzioni volte a rispondere a queste sfide. Affrontare le carenze di manodopera e di forza lavoro è fondamentale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, aumentare la resilienza economica e sociale di fronte ai cambiamenti geopolitici e garantire finanziamenti sufficienti per le politiche occupazionali e sociali nell’UE.
Il piano definisce in cinque settori, le azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE e nazionale:
- sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro;
- fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione;
- migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori;
- migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti;
- attrarre talenti da paesi terzi.
Inoltre, la Commissione intende:
- finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata;
- finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET);
- cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027;
- istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze;
- migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE;
- analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese;
- valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio;
- effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro.
Gli Stati membri sono invitati a:
- rivedere i programmi di istruzione e formazione per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro;
- portare avanti riforme previdenziali per affrontare le sacche di inattività e fornire un sostegno sufficiente a chi può lavorare per un ritorno graduale nel mercato del lavoro;
- portare avanti riforme fiscali per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito secondario e i lavoratori a basso reddito;
- sostenere ulteriormente la digitalizzazione della sicurezza sociale e del suo coordinamento per agevolare una mobilità equa dei lavoratori;
- adottare e attuare rapidamente la raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento – Opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti”;
- impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale.
Le parti sociali intendono:
- affrontare le condizioni di lavoro precarie attraverso la contrattazione collettiva nei settori caratterizzati da condizioni di lavoro inadeguate;
- aiutare ad attivare i gruppi sottorappresentati e trovare soluzioni adeguate per promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani;
- sostenere gli apprendistati e i partenariati tra gli erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP) e i datori di lavoro;
- formare i prestatori di assistenza a lungo termine in merito a un’assistenza più incentrata sulla persona e alla digitalizzazione;
- aggiornare gli orientamenti multisettoriali per contrastare la violenza e le molestie nel settore sanitario;
- collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi;
- contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi.
Prossime tappe
La Commissione seguirà i progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione nel quadro del semestre europeo. Inoltre, inviterà gli Stati membri, nell’ambito del comitato per l’occupazione e del comitato per la protezione sociale, a organizzare regolari scambi tripartiti sulla questione, con la partecipazione delle parti sociali europee e nazionali.
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