Il 14 novembre segna la Giornata Mondiale del Diabete (WDD), istituita nel 1991 per affrontare la crescente minaccia di questa malattia tra la popolazione. La giornata vuole anche commemorare il compleanno di Sir Frederick Banting, fisiologo ed endocrinologo canadese che scoprì l’insulina, e che ancora oggi simboleggia l’unità globale contro l’epidemia attraverso il riconoscibile logo circolare blu.
Il diabete, diviso principalmente in tipo 1 e tipo 2, rappresenta una preoccupazione per diverse fasce d’età. Fattori come stili di vita errati e predisposizione genetica aumentano il rischio di contrarre la malattia. La prevenzione inizia con una corretta alimentazione e stili di vita sani, essenziali per ridurne le complicanze a lungo termine.
Dati relativi alla diffusione del diabete
I dati sulla diffusione del diabete rivelano che nel periodo 2017-2020, il 4,7% della popolazione adulta ha ricevuto una diagnosi, con un significativo aumento tra gli ultra 65enni (20%). In Europa, 60 milioni di adulti ne sono affetti, mentre in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone (circa il 6% della popolazione) ne sono colpite. La pandemia COVID-19 solleva preoccupazioni sull’aumento dell’incidenza, sottolineando l’importanza della prevenzione primaria e secondaria.
In Italia, tra il 2020 e il 2021, l’incidenza del diabete è leggermente inferiore al 5%, ma cresce con l’età risultando più comune tra gli uomini. L’86% delle persone con diabete è sotto trattamento farmacologico, principalmente con ipoglicemizzanti orali. La Giornata Mondiale del Diabete si traduce in iniziative di sensibilizzazione, tra cui l’illuminazione di monumenti, per evidenziare la necessità di informare, prevenire e combattere questa malattia.
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