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Linee guida dell’ERA sull’uso responsabile dell’IA generativa

La Commissione europea, assieme ai paesi dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA) e alle parti interessate, ha presentato una serie di linee guida volte a sostenere la comunità di ricerca europea nell’uso responsabile dell’intelligenza artificiale (IA) generativa.

Sebbene gli strumenti di intelligenza artificiale generativa offrano velocità e comodità nella produzione di testo, immagini e codice, i ricercatori devono anche essere consapevoli dei limiti della tecnologia, tra cui il plagio, la rivelazione di informazioni sensibili o i pregiudizi intrinseci nei modelli. Basandosi sui principi dell’integrità della ricerca, le raccomandazioni offrono una guida a ricercatori, organizzazioni di ricerca e investitori per garantire un approccio coerente a questa tecnologia in tutta Europa.

I punti chiave delle linee guida riguardano:

  • Ricercatori, che devono astenersi dall’utilizzare strumenti di intelligenza artificiale generativa in attività sensibili come revisioni o valutazioni tra pari e devono utilizzare l’intelligenza artificiale generativa rispettando la privacy, la riservatezza e i diritti di proprietà intellettuale.
  • Organizzazioni e centri di ricerca, che dovrebbero facilitare l’uso responsabile dell’IA generativa e monitorare attivamente il modo in cui questi strumenti vengono sviluppati e utilizzati all’interno delle loro organizzazioni.
  • Enti finanziatrici, che dovrebbero supportare i richiedenti nell’utilizzo dell’IA generativa in modo trasparente.

Poiché l’IA generativa è in continua evoluzione, queste linee guida verranno aggiornate con continui feedback da parte della comunità scientifica e delle parti interessate.

Per inviare i propri feedback sulle linee guida è stato creato un form raggiungibile tramite il seguente LINK.

Per maggiori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

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Science Business: report sul prossimo programma quadro per la ricerca ed innovazione

Mancano ancora 3 anni alla fine di Horizon Europe, ma le discussioni sul prossimo Programma quadro per la ricerca e l’innovazione sono già in pieno svolgimento.

A Bruxelles si dibatte su ogni aspetto del possibile nuovo Programma Quadro: l’entità del suo budget; se il suo focus debba essere sulla ricerca di base o su quella applicata; il mantenimento o meno delle “Missioni”; l’introduzione del concetto di “dual-use” civile – militare.

Per contribuire a questo dibattito e dialogare con le istituzioni UE, il 12 e 13 febbraio 2024 il sito di informazioni Science Business ha riunito a Bruxelles i rappresentanti del suo Network, composto da 75 membri di università, aziende e organizzazioni del settore pubblico.

Dal simposio è stato tratto un rapporto che è una sintesi delle opinioni e dei suggerimenti espressi in questi incontri, e rappresenta un prezioso documento per orientarsi sul dibattito in corso.

Per  maggiori informazioni e per scaricare il report completo, si prega di consultare il seguente LINK.

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Accordo politico sullo Spazio europeo dei dati sanitari

Il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo regolamento relativo allo Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS) che renderà più semplice scambiare dati sanitari e accedervi a livello dell’UE.

Lo spazio europeo dei dati sanitari, che è considerato un pilastro fondamentale dell’Unione europea della salute,  ha come obiettivo la facilitazione dell’accesso e dello scambio di dati sanitari a livello transfrontaliero, al fine sia di sostenere l’erogazione di assistenza sanitaria (“uso primario dei dati”) che di orientare la ricerca sanitaria e l’elaborazione delle politiche in materia (riutilizzo dei dati, detto anche “uso secondario dei dati”).

I vantaggi del nuovo accordo possono essere così riassunti:

  • Accesso più semplice per le persone ai dati sanitari elettronici, sia nel proprio Paese che negli altri Stati Membri.
  • Maggiore Potenziale di ricerca, poiché ricercatori e responsabili politici potranno avere accesso a tipi specifici di dati sanitari sicuri.
  • Interoperabilità dal momento che secondo il regolamento tutti i sistemi di cartelle cliniche elettroniche siano conformi alle specifiche del formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche.

Gli elementi principali dell’accordo provvisorio sono:

  • non partecipazione (opt-out): gli Stati membri possono consentire ai pazienti di opporsi all’uso dei loro dati sanitari ai quali viene effettuato l’accesso, sia da parte dell’operatore sanitario curante (uso primario) sia per un uso ulteriore (uso secondario, sempre a condizioni rigorose), tranne a fini di interesse pubblico, elaborazione di politiche, statistiche e ricerca nell’interesse pubblico.
  • informazioni riservate: se il paziente sceglie di sottoporre le informazioni a restrizioni, gli operatori sanitari potranno accedere ai dati sanitari soggetti a restrizioni solo in situazioni di interesse vitale.
  • dati sensibili: gli Stati membri possono adottare misure più rigorose per disciplinare l’accesso a determinati tipi di dati sensibili, come i dati genetici, a fini di ricerca.
  • titolari di dati di fiducia: al fine di ridurre gli oneri amministrativi, gli Stati membri possono stabilire titolari di dati di fiducia in grado di trattare in modo sicuro le richieste di accesso ai dati sanitari.
  • risultanze significative dal punto di vista clinico: se i ricercatori informano gli organismi responsabili dell’accesso ai dati sanitari in merito a risultanze che possono incidere sulla salute di un paziente i cui dati sono stati utilizzati nella ricerca scientifica, detti organismi possono informare il titolare di dati di fiducia, che deve informare di tali risultanze il paziente o l’operatore sanitario curante interessato.

I prossimi passi prevedono:

  • che i paesi dell’UE istituiscano un’autorità di sanità digitale per attuare le nuove disposizioni;
  • che Consiglio e Parlamento approvino l’accordo provvisorio, per poi essere adottato formalmente dalle due istituzioni dopo la messa a punto giuridico-linguistica. Il regolamento entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

 

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2 APRILE: Giornata mondiale dell’autismo

Il 2 aprile di ogni anno è dedicato alla giornata mondiale dell’autismo. La celebrazione del 2024 ha l’obiettivo di fornire una panoramica globale della situazione utilizzando la giornata come un mezzo per affermare e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali per le persone autistiche su scala mondiale.

Con la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2007 (A/RES/62/139 ) si è sottolineata l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autismo e oggi, 17 anni dopo, c’è la necessità di fare un passo avanti promuovendo l’accettazione e l’apprezzamento delle persone autistiche e del loro contributo alla società.

A tal proposito, le Nazioni Unite ospiteranno un evento virtuale che vedrà la partecipazione di una serie di relatori autistici provenienti da tutti i ceti sociali, in rappresentanza di sei regioni: Africa, Asia e Pacifico, Europa, America Latina e Caraibi, Nord America e Oceania. I relatori forniranno le loro riflessioni sullo stato delle cose nelle rispettive regioni, nonché sull’importanza dell’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) affinché le persone autistiche possano prosperare.

L’evento è organizzato dal Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite , in stretta collaborazione con l’Istituto di Neurodiversità (ION). L’evento è co-sponsorizzato dalle Rappresentanze Permanenti di Italia e Polonia presso le Nazioni Unite, con il supporto fornito dal Gruppo per l’Autismo, le Assicurazioni, gli Investimenti e la Neurodiversità (GAIN).

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lotta contro il cancro

Info days sulle missioni e sulle attività trasversali dell’UE 2024

La Commissione Europea organizza il 25 e 26 aprile 2024, in modalità ONLINE, due giornate informative dedicate alle Missioni dell’Unione europea.

L’evento ha lo scopo di illustrare a potenziali candidati i nuovi temi inclusi nel programma di lavoro delle Missioni UE 2024 nell’ambito di Horizon Europe, cioè:

  • Missione “Adattamento ai cambiamenti climatici”
  • Missione “Cancro”
  • Missione “100 città climaticamente neutre e intelligenti entro il 2030”
  • Missione “Ripristinare i nostri oceani e le nostre acque entro il 2030” 
  • Missione “Un accordo sul suolo per l’Europa”

Saranno presentati i nuovi bandi e gli argomenti specifici per sostenere la piena attuazione delle Missioni secondo i relativi piani di attuazione. Inoltre, in un’apposita sessione, verranno presentati i bandi delle Attività Trasversali.

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workforce

Commissione UE: Il piano d’azione contro le carenze di forza lavoro

Da quasi un decennio la carenza di forza lavoro e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione.

La Commissione ha individuato 42 professioni (tra cui Medici generici, Medici specialisti e Infermieri professionisti) che considera caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE. Per affrontare questa situazione bisogna investire nelle competenze le quali oltre a contribuire a gestire le transizioni verde e digitale garantiscono la competitività futura dell’Europa.

Il piano d’azione sulle carenze di competenze e di forza lavoro

In questo contesto tante sono le iniziative delle Commissione per contrastare questo fenomeno, a partir dall’iniziativa europea “Anno europeo delle competenze”, un’iniziativa che ha mirato ad aiutare le persone a ottenere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità e a sostenere le imprese nell’affrontare la carenza di competenze nell’UE.

Inoltre, in occasione del vertice delle parti sociali di Val Duchesse, convocato il 31 gennaio dalla presidente von der Leyen e dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE, a seguito dell’annuncio nel discorso sullo stato dell’Unione europea del 2023, è stato presentato anche il “Piano d’azione sulle carenze di competenze e di manodopera” che costituisce un passo avanti concreto per raggiungere questo obiettivo.

Il piano si basa su varie azioni già in atto a livello dell’UE e degli Stati membri. Si fonda sulle iniziative del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, sugli orientamenti strategici nel quadro del semestre europeo e sul sostegno finanziario dell’UE. L’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.

L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+).

La Commissione ha presentato il piano d’azione in collaborazione con le parti sociali, il cui ruolo è fondamentale per attuare soluzioni volte a rispondere a queste sfide. Affrontare le carenze di manodopera e di forza lavoro è fondamentale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, aumentare la resilienza economica e sociale di fronte ai cambiamenti geopolitici e garantire finanziamenti sufficienti per le politiche occupazionali e sociali nell’UE.

Il piano definisce in cinque settori, le azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE e nazionale:

  • sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro;
  • fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione;
  • migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori;
  • migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti;
  • attrarre talenti da paesi terzi.

Inoltre, la Commissione intende:

  • finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata;
  • finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET);
  • cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027;
  • istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze;
  • migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE;
  • analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese;
  • valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio;
  • effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro.

Gli Stati membri sono invitati a:

  • rivedere i programmi di istruzione e formazione per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme previdenziali per affrontare le sacche di inattività e fornire un sostegno sufficiente a chi può lavorare per un ritorno graduale nel mercato del lavoro;
  • portare avanti riforme fiscali per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito secondario e i lavoratori a basso reddito;
  • sostenere ulteriormente la digitalizzazione della sicurezza sociale e del suo coordinamento per agevolare una mobilità equa dei lavoratori;
  • adottare e attuare rapidamente la raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento – Opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti”;
  • impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale.

Le parti sociali intendono:

  • affrontare le condizioni di lavoro precarie attraverso la contrattazione collettiva nei settori caratterizzati da condizioni di lavoro inadeguate;
  • aiutare ad attivare i gruppi sottorappresentati e trovare soluzioni adeguate per promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani;
  • sostenere gli apprendistati e i partenariati tra gli erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP) e i datori di lavoro;
  • formare i prestatori di assistenza a lungo termine in merito a un’assistenza più incentrata sulla persona e alla digitalizzazione;
  • aggiornare gli orientamenti multisettoriali per contrastare la violenza e le molestie nel settore sanitario;
  • collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi;
  • contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi.
Prossime tappe

La Commissione seguirà i progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione nel quadro del semestre europeo. Inoltre, inviterà gli Stati membri, nell’ambito del comitato per l’occupazione e del comitato per la protezione sociale, a organizzare regolari scambi tripartiti sulla questione, con la partecipazione delle parti sociali europee e nazionali.

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Nuove misure per il ciclo di vita delle autorizzazioni dei medicinali

La Commissione ha proposto di modificare la legislazione sulle variazioni dei medicinali, per rendere la gestione del ciclo di vita dei medicinali più efficiente e meglio adattata al contesto moderno.

Il regolamento, che fa parte della strategia farmaceutica dell’UE per l’Europa, adatta l’attuale sistema di variazioni alle autorizzazioni all’immissione in commercio, per renderlo più efficiente, ridurre gli oneri amministrativi e rispondere meglio ai progressi scientifici e tecnologici.

Il settore farmaceutico opera secondo normative rigorose per garantire la salute pubblica e la sicurezza dei pazienti. Ai medicinali viene concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio solo dopo che la loro qualità, sicurezza ed efficacia sono state valutate positivamente. I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio hanno la responsabilità di garantire che il medicinale rimanga conforme durante tutto il suo ciclo di vita e sono obbligati a segnalare eventuali modifiche – “variazioni” – all’autorizzazione iniziale, non appena si verificano.

Queste variazioni devono essere valutate dalle autorità in base al loro impatto sulla salute pubblica e alle caratteristiche del medicinale.

Dall’ultima revisione, il regolamento sulle variazioni ha dato un notevole contributo all’armonizzazione e all’allineamento della gestione del ciclo di vita dei medicinali, dopo l’autorizzazione, in tutta l’UE. Tuttavia, le norme devono essere aggiornate in linea con i recenti progressi scientifici e tecnologici e con l’aumento del numero di richieste di variazione.

PROSSIMI PASSI

Le revisioni proposte faciliteranno un’elaborazione più rapida delle variazioni, a vantaggio sia dei titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio che delle autorità di regolamentazione. Faciliteranno una gestione più efficiente del ciclo di vita dei medicinali in attesa della proposta di riforma più ampia della legislazione farmaceutica dell’UE.

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OMS: TQoCT il tool per la qualità dell’assistenza tele-sanitaria

Il Telehealth Quality of Care Tool (TQoCT) è stato creato attraverso un processo iterativo, combinando ricerca documentale e raccolta di conoscenze da esperti nazionali. Questo strumento fa parte e contribuisce all’attuazione del piano d’azione digitale regionale dell’OMS per la Regione europea dell’OMS 2023-2030.

Questo strumento, tramite la convocazione di un gruppo di stakeholder, è utilizzato per concordare il livello di maturità di un sistema di telemedicina attraverso tre componenti di qualità dei servizi di cura:

  • Centralità della persona
  • Efficacia clinica
  • Sicurezza

Inoltre, è stata sottolineata la vitale importanza di implementare metodi appropriati di audit e di assicurazione della qualità, con un confronto dei risultati sanitari tra il nuovo servizio di telemedicina e il servizio fornito di persona.

Gli obiettivi del Telehealth Quality of Care Tool (TQoCT)

Il TQoCT consente a uno Stato membro di avere una visione generale dello stato degli strumenti (legali, regolatori e linee guida), delle proprie tecnologie e processi e di come potenzialmente consentano alle organizzazioni sanitarie di offrire servizi di assistenza sanitaria di alta qualità quando si applica la telemedicina. Allo stesso modo, a livello organizzativo, questa autovalutazione consente all’organizzazione di riflettere su quanto avanzato sia il piano di QoC (“Quality of Care”) rispetto ai servizi di telemedicina e ai livelli di dipendenza dalle indicazioni sovra-organizzative in materia.

Raccomandazioni

L’OMS ricorda che questo strumento potrebbe non essere attuabile nella sua interezza immediatamente, poiché si basa sull’esistenza di insiemi di linee guida a livello nazionale per le specifiche aree della telemedicina che mancano nella maggior parte degli Stati membri. Inoltre, per ora, è previsto un aggiornamento biennale delle domande e dei punteggi attribuiti per mezzo di questo strumento.

 

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Evento su Dispositivo per la ripresa e la resilienza e riforme e investimenti strategici UE

L’evento “Recovery and Resilience Facility (RRF) and European Strategic Investments and Reforms: state of play and way forward” organizzato dalla Commissione Europea e la Presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea si svolgerà il 9 aprile 2024 (dalle ore  08:30 alle ore 16:30), a Bruxelles, al Museo d’Arte e di Storia (Cinquantenario) in occasione della pubblicazione della valutazione intermedia del Recovery and Resilience Facility (RRF).

Sarà possibile seguire l’iniziativa anche in modalità online tramite web streaming.

L’evento offrirà l’occasione per discutere sui risultati ottenuti finora dalla RRF, compresi investimenti e riforme concrete, esaminando le sfide rimanenti e le modalità per garantire che la RRF raggiunga i suoi obiettivi nei restanti tre anni.

Infine, sarà un’occasione di riflessione su come il RRF, in quanto strumento di finanziamento innovativo, potrebbe servire da ispirazione per un ulteriore sostegno dell’UE alle riforme e agli investimenti.

 

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Il nuovo Portale Finanziamenti e Gare dell’UE – Funding & Tenders Portal

Il Portale Finanziamenti e Gare dell’UE – UE Funding & Tenders Portal si è rinnovato rendendo la ricerca di finanziamenti e opportunità di bando più semplice, intuitiva ed efficiente.

Il nuovo EU Funding & Tenders Portal

Le novità riguardano l’introduzione di uno strumento di ricerca avanzato che utilizza la tecnologia IA. Questa innovazione permette un’esperienza di ricerca più articolata, consentendo di trovare inviti a presentare proposte e gare d’appalto pertinenti oltre ai termini esatti inseriti, in base alla semantica e all’affinità.

Inoltre, una volta effettuato l’accesso il portale fornirà consigli personalizzati individuando in modo efficiente le opportunità che meglio soddisfano le esigenze lavorative e gli interessi espressi.

Infine, il team del portale è impegnato ad arricchire continuamente l’esperienza dell’utente, con aggiornamenti futuri destinati a includere funzionalità più personalizzate come segnalibri e ricerche salvate, nonché funzionalità di helpdesk migliorate.

Per ulteriori informazioni si prega di consultare il seguente LINK.

 

Per consultare la sezione BANDI relativi all’attuale Programmazione Europea a gestione diretta, archiviati nel CruSEU, il CRUSCOTTO promosso dal Programma Mattone Internazionale Salute – ProMIS, nell’ambito salute, si prega di cliccare sopra al seguente LINK.