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Il Parlamento Europeo approva in via definitiva il bilancio UE per il 2025

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il bilancio dell’UE per il 2025 con 418 voti a favore, 185 contrari e 67 astenuti.

In totale, il bilancio complessivo ammonta a 199,4 miliardi di euro in impegni, mentre i pagamenti sono fissati a 155,21 miliardi di euro.

Il nuovo bilancio UE per il 2025

Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, sono stati aggiunti oltre 230 milioni per iniziative chiave tra cui la ricerca, l’azione per il clima, gli aiuti umanitari e la gestione delle frontiere.

Inoltre, sono previsti aumenti derivati da risparmi precedenti, che andranno a beneficio del bilancio 2025, incluso 62 milioni di euro per il programma Erasmus+ e 20 milioni di euro per Horizon Europe.

Nel mese di febbraio 2024, durante la revisione del bilancio a lungo termine dell’UE, il Parlamento aveva ottenuto aumenti sostanziali per priorità come il sostegno all’Ucraina, la gestione della migrazione e la preparazione per crisi future. I deputati sono stati in grado di mantenere queste aggiunte anche per il bilancio 2025.

Infine, è stato garantito un sistema di finanziamento dei costi di rimborso dello Strumento europeo per la ripresa, che sono cresciuti quasi del doppio rispetto all’importo inizialmente previsto.

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3 DICEMBRE: Giornata internazionale delle persone con disabilità

La Giornata internazionale delle persone con disabilità (IDPD) si celebra ogni anno il 3 dicembre. Il tema di quest’anno è “Amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile”.

La celebrazione di questa giornata si svolge sullo sfondo di sviluppi globali fondamentali, dal Summit of the Future al prossimo secondo Summit mondiale per lo sviluppo sociale. Questi eventi chiave si completeranno a vicenda nel fornire una tabella di marcia continua verso una pace e uno sviluppo sostenibili e inclusivi della disabilità.

Pertanto, il tema scelto mira a riconosce l’importante ruolo che le persone con disabilità svolgono nel creare un mondo più inclusivo e sostenibile per tutti. Sottolinea inoltre l’importanza della partecipazione di queste nei processi decisionali che influenzano le loro vite.

La Giornata internazionale delle persone con disabilità

Le persone con disabilità rappresentano il 16% della popolazione mondiale, ma raramente accedono a ruoli di leadership nel settore sanitario. In genere, si scontrano con numerose barriere che impediscono loro di accedere a questi ruoli, come discriminazione, stigma o esclusione dalle opportunità di istruzione e impiego.

L’OMS sta compiendo alcune azioni per rafforzare la leadership delle persone con disabilità nel settore sanitario, come includerle nei processi decisionali. Per supportare i governi e i partner del settore nel promuovere l’equità sanitaria, l’OMS ha pubblicato un nuovo strumento di pianificazione strategica del sistema sanitario, stilato in collaborazione con  i Ministeri della salute e le parti interessate pertinenti, tra cui le stesse persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative.

Il documento, oltre a garantire un accesso equo a servizi sanitari efficaci, includerà queste persone nella preparazione e nelle risposte alle emergenze sanitarie facendole accedere a interventi di sanità pubblica intersettoriali per raggiungere il più alto standard di salute raggiungibile.

 

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Survey HaDEA: accesso alle cure oncologiche per le persone con disabilità

L’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) della Commissione europea ha commissionato uno studio (HADEA/2022/OP/0021) destinato a definire le linee guida per aumentare l’accesso alle cure sanitarie per le persone con disabilità.

L’indagine affronterà importanti dimensioni dell’accesso all’assistenza sanitaria: copertura della popolazione, copertura dei servizi e dei beni sanitari, pagamenti out of pocket. Saranno inclusi nello studio anche aspetti relativi all’accesso allo screening del cancro, alla diagnosi e all’assistenza.

La survey dell’HaDEA per aumentare l’accesso all’assistenza sanitaria per le persone con disabilità

Una delle attività previste dallo studio consiste in un sondaggio indirizzato alle persone con disabilità, per raccogliere le loro opinioni e valutare il loro accesso agli screening, alle diagnosi, ai trattamenti e alle cure oncologiche.

La survey sarà disponibile fino al prossimo 8 dicembre.

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Risoluzione del CESE sulla politica di coesione inclusiva

Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha adottato una risoluzione nella sessione plenaria dell’11 luglio 2024, sottolineando l’importanza di una politica di coesione inclusiva per salvaguardare la dimensione sociale, economica e territoriale dell’Unione Europea.

Con questa dichiarazione, il CESE ribadisce il principio fondamentale di non lasciare indietro nessuno, in linea con l’articolo 174 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).

La risoluzione del CESE

La risoluzione “Nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”, invita gli Stati membri e le istituzioni dell’UE a dare priorità alle politiche che affrontano le disparità economiche, sociali e territoriali, promuovendo strumenti innovativi e inclusivi per sostenere le regioni meno sviluppate e le persone più vulnerabili. Il CESE evidenzia inoltre che la disparità di opportunità può ostacolare la crescita economica e la competitività a lungo termine.

Tra i punti salienti della risoluzione, si sottolinea la necessità di:

  • Rafforzare le capacità amministrative e di governance a livello locale, regionale e nazionale;
  • Proteggere il ruolo centrale della politica di coesione come principale strumento di investimento dell’UE.;
  • Integrare i principi della politica di coesione nelle priorità strategiche del Semestre Europeo.;
  • Sostenere categorie specifiche come donne, giovani, persone con disabilità e migranti attraverso programmi di formazione e riqualificazione.

Inoltre, il CESE si oppone a qualsiasi ridimensionamento della politica di coesione e respinge l’idea di trasformarla in uno strumento simile al dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), con un coinvolgimento limitato delle parti interessate.

Il presidente del CESE, Oliver Röpke, ha dichiarato che la politica di coesione deve continuare a essere il “collante che tiene unita l’Europa”, garantendo un approccio territoriale e centrato sulle persone. La risoluzione invita a modernizzare gli strumenti esistenti e a prevedere finanziamenti adeguati per affrontare le sfide future, inclusi i cambiamenti demografici, la transizione verde e digitale, e il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI).

Con questa risoluzione, il CESE rinnova l’impegno a promuovere una politica di coesione che rispecchi i valori fondamentali dell’Unione Europea, rafforzando il principio di partenariato e il coinvolgimento della società civile per una governance multilivello efficace.

 

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cure integrate

Survey JA Xt-EHR per contributi in tema di Telemedicina Transfrontaliera

La Joint Action Extended Electronic Health Record – JA Xt-EHR, nell’ambito del Work Package 9, intitolato alla “Telemedicina e MyHealth@EU in allineamento con la proposta EHDS (lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari)”, sta conducendo una survey per raccogliere opinioni e raccomandazioni di esperti per migliorare le policy e le specifiche tecniche per i servizi di telemedicina transfrontaliera nell’UE. 

La scadenza per la partecipazione al questionario è il 10 dicembre 2024.

La survey della JA Xt-EHR

L’obiettivo è comprendere e mappare le complessità e i requisiti per migliorare i servizi di telemedicina transfrontalieri all’interno dell’UE, allineandosi agli obiettivi del regolamento proposto sullo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS).

L’obiettivo del Work Package 9, supportato da questo questionario, è gettare le basi per l’implementazione di servizi di telemedicina solidi e interoperabili negli stati membri dell’UE. Le informazioni raccolte contribuiranno direttamente al deliverable D9.3 “Requirements for Large-Scale Uptake of Telemedicine Services”, aiutando a stabilire un quadro che migliorerà la fornitura di servizi sanitari e l’accessibilità dei dati oltre confine. Gli approfondimenti e raccomandazioni forniti dagli esperti sulle pratiche di telemedicina transfrontaliera, saranno cruciali per affrontare le barriere legali, tecniche e sociali nell’implementazione della telemedicina.

Per partecipare alla survey, si prega di consultare il seguente LINK.

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Salute mentale

L’EBC si appella al Parlamento UE per una Strategia sulla salute neurologica

Il 17 ottobre scorso, il Professor Claudio Bassetti, Vicepresidente dell’European Brain Council (EBC), ha presentato alla Sottocommissione per la Salute Pubblica (SANT) del Parlamento Europeo una relazione sull’importanza della salute cerebrale e sul crescente impatto dei disturbi neurologici in Europa.

Durante l’intervento, il Prof. Bassetti ha evidenziato che i disturbi cerebrali, comprendenti sia condizioni neurologiche che mentali, rappresentino la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale. Queste patologie, tra cui epilessia, depressione, Alzheimer, sclerosi multipla, Parkinson, ictus, schizofrenia, cefalee, disturbi d’ansia e dolore cronico, colpiscono milioni di cittadini dell’Unione Europea di tutte le età.

La relazione dell’EBC sull’importanza della salute neurologica

L’EBC ha sottolineato l’urgenza di un’azione coordinata a livello europeo per affrontare il crescente peso dei disturbi cerebrali, specialmente in considerazione dell’invecchiamento della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute cerebrale come “lo stato di funzionamento del cervello che consente a una persona di realizzare il proprio potenziale nel corso della vita, indipendentemente dalla presenza o assenza di disturbi”.

In risposta a questa sfida, l’EBC e la sua comunità hanno lanciato un appello ai membri del Parlamento Europeo per dare priorità alla salute cerebrale e al “capitale cerebrale” nelle politiche sanitarie e di ricerca. L’obiettivo è sviluppare una strategia europea comprensiva che promuova la ricerca sul cervello, migliori le cure per i pazienti e sostenga lo sviluppo di piani nazionali per la salute cerebrale entro il 2030-2031.

Il Professor Bassetti ha inoltre sottolineato l’importanza di comprendere il cervello non solo per affrontare i disturbi cerebrali, ma anche per permettere alle persone di prosperare, contribuendo positivamente ai mercati del lavoro, alle economie e alle società nel loro complesso. Ha evidenziato il concetto di “capitale cerebrale”, che include le risorse sociali, emotive e cognitive degli individui, e il suo ruolo cruciale nelle economie moderne. 

L’EBC ha ribadito la necessità di un piano d’azione europeo per la salute cerebrale, che coordini le risorse e massimizzi l’impatto delle politiche a beneficio dei milioni di europei affetti da disturbi cerebrali, delle loro famiglie e della società nel suo complesso. Questo approccio integrato mira a promuovere la ricerca, migliorare l’accesso alle cure e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute del cervello.

 

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1 Dicembre: Giornata mondiale contro l’AIDS

Il prossimo 1° dicembre si celebrerà, come ogni anno, la Giornata mondiale contro l’AIDS. L’evento riunisce persone da tutto il mondo per sensibilizzare sull’HIV/AIDS e dimostrare solidarietà internazionale di fronte alla patologia.

Il tema scelto per il 2025 porta lo slogan ” Prendi la strada giusta: la mia salute, il mio diritto!” e mira a diffondere la consapevolezza sullo stato della malattia e incoraggiare i progressi nella prevenzione, nel trattamento e nella cura dell’HIV/AIDS in tutto il mondo. Per combattere l’AIDS è necessario sostenere il diritto alla salute affrontando le disuguaglianze che ostacolano i progressi nella lotta alla malattia.

LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS 2025: alcuni dati

In vista della Giornata mondiale contro l’AIDS, il nuovo rapporto di sorveglianza sull’HIV/AIDS 2024 pubblicato dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) mostra che dall’inizio dell’epidemia nei primi anni ’80, oltre 2,6 milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi di AIDS nella regione europea dell’OMS, di cui oltre 650.000 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (UE/SEE). 

Solo nel 2023 sono state segnalate circa 113.000 diagnosi di AIDS in 47 dei 53 paesi della regione europea dell’OMS, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Questo aumento può essere in parte una conseguenza derivata dalle nuove politiche di test applicate nei paesi. Rispetto al 2022 nel 2023 si è verificato un aumento dei test HIV e quindi di conseguenza anche delle diagnosi.

Inoltre, questi dati evidenziano che, nonostante i notevoli progressi compiuti, quasi una persona su tre che vive con l’HIV non conosce ancora il proprio stato di sieropositività, dinamica che favorisce la diffusione del virus. Le stime mostrano che:

  • il 70% delle persone sieropositive che vivono nella regione dell’OMS/UE ne è effettivamente a conoscenza;
  • il 92% di coloro che vivono nell’UE/SEE è a conoscenza del proprio stato,
  • mentre solo il 40% delle persone che vivono con l’HIV nell’area dell’Europa orientale e in Asia centrale è conscio della sua sieropositività.

In questo scenario, l’Italia si colloca tra i paesi con la maggior percentuale di nuove diagnosi fra persone di oltre 40 anni (il 54%), dato dovuto anche ad un problema di ritardo nella diagnosi stessa (oltre il 60% dei casi).

La salute è un diritto umano. Tutti dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno, compresi i servizi di prevenzione, trattamento e assistenza dell’HIV. Proteggere i diritti significa garantire che l’assistenza sanitaria sia disponibile a tutti, senza alcuna discriminazione, indipendentemente dal loro stato di HIV, background, genere o luogo di residenza. Fornire ai cittadini strumenti di prevenzione rafforza e protegge le persone dalla diffusione del virus.

L’accesso equo alla prevenzione è fondamentale per fermare le nuove infezioni. Infine, è necessario affrontare lo stigma e la discriminazione che minano la lotta contro l’AIDS.

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Sottocommissione SANT: pubblicato un report per affrontare l’obesità in UE

Nel corso della riunione della Sottocommissione per la Salute Pubblica (SANT) al Parlamento Europeo, tenutasi il 17 ottobre, il Dipartimento per le Politiche economiche, scientifiche e per la qualità della vita ha presentato uno studio sulle “Sfide e opportunità attuali per affrontare l’obesità”.

Obesità e sovrappeso sono problemi multifattoriali complessi, con impatto significativo sulla salute pubblica e i suoi costi, la cui mitigazione richiede un approccio integrato.

L’analisi sottolinea le esigenze di progettare ambienti di supporto agli sforzi di prevenzione e di migliorare l’assistenza sanitaria fornita alle persone affette da questa malattia.

Lo studio sulle “Sfide e opportunità attuali per affrontare l’obesità”

Una ricerca dell’Eurostat, pubblicata nella European Health Interview Survey (EHIS, 2019), ha rilevato che il 16,5% della popolazione adulta in UE soffre di obesità, mentre il 36,2% è in sovrappeso. L’eccesso di peso è quindi un problema per oltre la metà della popolazione europea (53%).

L’OMS/Europa (2022) stima a sua volta che la prevalenza di questa condizione nella macro-regione sia più che raddoppiata, tra il 1975 e il 2015, fino a raggiungere il 21% nel decennio 2005-2015 (+138%). L’OMS rileva altresì come:
– i tassi di obesità aumentano con l’età, con un picco nella fascia di età 65-74 anni;
– i determinanti socioeconomici (e.g. reddito, istruzione, occupazione, luogo di residenza) hanno un ruolo significativo e contribuiscono alle disuguaglianze nella prevalenza di questa malattia;
– i bambini sono più esposti e più vulnerabili agli ambienti obesogeni.

Basandosi su questi dati, lo studio evidenzia come questa malattia possa causare gravi problemi di salute come: disturbi metabolici, muscolo-scheletrici, psichici, NCDs – Non-Communicable Disease (diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, renali ed epatiche), molteplici tipologie di cancro, aumentando il rischio di mortalità prematura per tutte le cause

Nel dettaglio, il documento si divide nei seguenti focus:

  1. Che cos’è l’obesità, come diagnosticarla e i rischi per la salute correlati;
  2. I costi umani, sanitari e sociali derivanti dalla malattia;
  3. L’importanza di una solida politica di prevenzione, utilizzata anche come investimento;
  4. Le strategie e piani d’azione messi in atto dall’UE per contrastare la malattia;
  5. L’importanza dell’introduzione di un sistema di FOPL (Front-of-Pack Nutrition Labelling) sugli alimenti per favorire scelte di acquisto consapevoli;
  6. Gli interventi locali integrati basati sulla comunità, concentrandosi sulle cause dell’obesità a livello sociale;
  7. L’importanza di sviluppare ambienti favorevoli a una nutrizione equilibrata.
Le conclusioni del rapporto

Lo studio evidenzia l’esigenza di invertire la rotta in continua crescita verso l’obesità della popolazione. Si richiede alla politica di accelerare il processo di attuazione alle misure necessarie. È fondamentale adottare sforzi coordinati e sostenuti per creare ambienti che facilitino scelte salutari e riducano l’impatto dell’obesità e delle malattie correlate sulla società.

Nonostante l’Unione Europea e i suoi Stati membri abbiano adottato alcune misure contro l’obesità, è necessaria una strategia strutturale e globale. Rapporti come Heavy Burden of Obesity dell’OCSE e il Rapporto Europeo sull’Obesità 2022 dell’OMS evidenziano come le politiche attuali sono in realtà insufficienti. Per affrontare questa sfida l’Europa necessita di policy che creino ambienti salutari e interventi a livello strutturale, superando gli approcci individualistici ed adottando una gestione multidisciplinare della malattia, centrata sul paziente.

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RehAllianCE: pubblicata la prima call per le imprese del Centro Europa

I Partner del Progetto RehAllianCE (Optimizing usage of new technologies in rehabilitation to improve life quality of Central Europe inhabitants), hanno pubblicato la prima call per le PMI del settore MedTech, nell’ambito del Programma Interreg Central Europe.

La call offre l’opportunità alle micro, piccole e medie imprese (PMI) di sviluppare e fornire a livello locale soluzioni e prodotti all’avanguardia per ottimizzare l’uso delle nuove tecnologie nella riabilitazione, migliorando servizi e incentivando la collaborazione tra il settore del pubblico e privato, agendo direttamente sul territorio.

La call del progetto RehAllianCE

L’Open Call ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti:

  • Servizi di convalida e consulenza gratuiti per un valore fino a 22.000 €,
  • Supporto personalizzato dei migliori esperti europei al fine di accelerare il time-to-market del prodotto,
  • Accesso esclusivo all’azione pilota transnazionale per le PMI più innovative dell’Europa centrale.

La call è aperta a tutte le PMI provenienti da Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia e Slovenia.

  • Scadenza per la presentazione delle domande: 14 febbraio 2025
  • Annuncio di selezione: 28 marzo 2025
  • Lancio dell’azione pilota: aprile/maggio 2025

 

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Innovazione a favore dei territori: lanciata l’azione preparatoria 2024-2026

La Commissione europea ha avviato l’iniziativa pilota Preparatory Action 2024-2026 – “Innovazione per la trasformazione basata sul territorio”.

L’iniziativa mira a sostenere e promuovere l’innovazione territoriale, incentivando politiche locali per la sostenibilità tramite approcci sperimentali e partecipativi.

L’Azione Preparatoria 2024-2026

Il progetto punta al coinvolgimento di enti pubblici e autorità regionali e nazionali dei Paesi membri e associati, dando loro sostegno per sviluppare strategie di sviluppo sostenibile basate sulle caratteristiche uniche di ciascun territorio.

Nello specifico, gli obiettivi dell’azione sono:

  • Supportare le autorità pubbliche locali: saranno forniti strumenti, competenze e modelli per rafforzare la capacità delle autorità locali nel promuovere politiche innovative per la sostenibilità. I beneficiari potranno accedere a programmi di formazione e scambio di esperienze per affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali delle loro regioni.
  • Creare progetti pilota di sperimentazione: sarà possibile accedere a fondi per avviare progetti pilota che mettano alla prova nuove idee e soluzioni per sfide specifiche (cambiamento climatico, digitalizzazione, resilienza economica).
  • Sviluppare un quadro politico per la coesione futura: i risultati ottenuti durante la fase pilota diverranno un modello di riferimento che influenzerà le future politiche di coesione dell’UE dopo il 2027.

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